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L’opposizione che vorrei
Intanto una opposizione che non sia il retaggio solipsistico di un solo partito tale da escludere tutte le altre anime della sx (di quale partito aperto sta blaterando Veltroni? Aperto a B?)
Poi una opposizione che non rinneghi i valori, i principi e i simboli della sx, ciò che ne ha fatto uno dei più importanti movimenti morali ed economici del pianeta
Che stia dalla parte dei lavoratori, dei deboli, e dei diversi
Che non tuteli invece privilegi ed abusi di una Casta che si mette sopra la legge
Che alimenti e applichi i valori della Costituzione e sia informata alla solidarietà sociale ed economica e alla difesa della conoscenza e non si affianchi a subdoli tentativi di deformazione di quella che è una delle migliori costiruzioni del mondo
Che difenda l’equilibrio dei poteri e il diritto degli elettori di scegliere i candidati e controllare gli eletti
Che lotti non solo contro la visione dittatoriale di Berlusconi ma anche contro il persistente neoliberismo dell’UE
Che ponga in 1° luogo a se stessa la questione morale e sappia cacciare con fermezza chi non vi si adegua, ponendosi come esempio e modello civile
Che sia aperta al ricambio e ai giovani e non chiusa in consorterie consolidate
Che abbia 4 orrori da combattere: corruzione, conflitto di interessi, clientelismo e nepotismo
Che difenda la lacità dello Stato senza farsi succube della parte più retriva del Vaticano
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masadaweb.org
Messaggi
1. L’opposizione che vorrei, 19 febbraio 2009, 07:09, di kalos
invece di chiamarla sx non potresti dire, per esempio, vorrei un partito per la costruzione del socialismo che ... etc etc ?
1. L’opposizione che vorrei, 19 febbraio 2009, 07:46, di viviana
Caro Kalos, possiamo convenire entrambi che i nomi sono ormai intercambiabili, è la sostanza che conta. Comunque alla parola sinistra sono affezionata, non fosse altro perché dovrebbe contrapporsi alla destra per valori e principi opposti, libertà contro dittatura, democrazia di base contro accentramento del potere al vertice, dignità e diritti delle classi medio-basse contro arricchimento e impunità di quelle alte, tutela dei beni fondamentali che devono restare pubblici e dei servizi sociali che devono essere prestati a tutti, diritti dei lavoratori contro le pretese padronali, protezione dei deboli contro l’arbitrio dei forti, equilibrio dei massimi poteri contro la concentrazione di ogni potere nella figura del capo, possibilità di scelta e controllo di chi comanda da parte di un elettorato in grado esercitare la sovranità popolare, eguaglianza di tutti di fronte alla legge e alla pena, tutela dell’ambiente contro l’inquinamento e lo spreco dei beni ambientali, laicità dello Stato e autonomia della legge da qualunque confessionalismo, agile ricambio politico e possibilità di censurare coloro che non si dimostrano degni della gestione politica... Quella che chiamo sinistra è ormai un misto tra democrazia avanzata e varie forme di democrazia diretta con molto pensiero no global . Purtroppo oggi in Italia non abbiamo nessuna figura rappresentativa che incarni gli ideali di questa sinistra e sia in grado di porsi al di sopra della cricca politico-mafioa che ha praticamente occupato il potere ad libitum e non ha nessuna intenzione di mollarlo, per quanto l’astensionismo cresca o la destra avanzi. Che poi si voglia chiamare questa utopia col nome di sinistra o con altri nomi, è ininfluente, vista la sostanziale impossibilità che essa si affermi con figure forti e di reale afflato democratico, che non rinneghino tutto il loro programma come avvenne con Prodi o le radici stesse del loro schieramento come è stato con D’Alema e Veltroni. Finché a comandare avremo delle merchant bank che trovano motivi di inciucio e di interesse comune, parlare di demcorazia o di socialdemocrazia o di socialismo o di pensiero no global, sarà come parlare della città del sole di Campanella. Un sogno lontanissimo dai nostri lidi. Per questa lontananza e per la chiarissima impossibilità della sinistra di rinnovare se stessa, saremo destinati a una dittatura, almeno per quanto vivrà Berlusconi e potremo solo vituperare coloro che, potendo fargli opposizione, decisero fraudolentemente di favorirlo a cominciare dall’occupazione televisivo e dal conflitto di interessi dimenticato. Questa gente, comunque la si voglia chiamare, merita tutte le maledizioni che possiamo rivolgere a rinnegati, venduti e traditori, i quali per i loro piccoli interessi e poteri e per le loro piccole e grandi malefatte hanno prostituito questo disgraziato paese condannandolo alla rovina. In questa cricca di sciagurati nessuno se ne tira fuori
viviana
2. L’opposizione che vorrei, 19 febbraio 2009, 10:08, di viviana
Vedo che per qualcuno l’appartenenza conta sempre di più della sostanza.
Ma le disgrazie continuano anche dopo le dimissioni di Veltroni che evidentemente non ha fatto danno abbastanza.
Così Veltroni, molto democraticamente, elegge motu suo proprio Fanceschini come ’reggente’. Ah, di male in peggio! Franceschini è il pirla perfettamente convinto che bisogna cambiare la forma parlamentare della nostra repubblica in un bel presidenzialismo forte a diretta elezione popolare, perfetto per Berlusconi, è proprio quello che vuole sopra ogni cosa, ed è la stessa cosa che aveva chiesto D’Alema con la famigerata bicamerale. Con Franceschi poi avremmo un bello stato confessionale, proprio quello che ci vuole alla sinistra! Insomm ase Veltroni non era di sinistra, qui si passa alla destra tout court! Qui non si va verso la dittatura, ci si corre incontro proprio! E facciamoci ancora del male! Avanti Franceschini! Proprio un bel soggetto da opposizione! Per Berlusconi ce ne fossero di opposizioni così!!! E poi stiamo a dire quante cazzate dice il Cavaliere!? Ma quante cazzate dice il Pd di Veltroni non lo vede nessuno?
viviana