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LA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE OGGI: DUE INCONTRI DELL’ASSOCIAZIONE PUNTO ROSSO A VIGEVANO
Publie le domenica 19 giugno 2005 par Open-Publishing"La teologia della liberazione oggi" è il titolo della serie di due incontri pubblici promossi dalla sezione "Rosa Luxemburg" di Vigevano dell’associazione culturale Punto Rosso con il patrocinio della Fondazione Istituto d’Arte e Mestieri "Vincenzo Roncalli"..
Entrambi gli incontri si terranno con inizio alle ore 21 presso la sala Cotta della Fondazione Roncalli in via del Popolo 17 a Vigevano (Pavia).
La prima serata è in programma venerdì 24 giugno 2005 ed avrà come relatore don Antonio Agnelli, del movimento cattolico internazionale per la pace "Pax Christi", che parlerà sul tema "Le teologie della liberazione: fonti di resistenza e di speranza dei popoli".
Venerdì 1 luglio 2005, sempre con inizio alle ore 21, don Alberto Vitali, di Pax Christi, terrà invece una relazione su "La teologia della liberazione cristiana e la storia: monsignor Oscar Romero".
Per approfondire i temi degli incontri è consigliata la lettura del libro di autori vari "Teologie della liberazione", Quaderni di Alternatives Sud, Edizioni Punto Rosso.
La teologia della liberazione è una corrente di pensiero cattolica, sviluppatasi in America latina, che tende a porre in evidenza i valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano. La nascita del movimento risale alla conferenza episcopale latinoamericana (Celam) svoltasi nel 1968 a Medellín, in Colombia, allorché i rappresentanti della gerarchia ecclesiastica del subcontinente presero posizione in favore dei gruppi più diseredati della società latinoamericana e della loro lotta e si pronunciarono per una chiesa popolare e socialmente attiva.
La denominazione divenne universale dopo la pubblicazione del saggio del sacerdote peruviano Gustavo Gutiérrez, Teologia della liberazione (1971). Il diffondersi in quasi tutto il subcontinente, durante gli anni Settanta, di dittature militari o di regimi pesantemente repressivi, incentivò l’impegno dei teologi della liberazione che elaborarono proposte sempre più radicali per far fronte all’aggravarsi della crisi politica e sociale latinoamericana.
Notevole diffusione ebbero in questo periodo le comunità ecclesiastiche di base (Ceb), nuclei ecumenici impegnati a vivere una fede di partecipazione ai problemi della società, che misero radici un po’ in tutti i paesi ma soprattutto in Brasile e Nicaragua. In Brasile ne sorsero quasi 100 mila. In Nicaragua numerosi sacerdoti e laici cattolici presero parte alla lotta armata contro la dittatura di Somoza e in seguito sacerdoti come Ernesto Cardenal e Miguel D’Escoto entrarono nel governo sandinista. La terza riunione della Celam, svoltasi a Puebla, in Messico, nel 1979, pur riaffermando e sviluppando i princìpi elaborati a Medellín evidenziò anche l’emergere di una forte opposizione, portata da settori conservatori, alle tesi della teologia della liberazione.
Questa opposizione andò rafforzandosi negli anni Ottanta grazie all’appoggio del pontefice Giovanni Paolo II. I principali artefici della teologia della liberazione furono progressivamente allontanati dai nodi gerarchici superiori e il loro campo d’azione venne via via ridotto. Emblematico fu il caso del frate francescano Leonardo Boff che, dopo diversi processi ecclesiastici, abbandonò l’ordine nel 1992. Molto nota anche la storia di monsignor Oscar Romero, vescovo di San Salvador, ucciso il 24 marzo 1980 dagli "squadroni della morte" mentre celebrava la messa, colpevole di essersi schierato apertamente con il popolo contro il governo para-militare che aveva già ucciso centinaia di persone tra cui molti sacerdoti.
L’origine di questo movimento religioso e sociale è latinoamericana, ma l’espressione "teologie della liberazione", declinata al plurale, considera la presenza di movimenti di liberazione religiosa e sociale nelle chiese africane, nell’islam, nel buddismo, ecc.
Associazione Culturale Punto Rosso di Vigevano
Sezione Rosa Luxemburg
Via Boldrini 1




