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IL "MUSEO DELLA TOLLERANZA" IN COSTRUZIONE A GERUSALEMME, DISTRUGGE L’ANTICO CIMITERO MUSSULMANO!
E’ del 9 febbraio, l’articolo di Donald Macintyre sul Guardian in cui si rende pubblica l’intenzione del governo israeliano di costruire il "Museo della tolleranza" del centro Simon Wiesenthal proprio sopra l’antico cimitero mussulmano di Gerusalemme. Evidentemente sarà un museo, ma non certo della tolleranza, visto che arbitrariamente si stanno già dissotterrando gli scheletri. Cosa succederebbe nel mondo se queste tombe fossero tombe ebraiche? Il portavoce dello Knesset, Reuven Rivlin, parlmanetare della destra israeliana, ha scritto al Primo Ministro ad interim Ehud Olmert, dichiarando che " noi che siamo stati oltraggiati dalla dissacrazione dei siti santi ebrei non possiamo permettere che questo succeda."
La costruzione del museo sarà la continuazione sistematica della distruzione della memoria di un popolo, quello palestinese.
Tre grandi famiglie palestinesi di Gerusalemme, Al Dijani, Nusseibeh e Bader Elzain, hanno già avviato la causa legale per fermare lo scempio, ma la rimozione dei cadaveri e dei corpi è già iniziata e continuerà nel silenzio di tutti o quasi. Tutto ciò malgrado le intimazioni del tribunale, che nei prossimi giorni dovrebbe ancora pronunciarsi. Il cimitero si trova nel quartiere di Mamila, di Gerusalemme ovest.
Il programma della costruzione del museo, costo 150 milioni di dollari è stato lanciato nel 2004 alla presenza di Ehud Olmert e tra gli altri anche il governatore della California, Arnold Schwarzenegger.
Inviate lettere di protesta agli indirizzi che troverete di seguito.
Che almeno non passi nel silenzio.
Luisa Morgantini
tel. 06 69950217 - cell. 348 3921465
Ehud Olmert
Ufficio del primo ministro
3 Kaplan Street, P.O.Box 187
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ISRAELE STA PIANIFICANDO LA COSTRUZIONE DEL MUSEO DELLA TOLLERANZA SULLE TOMBE MUSSULMANE
Di Donald Macintyre in Jerusalem
9 Febbraio 2006 - The Guardian
Gli scheletri sono già stati rimossi dal sito dell’antico cimitero mussulmano di Gerusalemme per fare spazio al "Museo della Tolleranza" il cui costo è di 150 milioni di dollari. Il museo sarà costruito per il centro Simon Wiesenthal Centre, basato a Los Angeles.
I palestinesi hanno avviato una battaglia legale per fermare i lavori, lì dove sorge il principale cimitero mussulmano della città . La costruzione del museo persegue la promozione dell’ "unità e del rispetto tra gli ebrei a tra persone di tutte le fedi".
Gli archeologi israeliani e i costruttori hanno continuato a scavare i resti delle persone sepolte nel sito - cimitero risalente almeno a 1.000 anni fa - nonostante un divieto temporaneo dei lavori, emanato dalla Corte Islamica, una divisione del sistema giudiziario israeliano. La polizia aveva ricevuto comunicazioni legali con riguardo alla sentenza emessa dalla corte, in cui si dichiarava che la stessa risultava legalmente vincolante.
La Corte Suprema Israeliana dovrebbe sentire, la settimana prossima, la denuncia avanzata, separatamente, dall’Al Aqsa Association e dall’Islamic Movement in Israele. Il progetto, in base alle dichiarazioni di un portavoce è stato convenuto in partnership con la Municipalità di Gerusalemme e il governo israeliano, ed è stato lanciato durante una cerimonia tenutasi nel 2004, da alte personalità che vanno da Ehud Olmert, l’attuale primo ministro ad interim, al governatore della California Arnold Schwarzenegger.
La sezione israeliana del Simon Wiesenthal Centre ha declinato ieri qualsiasi commento e dice di non aver avuto nessun ruolo nel progetto. Durragham Saif, l’avvocato che ha portato davanti la Corte Islamica la petizione per conto di tre famiglie palestinesi, Al Dijani, Nusseibeh and Bader Elzain, che hanno tutte membri sepolti nel cimitero dice: "E’ incredibile, è immorale. Non puoi costruire un museo della tolleranza sulle tombe di altre persone. Immaginate questo tipo di azione negli Stati Uniti on in Inghilterra. E questo è il Medio Oriente dove ogni cosa riveste un importanza fondamentale.Se quanto sta avvenendo continua in questa direzione produrrà soltanto cose che si opporrano alla tolleranza".
Saif ha inoltre detto di aver scritto al Prefetto israeliano, Menachem Mazuz, richiedendo che le forze dell’ordine facessero rispettare la sentenza emessa dal tribunale . Dice di essere entrato nel sito e di aver constatato che dentro cinque delle tende costruite per i lavori, gli scavi continuavano di nascosto. "Ero scioccato nel vedere le tombe aperte e decine di scheletri interi lì, " racconta.
Ikrema Sabri, il Mufti*di Gerusalemme, ha richiesto il fermo degli scavi e ha dichiarato che le autorità religiose mussulmane non erano state consultate sulla questione. Ha inoltre aggiunto che il cimitero è stato utilizzato per 15 secoli, asserendo che amici del Profeta Maometto sono stati sepolti proprio lì, "ci dovrebbe essere una completa cessazione dei lavori sul cimitero perchè è sacro ai mussulmani" ha concluso.
In base alla legge israeliana di proprietà sugli assenti il cimitero è stato preso in gestione proprio dal Custode della proprietà degli assenti dopo la guerra del 1948. Saif ha detto che il custode non aveva nessun diritto di vendere il cimitero alla municipalità di Gerusalemme nel 1992. Mentre le parti a lavoro rivendicano la loro causa in sede processuale basandola su un editto emesso nel 1894 dall’allora Corte della Sharia, in base al quale la santità di un cimitero poteva essere rilevata, Sabri afferma che l’editto intendeva che soltanto un mussulmano sarebbe stato in grado di prendere una tale decisione.
Osnat Goaz, il portavoce del Israel Antiquities Authority (l’Autorità israeliana per le antichità) , che sta portando avanti gli scavi, dice che a Gerusalemme e cosa normale cosrtuire sopra i cimiteri. Aggiungendo che in questi casi le ossa sono state sempre risepolte, ha detto: "Israele è il paese con la maggiore presenza al mondo di antichità. Se non costruissimo su vecchi cimiteri, non potremmo mai costruire".
*Mufti: figura della religione mussulmana
(Traduzione dall’inglese all’italiano a cura di Teresa Maisano)
Gli scheletri sono stati rimossi dal sito dell’antico cimitero mussulmano di Gerusalemme per fare spazio al "Museo della Tolleranza" per la cifra di $150m, che sarà costruito per il centro Simon Wiesenthal Centre, basato a Los Angeles.
I palestinesi hanno avviato una battaglia legale per fermare i lavori a ciò che era il principale cimitero mussulmano della città.
I lavori quindi sono i preparativi per la costruzione di un museo che persegue la promozione dell’ "unità e del rispetto tra gli ebrei a tra persone di tutte le fedi".
Gli archeologi israeliani e i costruttori hanno continuato a scavare i resti delle persone sepolte nel sito - che era un cimitero di almeno 1.000 anni fa - nonostante un divieto temporaneo dei lavori emanato dalla Corte Islamica, una divisione del sistema giudiziario israeliano. La polizia aveva ricevuto comunicazioni legali con riguardo alla sentenza emessa dalla corte, in cui si dichiarava che la stessa risultava legalmente vincolante. La Corte Suprema Israeliana dovrebbe sentire, la settimana prossima, la denuncia avanzata, separatamente, dall’Al Aqsa Association e dall’Islamic Movement in Israele. Il progetto, in base alle dichiarazioni di un portavoce è stato convenuto in partnership con la Municipalità di Gerusalemme e il governo israeliano, è stato lanciato durante una cerimonia tenutasi nel 2004, dal cast di dignitaries ranging from Ehud Olmert, l’attuale primo ministro ad interim, al governatore della California Arnold Schwarzenegger.
La sezione israeliana del Simon Wiesenthal Centre ha declinato ieri qualsiasi commento e non ha avuto nessun ruolo nel progetto.
Durragham Saif, l’avvocato che ha portato davanti la corte islamica la petizione per conto di tre famiglie palestinesi, Al Dijani, Nusseibeh and Bader Elzain, le quali hanno tutte membri sepolti nel cimitero dice: "E’ incredibile, è immorale. Non puoi costruire un museo della tolleranza sulle tombre di altre persone. Immaginate questo tipo di azione negli Stati Uniti on in Inghilterra. E questo è il Medio Oriente where events are sensistive. Se quanto sta avvenendo continua in questa direzione produrrà soltanto cose che si opporrano alla tolleranza".
Mr Saif said he had written to the Israeli State Attorney, Menachem Mazuz, seeking police enforcement of the original order. He said on a visit to the site he had entered three out of five tents where excavations were being carried out. "I was shocked to see open graves and tens of whole skeletons there," he said.
Ikrema Sabri, the Mufti of Jerusalem, demanded a halt to the excavations and said the Muslim religious authorities had not been consulted on the dig. Saying that the cemetery was in use for 15 centuries and that friends of the Prophet Mohamed were buried there, the Mufti declared: "There should be a complete cessation of work on the cemetery because it is sacred for Muslims."
Under Israel’s "absentee property" law the cemetery was taken over by the Custodian of Absentee Property after the 1948 war. Mr Saif said the Custodian had no right to sell the cemetery to the Jerusalem municipality in 1992. While parties to the work are resting part of their case on what they say was an 1894 ruling by the then Sharia court that the sanctity of a cemetery could be lifted, Mr Sabri said that ruling meant that only a Muslim could make such a decision.
Osnat Goaz, a spokeswoman for the Israel Antiquities Authority, which is carrying out the excavations, said it was common in Jerusalem to build on cemeteries. Adding that in such cases the bones were reburied, she said: "Israel is more crowded with ancient artefacts than any other country in the world. If we didn’t build on former cemeteries, we would never build."