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LA SANITA’: IL POZZO SENZA FONDO PER LA COMMISTIONE POLITICA E AFFARI.
Publie le martedì 15 luglio 2008 par Open-PublishingDALLA CLINICA SANTA RITA ALLA CENA DEL CAPRETTO
Come operatori della sanità pubblica non ci uniamo al coro di solidarietà bipartisan nei confronti di Ottaviano Del Turco e degli arrestati della politica regionale abruzzese, di centrosinistra e centrodestra!. Ci ritorna in mente la solidarietà che nei primi anni novanta, e anche agli inizi del 2000 venne subito data agli indagati e arrestati della sanità piemontese. Non ci stiamo a disegnare questi personaggi abruzzesi come dei martiri caduti sotto la scure di cattivi magistrati “comunisti”.
Quindi, ancora una volta è trasversale l’intreccio politica-affari nella sanità, il gigantesco imbroglio delle cartolarizzazioni, contro cui solo Rifondazione Comunista ha sempre denunciato l’irregolarità delle operazioni di pagamento non dovuto alle cliniche private, nonostante fosse in Giunta, presentando esposti alle procure abruzzesi.
Il caso dell’Abruzzo conferma, se mai ce ne fosse bisogno, il cancro della democrazia formale da venticinque anni a questa parte: la questione morale. Questo scandalo risulta ancor di piu’ odioso se pensiamo che in Abruzzo si paga la più alta aliquota addizionale Irpef, non ci sono esenzioni per i redditi piu’ bassi e sono previsti ticket per i farmaci anche per i pensionati! Come residenti del Piemonte, perlomeno, possiamo ritenerci politicamente e socialmente gratificati da una lungimirante politica di contenimento delle politiche iperliberiste, a salvaguardia delle fasce povere!
Ovviamente, il cavaliere, strenuo difensore delle vittime del giustizialismo dei magistrati “comunisti”, assolve Del Turco, vecchio amico di Craxi (a cui Berlusconi deve tutto), e non gliene frega proprio niente, come capo di governo, della puzza che emana la commistione pubblico-privato nella Sanità, così come non gliene fregato del caso della S: Rita nella “sua” Milano, un caso inqualificabile in cui, ricordiamolo, si manifesta una criminale migrazione di denaro pubblico verso le convenzioni con la sanità privata, operazione supportata da falsificazioni, gonfiamenti, rimborsi per prestazioni non effettuate, doppioni, dove si fanno operazioni inutili pur di aumentare i rimborsi, dove si fanno trattative sotto banco con i padroni delle strutture private.
Abolire queste convenzioni significherebbe una cosa sola: che il servizio pubblico amministra soldi pubblici e segue una logica non di profitto, e che il privato ovviamente, che segue la logica il profitto, facendo pagare ai privati che lo scelgono le sue prestazioni. Eppure questi signori, Berlusconi e soci, si vantano di essere liberisti, però non ci stanno a far vivere la sanità privata con i profitti dei suoi clienti privati e basta.
Imprenditori e liberisti con i soldi pubblici sullo stile della sanità lombarda! Appunto, il cancro della società italiana: malaffare condito dall’immoralità.
Redazione di Lavoro e Salute
periodico piemontese di operatrici e operatori della sanità