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LA LEZIONE DELLE OPA - FAZIO E DINTORNI
Publie le mercoledì 21 settembre 2005 par Open-Publishing2 commenti
COMUNICATO STAMPA
LA LEZIONE DELLE OPA - FAZIO E DINTORNI
Le dimissioni di G. P. Fiorani, A.D. di B.P.I., pongono fine ad un’avventura finanziaria priva, dall’origine, dei requisiti economici e patrimoniali che hanno determinato l’intervento della Magistratura per verificare il rispetto delle regole (insider trading, aggiotaggio, false comunicazioni al mercato, ostacolo all’azione di vigilanza) e della sana e prudente gestione (aumenti di capitali fittizi o direttamente finanziati) con la protezione del Governatore della Banca d’Italia.
Abbiamo sostenuto, dall’inizio, il pieno diritto di ogni attore ad intervenire nella competizione per il controllo di Antonveneta e BNL nel rispetto delle normative legali e regolamentari, riservandoci il giudizio di merito, che ci compete, sui piani industriali e sulle loro ricadute in relazione alle prospettive di sviluppo del gruppo bancario e finanziario, risultante dalla concentrazione, alle dinamiche occupazionali, al futuro professionale dei lavoratori, alle relazioni sindacali.
E’ significativo che il fallimento di G. P. Fiorani sia la conseguenza di un’organica insofferenza al rispetto delle regole di un mercato ordinato che le nostre OOSS. hanno a lungo sperimentato anche attraverso sistematici tentativi di forzature, distorsioni, elusioni contrattuali.
Non è, probabilmente, casuale che il sodalizio con A. Fazio si sia retto sulla comune propensione, ognuno nel suo ruolo, all’interpretazione discrezionale delle norme.
Interpretazione trasversale perché anche il Governatore è stato condannato, in prima ed in seconda istanza, dal giudice del lavoro di Roma per condotta antisindacale in Banca d’Italia.
Non può esistere una buona banca senza relazioni sindacali partecipative che esprimano la riconosciuta centralità strategica delle risorse umane e senza rispetto del sistema di regole e di istituzioni che garantendo a tutti gli attori pari opportunità competitive presidiano il buon funzionamento di un mercato ordinato.
E’ questa la lezione che emerge dalla sofferta vicenda delle OPA su Antonveneta e BNL.
Vale per il nuovo management che gestirà la nuova stagione delle B.P.I., vale per l’UNIPOL che prima ancora di assumere il controllo di BNL ha proditoriamente osteggiato l’aumento di capitale dedicato ai dipendenti in pagamento del premio aziendale, vale per il Governatore che è ricorso in appello contro la duplice condanna per condotta antisindacale esibendo la medesima, torva sicumera che ne ha fatto, ormai, un caso di inquietante patologia istituzionale in Italia ed in Europa.
I Segretari Generali
Falcri - Fiba/Cisl - Fisac/Cgil - Uilca - Dircredito
Roma, 20 settembre 2005
Messaggi
1. > LA LEZIONE DELLE OPA - FAZIO E DINTORNI, 22 settembre 2005, 07:36
Ore 7 di giovedi’: Siniscalco si e’ dimesso!’
Non solo il governo e’ morto, ma il cadavere puzza e vermi e metastasi si sbranano tra loro.
Mentre arriva l’iscrizione di Fazio nel registro degli indagati per abuso d’atti d’ufficio, Siniscalco da’ le dimissioni per l’immobilismo di Berlusconi nel caso Fazio, bollando il governatore come ’ mostro istituzionale’ : "Non mi piace che una banca straniera per venire in Italia debba chiedere il permesso a Luigi Grillo".
La legge di riforma del risparmio che arriva dopo due anni dagli scandali Parmalat e Cirio, bloccata in parlamento per i veti incrociati sul caso Fazio e l’alto appoggio dello IOR....
Orfana la finanziaria che deve essere discussa tra una settimana e gode gia’ dell’indice contro dei centristi: "Una finanziaria che non e’ nell’interesse dei cittadini"....
E oggi Siniscalco e Fazio dovevano essere al convegno del FMI! ...
Follini che valuta la legge elettorale "un pasticcio" e ormai spara a zero su tutto.....
Tutto va a ramengo per il peggior governo della repubblica e ci aspetta un altro anno di crisi economica con Tremonti che scherza sulla seconda settimana di chi non ci arriva, fregandosene degli italiani e Berlusconi che ha la faccia di dire che "anche lui e’ stato povero!?"
Crescita zero contro il 4,4% della crescita internazionale, 5,1% il rapporto deficit PIL.
Un governo ostaggio della Lega... Partiti ombra di Ruini... Uno stato straniero, ill Vaticano, che ormai governa tutto, dalla banca d’Italia alla sanita’, dalla legge elettorale alle nomine politiche e finanziarie, dai referendum alle pillole del giorno dopo....
Gli omosessuali sventolati come argomento civetta per distrarre l’attenzione....
Un Fazio insostenibile che non se ne va nemmeno con le teste di cuoio....
Storace che ritira la pillola abortiva per ordine del Vaticano....
Insomma siamo proprio alla putrefazione e l’aria ormai e’ irrespirabile....
Ma che aspetta Follini a dare la spallata definitiva al governo-fantoccio e torniamo a votare?
viviana
1. > LA LEZIONE DELLE OPA - FAZIO E DINTORNI, 24 settembre 2005, 16:28
FALCRI FIBA/CISL FISAC/CGIL UIL.CA DIRCREDITO
COMUNICATO STAMPA La farsa di un autocrate
Le dimissioni di Siniscalco: un gesto di dignità istituzionale che censura l’inettitudine del Governo rispetto alla sfiducia preannunciata nei confronti del Governatore.
Intervenga con urgenza il Consiglio Superiore della Banca D’Italia.
Le dimissioni del Ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, sono un gesto di dignità e di censura istituzionale tanto apprezzabile quanto atipico per un Governo che ha dimostrato un senso delle istituzioni scarso o nullo.
Esse chiamano in causa e censurano una legge finanziaria preelettorale, un mix insostenibile di iniquità sociale e di aleatorietà delle coperture di spesa.
Esse chiamano in causa e censurano rigorosamente l’inettitudine del Presidente del Consiglio che non ha finalizzato in alcun modo la sfiducia preannunciata nei confronti del Governatore dal Ministro Siniscalco e dal Vice Presidente Fini.
Il Presidente del Consiglio si è infatti cimentato in alcune acrobatiche astuzie (far sfiduciare Antonio Fazio dal Presidente della Repubblica, da una risoluzione del Parlamento, dal Governatore della B.C.E.) che ne hanno, soltanto, messo in luce l’irresponsabilità politica ed istituzionale.
Infatti non ha adottato l’unica iniziativa conseguente ai pronunciamenti di Siniscalco e di Fini: formalizzare al Consiglio Superiore della Banca D’Italia la sfiducia nei confronti del Governatore richiedendogli perentoriamente di attivarsi per avviare le procedure di revoca del mandato al Governatore il cui completamento compete alla Presidenza del Consiglio ed alla Presidenza della Repubblica.
Il Presidente si è ben guardato dall’operare in tal senso riducendo la posizione del Ministro dell’Economia all’ennesimo virtuale annuncio mediatico e costringendolo, di fatto, alle dimissioni.
La vicenda Fazio, un esempio estremo di disprezzo dell’equilibrio istituzionale sul quale si regge una democrazia liberale, continua ad infliggere offese insopportabili alla reputazione ed all’immagine internazionale del nostro mercato finanziario e del Paese.
Il Consiglio Superiore della Banca D’Italia non può continuare a tacere, non può permanere nella paralisi, non può assecondare la deriva cieca e distruttiva del Governatore. Agisca con improcrastinabile urgenza nell’interesse del Paese!
La farsa di un autocrate sta sconfinando in tragedia istituzionale e politica!
Roma, 22 settembre 2005