Home > LA DOPPIA MORALE DELLA CGIL CAMPANIA.

LA DOPPIA MORALE DELLA CGIL CAMPANIA.

Publie le venerdì 8 agosto 2008 par Open-Publishing
2 commenti

"A Giugliano(Napoli) un sindacalista dell’ufficio vertenze della Cgil è stato arrestato insieme ad alcuni imprenditori per aver costretto i lavoratori a firmare verbali di conciliazione presso il sindacato ed a ritirare le denunce presentate all’ispettorato del lavoro.
Il sindacalista della Cgil è stato semplicemente sospeso e continuerà a prendere lo stipendio dall’organizzazione.
A Napoli, un anno fa, un sindacalista dipendente della Fillea Cgil, Ciro Crescentini, fu licenziato ed espulso dall’organizazione, buttato sul lastrico, una figlia ed una moglie da sostenere, per aver denunciato e segnalato troppe illegalitù nei cantieri edili nella provincia di Napoli.
Ciro è disoccupato. E si trova in gravissime condizioni economiche.
E’ molto significativa la doppia morale,i due pesi e le sue misure, i diversi comportamenti della Cgil Campania del bassoliniano Michele Gravano.
Licenzia i sindacalisti autentici e "sospendi" quelli arrestati per corruzione
La nostra associazione che rappresenta centinaia di lavoratori dei beni culturali che sono andati via dalla Fillea Cgil a seguito dell’ingiusto licenziamento di Ciro Crescentini,nei prossimi giorni fornirà pubblicamente un dossier sulle gravi questioni morali che coinvolgono il principale sindacato italiano.
La Presidente dell’Associazione Il Mosaico
(Anna De Biase)

ECCO LA NOTIZIA LANCIATA DALLE PRINCIPALI AGENZIE DI STAMPA
Napoli, «Ritira la denuncia o sei licenziato»
Quattro in manette, tra loro un sindacalista

NAPOLI (8 agosto) - Due imprenditori di Giugliano, padre e figlio, titolari di un centro commerciale (Napoli), un loro dipendente e un sindacalista sono stati arrestati all’alba di oggi: sono accusati di aver costretto alcuni loro dipendenti a ritirare le denunce presentate all’Ispettorato del lavoro e a firmare verbali di conciliazione per la transazione di rivendicazioni. Per anni, dal 2001 al 2006, con reiterate minacce di vessazioni fisiche e di licenziamento, avevano costretto alcuni dipendenti a sottoscrivere falsi verbali di conciliazione dai quali risultava che avevano svolto attività lavorativa saltuaria e autonoma, laddove invece avevano prestato la loro attività con vincolo di subordinazione e in via continuativa senza aver mai usufruito di ferie, riposi settimanali, recuperi e contribuiti previdenziali.

A finire in manette sono stati Giuseppe e Giovanni Maisto, padre e figlio, con precedenti di polizia, titolari del "Centro commerciale Giugliano srl", e Carmine Perrella, loro dipendente. Arresti domiciliari per Vincenzo Stanzione, sindacalista della Cgil di Giugliano, delegato alla firma dei verbali di conciliazione, che, secondo l’accusa, avrebbe collaborato a costringere i dipendenti a sottoscrivere i falsi verbali di conciliazione tra i Maisto e i dipendenti. In alcuni casi i dipendenti avevano presentato denunce presso l’Ispettorato del lavoro, ma i Maisto, dopo averlo saputo, avevano minacciato nuovamente i dipendenti costringendoli a ritirarle.

I carabinieri hanno anche sequestrato la sede operativa del centro commerciale e quella legale, che si trova nel centro storico di Giugliano: beni per un valore di 4 milioni di euro.

Messaggi