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L’uragano Gustav punta la Louisiana è iniziata la nuova fuga da New Orleans
Publie le lunedì 1 settembre 2008 par Open-PublishingDopo il tragico passaggio su Giamaica e Haiti (80 morti), il ciclone sorvola Cuba e si dirige minaccioso verso gli Stati del Golfo
L’uragano Gustav punta la Louisiana è iniziata la nuova fuga da New Orleans
di Daniele Zaccaria
Katrina, una cicatrice indelebile nel cuore dell’America, una storia tragica e assurda che ha messo a nudo tutte le contraddizioni del paese più ricco e potente del pianeta che all’improvviso si è ritrovato il terzo mondo in casa; incapace di proteggere le dighe, di assistere la popolazione inghiottita dalle acque, di sfamare e dissetare i profughi, di ritrovare i dispersi, di evacuare gli abitanti. Lo Stato, in quella vicenda, ha semplicemnte abdicato ai suoi compiti rendendosi complice di un massacro. I morti ufficiali furono 1500 (ma sono cifre al ribasso) e i danni provocati supararono gli 80 miliardi di dollari. Per l’amministrazione Bush, che prima sottovalutò la gravità dell’uragano e poi naufragò nella sconcertante gestione degli aiuti ai superstiti, Katrina è stato il colpo di grazia. Ancora più della guerra all’Iraq e di tutte le altre sciagurate campagne internazionali.
Da quel momento la popolarità del presidente è colata a picco senza più riuscire a risalire la china. Troppo evidenti e marchiani gli errori, le negligenze, la supponenza del governo. Addirittura urticanti le immagini di George.W, che nelle ore in cui Katrina scuoteva il Mississippi si faceva fotografare dai flash mentre consegnava un premio musicale a un ignoto cantante country del Texas.
Stavolta però tutti sono avvertiti e a New Orleans è già stato avviato il programma di evacuazione. Certo, gli argini e le dighe che proteggono la città dall’esondazione del lago Ponchartrian in questi tre anni sono stati rinforzati, probabilmente la città riuscirebbe a sopportare meglio un uragano di quella potenza. Ma nessuno se la sente di rischiare.
Gustav, come ha spiegato in una conferenza stampa il governatore del Mississipi Haley Barbour, dovrebbe colpire New Orleans intorno alla mezzanotte di lunedì ora locale (circa le otto di martedì mattina in Italia) e non è escluso che possa gingere fino a "forza 5". L’evacuazione è iniziata ieri nelle contee di Harrison e Hancock e lunedì nella contea di Jackson. In particolare nell’area metropolitana di New Orleans sono a rischio circa un milione di persone che vivono disseminate nelle roulotte, nei trailers e nelle "bidonville" che popolano le degradate periferie della città.
Tra gli effetti collaterali di Gustav ce n’è anche uno più elettorale. L’urgano sta infatti mettendo a rischio la Convention repubblicana che inizierà domani a Minneapolis per incoronare Johan McCain come candidato alla Casa Bianca. Per macabra ironia della sorte, il discorso del presidente Bush in programma proprio domani, quando Gustav avrà raggiunto il Paese (a Mineapolis sono previste piogge torrenziali). In quello che dovrebbe essere il passaggio di testimone della destra americana, la presenza minacciosa dell’uragano appare quasi come una nemesi della natura contro la cattiva politica.