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LA CGIL di NAPOLI LICENZIA:ADERISCI ALL’APPELLO PER IL REINTEGRO DI CIRO CRESCENTINI
Publie le mercoledì 24 ottobre 2007 par Open-Publishing1 commento
Conoscete la storia di Ciro Crescentini?
E’ un funzionario della Cgil di Napoli, licenziato dopo aver denunciato alcuni cantieri irregolari. Ecco la vicenda, dettagliatamente raccontata dallo stesso Crescentini. A seguire un appello in suo favore promosso da Marco Bazzoni, instancabile difensore della sicurezza del lavoro.
La storia
Il 30 ottobre 2006, ho inviato una denuncia all’Ispettorato del Lavoro di Napoli e alla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Lavoro - per richiedere tempestivi interventi ispettivi in determinati cantieri, mai oggetto di precedenti denunce.
Il 23 novembre invio una lettera al segretario Generale della Fillea CGIL di Napoli – Sig. Giovanni Sannino – avente per oggetto: “Richiesta di apertura indagine interna” in merito al ritrovamento sulla sua scrivania di una copia della denuncia del 30 ottobre 2006 ricevuta a mezzo fax dall’Ispettorato del Lavoro.
Il 30 novembre ricevo una lettera da parte del Segretario Generale – Sig. Giovanni Sannino – il quale mi informa “di aver ricevuto copia del fax appartenente all’Ispettorato del Lavoro – direttamente dal Segretario della Camera del lavoro di Napoli Sig. Luigi Petriccuiolo, a sua volta informato dal Responsabile dell’Ispettorato di Napoli che lamentava continue e reiterate medesime segnalazioni” .
Il 30 novembre, non ritenendo soddisfacente nel merito e nella forma la risposta del Segretario Generale, invio ulteriore missiva, nella quale espongo il mio dissenso e informo che avrei provveduto ad integrare apposita denuncia alla Procura della Repubblica.
Il 30 novembre il Segretario Generale Sig. Giovanni Sannino, invia ai Compagni/e della Segreteria Provinciale e ai Compagni, Cacace Gennaro, Crescentini Ciro, Giustiniani Ciro, Pistaferri Gennaro ed Energico Giuseppe, una lettera per informare che “qualsiasi iniziativa verso le Istituzioni, Enti, Stazioni Appaltanti, Enti Bilaterali ed Istituti che a vario titolo afferiscono ai nostri settori produttivi deve essere sottoposta a conoscenza preventiva della Segreteria Generale”.
Il 3 gennaio 2007 ricevo una lettera da parte del Segretario Generale Giovanni Sannino, dove leggo: “In virtù delle prerogative che mi derivano dall’essere segretario generale e quindi primo responsabile della Fillea di Napoli, informati tutti i livelli dell’Organizzazione, ritengo sospese le tue attuali incombenze vertenziali in fieri e t’invito ad astenerti dal promuovere qualsiasi iniziativa, rappresentazione e pronunciamento esterne, per nome e per conto della Fillea di Napoli sui temi della categoria e non. Ti esorto ad agevolare, senza soluzione di continuità e senza creare dannosi contraccolpi, la consegna delle vertenze di cui ti stai occupando alla Segreteria. T’invito a ritenerti a disposizione della struttura. Ti saranno comunicate una volta individuate, le giuste, opportune, coerenti, e mi auguro condivise soluzioni che si riterrà opportuno adottare. Nel frattempo svolgerai attività di accoglienza logistico-aziendale presso le sedi di Casoria e di Frattamaggiore, garantendo il presidio delle stesse con copertura quotidiana e settimanale.”
Su tale lettera il sottoscritto appone la dicitura “contesto nella forma e nel contenuto la procedura ed il provvedimento adottato”.
Il 5 gennaio 2007 invio una lettera al Segretario Generale Giovanni Sannino chiedendo chiarimenti in merito al provvedimento disciplinare inflittomi, informandolo che esso è completamente illegittimo e privo di qualsiasi fondamento, e lo esorto pertanto a revocarlo e a restituirmi immediatamente carichi di lavoro e responsabilità, altresì chiarendo anche la mia posizione in merito all’equivoco nato circa la denuncia all’Ispettorato del lavoro del 30 ottobre 2006 e conseguente denuncia Integrativa alla Procura della Repubblica del 4 dicembre 2006, affermando quindi che le mie azioni sono state coerenti con l’incarico che ricopro e la volontà ferma di rimanere al servizio della Fillea CGIL.
Il 18 gennaio ricevo una lettera del Segretario Generale Giovanni Sannino che accoglie il chiarimento revocando quindi il Provvedimento Disciplinare, affermando: “io ritengo ripristinate le tue responsabilità ed incombenze vertenziali, non ancora consegnate”. Al contempo però, continuando ad affermare di volermi trovare una soluzione di lavoro “esterna alla Fillea”. Contestualmente in pari data consegno una missiva al segretario generale Giovanni Sannino in cui ribadisco nuovamente la mia volontà di continuare a lavorare in Fillea CGIL, col pieno carico di responsabilità affidatemi e a revocare la sospensione inflittami.
Continuo a svolgere regolarmente la mia attività lavorativa, nel rispetto delle regole da ben sette mesi dal provvedimento Illegittimo poi completamente revocato.
Improvvisamente e senza che nulla lo facesse presagire, in data 30 giugno 2007 ricevo una raccomandata a.r. dal Segretario Generale Giovanni Sannino, questo il testo integrale:
“Con riferimento a quanto convenuto nella lettera del 12 gennaio u.s. e a te consegnata in pari data e con la quale si confermava l’impegno a ricercare proposte per dare soluzione di continuità il tuo rapporto in essere con la Fillea di Napoli, informati i livelli dell’Organizzazione, ottenuto il pieno mandato dalla Segreteria, su mia proposta, sussistendo oggi le condizioni per procedere in tal senso, considerati a disposizione dell’Organizzazione e ritieniti disponibile ad una tua collocazione esterna alla Fillea. Ti saranno comunicate, per le vie brevi, modalità, tempi. Nel frattempo ti esorto ad agevolare la consegna delle vertenze di cui ti occupi alla Segreteria.”
Il 5 Luglio 2007 vengo contattato dal responsabile del dipartimento organizzativo della Fillea Cgil di Napoli e mi viene proposto una “collocazione esterna” presso un ente bilaterale, ovvero presso la Cassa Edile di Napoli mansione di terzo livello e un incentivo economico di centocinquantamila euro.
Rifiuto le proposte per due ragioni. La prima, perché la Cassa Edile è un organismo di mutuo soccorso finanziato con i contributi dei lavoratori edili. Eventuali nuove assunzioni presso quest’ente devono tenere prioritariamente figli e vedove dei lavoratori morti per infortuni sul lavoro. La seconda, perché non è giusto utilizzare risorse dell’organizzazione sindacale provenienti da contributi sindacali e da quote di servizio per “incentivi economici” in favore dei dirigenti sindacali.
Il 21 Settembre ricevo una lettera firmata dal segretario generale della Fillea Cgil di Napoli avente come oggetto la risoluzione del rapporto di lavoro a decorrere dal 24 Settembre 2007 ed esonerato dal prestare attività nel periodo di preavviso. Al sottoscritto veniva comunicato che gli sarebbe stato corrisposto il trattamento di fine rapporto.
Ho contestato ed impugnato il provvedimento di licenziamento posto in essere affidando il mandato ad un giuslavorista napoletano.
Tutto quanto dichiarato è ampiamente documentato e sono pronto ad esibire la relativa documentazione.
L’appello
Caro Segretario Generale Guglielmo Epifani, spett.le Segreteria Nazionale Cgil,
siamo lavoratori e cittadini di tutte le estrazioni politiche e sindacali.
Vi chiediamo di intervenire a favore di Ciro Crescentini perchè sia reintegrato al più presto al suo posto di lavoro. Non possiamo credere che sia stato licenziato perchè svolgeva il suo dovere, denunciando i cantieri irregolari all’Ispettorato del lavoro. E’ una cosa sconcertante!
Abbiamo bisogno di sindacalisti come Ciro Crescentini.
Stranamente il sindacato (come del resto i partiti politici) non applica l’articolo 18 ai suoi dipendenti. E’ incredibile che chi lo difende non lo applichi.
Comunque la nostra richiesta rimane: la Fillea Cgil di Napoli DEVE ritirare il licenziamento e reintegrare Ciro Crescentini.
Cordiali saluti.
Marco Bazzoni - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Ps
Chi vuole aderire all’appello, scriva a
bazzoni_m@tin.it
inserendo nome e cognome, qualifica, eventuale azienda e città
Messaggi
1. LA CGIL di NAPOLI LICENZIA:ADERISCI ALL’APPELLO PER IL REINTEGRO DI CIRO CRESCENTINI, 24 ottobre 2007, 08:03
IO aderisco ma vorrei che si mettesse in evidenza cosa significhi scegliere il sindacato forte esercitare azioni di tutela. A Roma, ad esempio, significa sposare in pieno il conflitto di interesse. La Cgil sta al governo della città con i suoi ex esponenti nella giunta Veltroni e nei vari assessorati. Iscriversi alla Cgil nei settori che si trovano a confliggere con Il Comune di Roma e con gli appaltatori (esternalizzazioni cooperative sociali) significa darsi la zappa sui piedi.
Ciro Crescentini secondo me, ha potuto avere efficacia d’intervento nei cantieri anche grazie al sindacato forte che ha sposato fino a quando glielo ha permesso. Ma appena la fillea ha raggiunto gli iscritti che servivano e ha potuto prendere le contromisure ha messo in atto il classico "usa e getta". Ma queste sono storie scontate. La fillea deve obbedire ad equilibri politici e assicurare la pace sociale ove governano gli amici.
Quindi a Bazzoni vorrei dire: la cgil merita uno come Ciro? Soprattutto alla luce della circolare epifani sul corteo del 20.
L’appello per Ciro, secondo me, incontra limiti politici nelle aree extraCgil proprio per i motivi detti sopra. La cgil secondo un sito che vi invito a visitare rappresenta l’altra casta (http://obzudi.blogspot.com/2007/10/perch-inviare-la-disdetta-cgil-cisl-uil.html)
ed entrare in quella casta vuol dire avere la gloria nell’omologazione e ubbidienza oppure, in alternativa, chi volesse invece mantenere la coerenza etica conosce il rischio di sfracellamento
Ma mi piacerebbe sentire altre campane....