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LA LEGGE SULLA STABILIZAZIONE, UN PRIMO PUNTO DI PARTENZA

Publie le domenica 26 marzo 2006 par Open-Publishing

«La legge sulla stabilizzazione dei precari Asu (attività socialmente utili), Puc (progetti di utilità collettiva) e contrattualizzati per cinque anni, approvata ieri sera all’Ars, - dicono Orazio Calì e Salvo Scuderi dello Slai Cobas- non è del tutto soddisfacente perché non è risolutiva del problema del precariato».

La prospettiva di un contratto a ventiquattro ore per Asu e Puc per gli ultimi sei mesi del 2006 non scrive la parola fine al precariato per una categoria di lavoratori costretta ad una vita da precari da ben diciassette anni, senza alcuna certezza per il futuro e, nel caso degli Asu, anche senza alcuna contribuzione a fini previdenziali e assicurativi.

Si è ben lontani da quanto da più parti declamato dal Governo Regionale che si era impegnato a risolvere definitivamente il problema precari in Sicilia. La legge divide inoltre la platea dei lavoratori precari e alcuni, gli Lpu e i contrattualizzati per cinque anni, vengono inseriti nella parte programmatica della legge con la prospettiva di un contratto a 24 ore settimanali, ma a partire dal 2007.

Tuttavia questa legge, frutto di tante lotte portate avanti dai lavoratori, può rappresentare un primo punto di partenza su cui proseguire le future battaglie per la rivendicazione di una stabilizzazione vera già all’indomani dall’insediamento del nuovo presidente della Regione, qualunque esso sia.

La battaglia proseguirà fino a quando non ci sarà più un solo precario da stabilizzare.

Catania 25 marzo 2006

Slai Cobas