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L’uomo nero. Le paure ataviche e la benzina del leghismo.

Publie le martedì 19 gennaio 2010 par Open-Publishing
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In Calabria abbiamo visto il razzismo esplodere, armato di spranghe e di fucili fino a portare alla cacciata di 1500 braccianti stranieri. L’ombra ha preso le connotazioni del diverso.

Lo psicoanalista junghiano Luigi Zoja abita vicino alla Chinatown milanese di via Sarpi dice:
"Quando scendo in strada sento parlare cinese. Negli USA, i cinesi di Chinatown parlano inglese. Qui non c’è integrazione, né preoccupazione per la mancata integrazione. L’italiano è preparato alla percezione dell’altro molto meno che in altri paesi. Si è sempre detto scioccamente che l’italiano non è razzista. Ma dipendeva solo dal fatto che c’erano meno minoranze rispetto ad altri paesi. L’Inghilterra è da molto tempo abitata da pachistani, indiani e così via, a causa dell’impero coloniale. La Francia un po’ meno, ma sempre più di noi. La Germania ha visto un alto numero di immigrati e, come in Svizzera, una politica al riguardo c’è stata. Da noi ciò non è avvenuto: il problema vero si avrà tra una generazione. Come nell’estate delle banlieue parigine che andavano a fuoco: gli autori delle proteste erano francesi di colore, di seconda generazione, di lingua francese e passaporto francese, coscienti dei loro diritti. Quando i nostri immigrati stagionali saranno così evoluti, alzeranno le richieste.

Chi ha bisogno di proiettare il male sull’altro ha un atteggiamento paranoico e incapace di autocritica. Penso che noi tutti siamo potenzialmente paranoici, ma controllati, e quindi, potenzialmente razzisti ma non tutti pericolosi.

Nei sogni l’uomo nero è la rappresentazione della paura, come per i bambini che già conoscono l’archetipo del babau o “uomo nero”. L’altro è sentito come minaccioso. È una distinzione primordiale, di tipo animale. Gli animali tra specie diverse possono uccidersi. L’animale ha l’istinto per distinguere una specie diversa. L’essere umano no, non riconosce più l’altro essere umano se ha tratti diversi, abiti diversi, lingua diversa. Non discrimina secondo natura ma secondo cultura. Se il cane annusa il cane, lo riconosce, l’uomo percepisce l’altro attraverso sistemi culturali. E se l’altro è troppo diverso non lo capisce. Le discriminazioni razziali sono prodotti ideologici. Esiste un’unica razza che è la razza umana. E se pure dovessimo ricercare la fonte di tutta l’umanità, sarebbe, paradossalmente una madre africana.

Mi sono riletto- dice lo psicologo - il Mein Kampf, per un libro sulla paranoia che sto scrivendo: lì Hitler fa il salto. Dice che gli animali non accettano quelli di un’altra specie. Poi però Hitler falsa il discorso e dice: "quindi un’altra razza è troppo diversa, bisogna allontanarla e se non si può, eliminarla". Passa da specie a razza. Ma gli animali di razza diversa non possono fare figli. Se noi ci accoppiamo con un cinese o un nero, nasce un essere umano perfetto. Anzi l’umanità è andata avanti proprio su questo, scolando gruppi diversi per rinforzare i caratteri positivi, tant’è che dove questo manca, aumenta la percentuale di tare ereditarie fino all’estinzione di tutto il gruppo. Gli esquimesi, quando arrivava uno straniero lo facevano dormire con la moglie. Sapevano per istinto che l’endogamia (cioè l’accoppiamento in un gruppo ristretto) è geneticamente dannosa, aumenta le patologie del corpo e quelle della mente.
Ognuno di noi ha questa parte animale e può provare ostilità per il diverso, ma fa parte dei compiti civili dell’uomo tenere controllato l’animale che ha in sé. Il progresso è in questo. Posso notare istintivamente qualcuno se è molto diverso da me, ma se sono una persona civile non lo aggredisco e non rifiuto perché diverso.
Il Ministro che dice che con i migranti c’è stata “troppa tolleranza”, dice una sciocchezza. Occorre invece educare e prevenire. Non creare ghetti. Invece noi che facciamo? Aspettiamo che ci scappi il morto.”

I fatti di Rosarno sono finiti in prima pagina su tutti i quotidiani europei e ci hanno tacciato di razzismo. L’operazione di pulizia etnica fatta dal Ministro degli Interni (evacuazione dei braccianti, di cui il 60% aveva permesso di soggiorno e un altro 20% era in attesta di regolarizzazione, perdita della paga per il lavoro prestato, e distruzione delle due fabbriche da dieci anni davano loro ospitalità, non è stata definita “brillante” dall’Europa ma “efferata”. L’Italia è scesa ancor più nella graduatoria mondiale dei valori civili.

Sull’Ombra sociale del diverso è uscito il libro di Gian Antonio Stella “Negri, frocio, giudei&co. L’eterna guerra contro l’altro”. Stella confronta il razzismo di oggi con il razzismo del passato, le persecuzioni, le discriminazioni, i lager, i pogrom, i massacri…

Stella analizza il fenomeno del razzismo che è tutt’altro che scomparso nel mondo moderno e torna paurosamente a galla, sorretto dai nuovi regimi antidemocratici. Il male non è che questa tremenda Ombra sociale riaffiori nelle parti meno evolute del popolo, ma che essa si insedi al potere e si manifesti con leggi contraria a ogni civiltà.

Di fronte alle immagini sconvolgenti della lunga scia di cadaveri nel deserto libico, di fronte a queste morti orribili che sono figlie della Bossi-Fini, ci sono taluni che hanno avuto la faccia di insinuare che si trattava di comparse. Ma quei morti sono gli extracomunitari scappati dalla Libia e rimandati dal dittatore Gheddafi che è stato lauratemente pagato in miliardi dal governo italiano e si limita a consegnare quei disgraziati a mercanti di carne umana che li abbandonano nel deserto, senza acqua né cibo, 80 km di deserto in cui essi muoiono di fame e di sete.

Chi nega l’evidenza dei fatti forse negherà anche i cadaveri che giacciono sul fondo del Mediterraneo, o avrà dimenticato che la Lega faceva processare i pescatori che per pietà umana raccoglievano i naufraghi. Il male ha mille fantasie quando si deve applicare per ferire e insultare l’uomo, ma una strana mancanza di immaginazione quando deve immedesimarsi con le sue vittime. Quando il delitto va al potere, c’è solo una parola per definire chi allarga il male del mondo: belve! E ciò vale per i nazisti di ieri come per i nazistidi oggi. Ed è tremendo che entrambi si rifacessero a presunte radici cristiane!

Non è degno di essere chiamato italiano chi non è degno di essere chiamato uomo.

Questi massacri ci sono stati sotto i regimi peggiori: in Africa come nella civile America, in Germania come in Russia, nel Kosovo come in Turchia. E sono i regimi peggiori ad usare la paura dell’altro, l’esecrazione del diverso, per mantenere il potere, sapendo che nessun collante funziona meglio dello spauracchio del nemico, del diverso, dell’invasore.

Ogni tanto, nella storia, appare il rigurgito di questa marea nera di fango che occlude ogni cosa, e ogni volta stanno nascendo nuovi nazionalismi, nuovi regimi oscuri. Non è solo il nero, è il clandestino, il forestiero, lo straniero, come fu per l’uomo dell’orda, l’uomo della caverna. E non è solo il diverso etnico o culturale ma anche quello religioso e sessuale.

Dice Stella che una volta la piazza chiese a Storace: “Storace! Di’ qualcosa di destra!” E Storace disse. “A’ froci!”
Questa è la destra. Ma in quel rigurgito violento quanta Chiesa! La stessa, che, col suo rappresentante all’ONU, ha protestato duramente contro la condanna dell’ONU agli Stati che torturano e uccidono gli omosessuali, come l’Iran che li impicca, e addirittura ha recriminato contro la condanna dell’ONU agli Stati che discriminano gli invalidi! E’ questo il mondo di applicare una religione che giù nel suo etimo, religare, raccogliere, significa “ciò che unisce”?

Eppure un tempo sulle infinite strade del mondo, siamo stati noi i diversi, gli straccioni, quelli che non si lavavano, quelli delle valige di cartone. E ora è stato tutto rimosso, come se la vergogna di quel passato di fame che spinse noi come loro a lasciare il paese di nascita per cercare una sopravvivenza nell’ignoto, dovesse oggi essere ributtata sui nuovi sventurati, come se in quella proiezione sciagurata potessimo sollevarci sulla miseria di ieri, ma è solo per abbracciare un nuova miseria, questa volta spirituale.

Da Masada 1072. Gli archetipi: L’Ombra

http://masadaweb.org

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