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LA MULTINAZIONALE OLANDESE GETRONICS CHIUDE. ARTICOLO DI REPUBBLICA EDIZ.NAPOLI

Publie le sabato 21 gennaio 2006 par Open-Publishing

“La Repubblica” Edizione di Napoli del 21 Gennaio 2006 - “Getronics dalla favola all’incubo” di Patrizia Capua.

Il polo informatico di Napoli sta perdendo pezzi. Fine ingloriosa tocca allo stabilimento Getronics di Via Ferrante Imparato, a San Giovanni a Teduccio, figlio della multinazionale olandese che sta vendendo la filiale italiana. Dalle scarne notizie trapela il nome dell’acquirente, la società toscana Bassilichi, 190 addetti, partecipata da Monte dei Paschi di Siena. Si parla anche della partecipazione all’operazione di alcuni manager di Getronics Italia come lo stesso presidente , Roberto Schisano, detto il “texano”, ex amministratore delegato dell’Alitalia.
Getronics Napoli, cinque palazzine nell’ex area della Snia Viscosa, confinante con il centro commerciale Mercato Due, soffre di una lenta agonia da ristrutturazione selavaggia. Trasferimenti, ricorso a personale esterno, subappalti. Alcuni settori chiave sono stati venduti ad altre società, come Alchera Solutions o Sume, qualcuna con meno di quindici dipendenti in organico che fanno capo a Getronics. La strategia è spacchettare e liquidare. I vertici italiani della multinazionale olandese - denunciano alcuni dipendenti - sono orientati a mantenere in Campania solo un piccolo presidio strategico con pochi lavoratori affidabili e controllabili che abbiano “spirito di appartenenza”. Insomma un presidio da “azienda totale” dove i lavoratori e le lavoratrici non debbono pensare, ma solo essere funzionali, per continuare a mantenere i rapporti con le istituzioni locali, Regione, Comune, Provincia e con vari clienti per non perdere appalti e commesse. I 120 lavoratori della Getronics di Napoli sono per lo più quel che resta della Olivetti Ricerca. “Noi veniamo da una grande azienda del passato, un nome, un orgoglio per l’industria nazionale. Quando fui assunto a Pozzuoli - racconta Marco - mi sentivo parte di qualcosa di molto importante. Non si può consentire di far sparire una delle più importanti realtà campane dell’Information Technology”. Prima la favola, poi l’inferno. Getronics è arrivata con l’acquisizione di WangGlobal(ex Olivetti Solutions, Olsy) nel 1999. Nonostante varie vicissitudini, riduzione degli addetti da 3.000 a 1.500, è rimasta terza dopo Olanda e Usa. A Napoli approda nel maggio 2001 con tutto il gruppo informatico ex Olivetti, inserito nel disegno di bonifica di Napoli Est. Cessioni di rami d’azienda, operazioni definite “spericolate”. Quasi subito un vero calvario, la continua paura di essere licenziati. “Siamo qui a raccontare una storia fatta di soprusi, minacce, mobbing, di cassa integrazione, di contratti di solidarietà, di piani industriali preparati e mai rispettati e questo dopo che l’azienda ha usufruito di agevolazioni e di fondi della 488”. Brillanti laureati in ingegneria o informatica che dopo scioperi e molte denunce inascoltate, lanciano l’allarme: “Si sta dimettendo una multinazionale in Italia senza che nessuno ne sappia nulla. La cosa più grave è che anche in questa azienda resta il management che ci ha affossati”. “Oggi non possiamo più parlare di futuro, dice Daniela Falleri, sindacalista Uilm della Rsu - dovevano fare altre 150 assunzioni e invece siamo poco più di 100, mentre si fa largo ricorso a personale esterno, consulenti, cococo. Per noi dequalificazione professionale, demansionamento, lavoro in help desk. La società ha perso una miriade di clienti importanti, non esiste più un reparto commerciale”. Leggono una lettera in cui Schisano parla, anche in questo caso, di una “grande opportunità”. “Il suo mestiere è chiudere e lo sa fare bene”, commentano e preparano un durissimo documento: “Chiediamo chiarezza e aiuto alle istituzioni Regione, Provincia, Comune di Napoli, e che il management attuale se ne vada. Non è possibile che il Sud debba essere mortificato impoverito e penalizzato. Ormai siamo una realtà fantasma”.