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LAZIO Per le Regionali ibridazioni sterco-radicali e fascio fetusi.

Publie le venerdì 15 gennaio 2010 par Open-Publishing
1 commento

E’ evidentemente alla frutta il Paese, con le elezioni alla Regione che danno la medesima fibrillazione che potrebbe scaturire da una piuma che solletica la gamba di un tavolo.
L’approdo, comunque vada è il medesimo e la corsa alla poltrona non conosce vergogna, mai come adesso.
Credono di potere continuare a prenderci in giro. E’ bastata un’intercettazione, un sindaco dimissionario che faceva l’occhio languido ai fasci e una moralità a senso unico. Ma non importa, il caso Marrazzo è chiuso. Roma è meta di scorribande notturne e diurne di squadristi. Piaccia o no ma i radicali con la loro posizione da piedistisuduestaffe non mancano di mettersi a proprio agio in un mare magnum fangoso che è quello del PD. Sta pure bene ma non le prese per il culo, le alleanze con gli amici degli stragisti, no questo proprio no. La Polverini ci siamo resi conto che (toh!) è di destra, diciamolo chiaro, fascista. Ma la Bonino, gran paracula di storica data e rodatissima sull’argomento, si attacca dove può. Immaginiamo che alla sinistra antagonista il discorso possa interessare e che abbandoni per un attimo il suo assetto buonista e non cominci a dare di matto quando ci si appella al diritto.
Abbiamo già il Campidoglio di ottima farcitura nazifascista:
basti citare quello che è accaduto alla commemorazione di Acca Larentia, con un sindaco celticato che dice "a me svastiche e braccia tese non competono, siamo qui solo per mettere una corona". Alle assegnazioni improbabili di vie e piazze. Molti ribatteranno che lo fece anche Walter. Ma adesso si è superata la decenza sempre che ne rimanga.
La sinsitra, quella istituzionale si affida al peggio, senza remore di vendersi al miglior offerente.
Strano che l’alleanza venga proprio da gente che ha sputato alle spalle di quello e quell’altro e ora schifa Di Pietro, come macchietta preposta all’antiberlusconismo. Strano ma non troppo.
Riporto un paio di brani sul soggetto in questione che mi sono sembrati illuminanti. Il resto potete andare a cercarvelo un po’ in giro:
"Un’ulteriore vicenda mi rende dubbioso sulla reale esistenza di una strategia in questo partito: il Lazio con Emma Bonino ed i " radicali liberi ". Anche in questo caso, il PD, si lascia surclassare dagli eventi e subisce una sorta di ricatto preventivo che, a differenza di quello dell’UDC, è caratterizzato da una notevole ( e sospetta ) dose di spirito autodistruttivo: Emma Bonino sa che senza il PD ed un’alleanza cospicua non può vincere, ma sa anche che la semplice presenza della sua candidatura mette un’ipoteca seria, a favore del candidato della destra ( che va sempre tutta unita dalla lega ai post-fascisti ), sull’esito della consultazione in Lazio. Allora perché si candida? I più cattivi potrebbero pensare che il rinnovo della convenzione con radio radicale contenuto nella finanziaria sia parte della improvvisa e repentina decisione, ma va detto che il PD non ha saputo governare nemmeno la sua attuale coalizione, quella " ripulita " dagli indisciplinati e pretenziosi " sinistri ". Perché? Come mai persone tanto esperte, avvedute dei fatti della politica non comprendono l’errore esiziale che stanno commettendo? Anche ragionando solo in termini numerici, i numeri dell’UDC non giustificano un comportamento così palesemente dannoso, l’unica ipotesi plausibile è quella di perseguire il disegno che vede definitivamente esclusa dalla vicenda politica di questo paese non solo la sinistra intesa come quel mucchietto di partitini ormai senza elettori e senza progetti, ma di quella vera! Presente nel Paese, oggi priva di rappresentanza e dispersa tra un voto di " protesta ", un voto di " vendetta " e soprattutto il " non voto ". Dato che sarebbe semplice consigliare al PD di rivolgersi a questo " popolo disperso " e che Pierluigi Bersani, prima del congresso, aveva usato parole chiare in questo senso: " ... partito fatto di persone che contano ... "; " ... identità ... "; " ... non si possono dimenticare 150 anni di storia ... ", non si capisce questo scarto improvviso nella direzione di marcia del partito, ricorda gli scarti repentini del toro alla corrida, ma tutti noi sappiamo però come finisce lo spettacolo" Giovanni Modaffari.

Eppoi non si dimentichi le amicizie affettuose che legano la Sig.a Bonino alla estrema destra:

Cosa che scandalizzerà in pochi per esempio l’esimio Andrea Colombo o che so... Telese.
Un esempio:

http://www.emmabonino.it/pressreleases/7011

http://www.radicalparty.org/it/content/emma-bonino-tie...

http://www.radicalparty.org/eo/node/5087640
http://www.radicalparty.org/sites/all/files/images/b84...
Per molti sarà certo poca cosa, cose personali...
D’altronde per molti anche D’Elia fa parte di questo innocuo scambio di prigionieri e nessuno vorrà avere niente da ridire...

Un’altra chicca: in questi giorni di forsennata campagna si è aggiunto anche un’altro neofascita degli anni di piombo, tal Mario Corsi. Sì il capo delle curve e dell’etere giallo rosso (dove per capo s’intende testa.... e omettiamo il resto), portando avanti anche lui da una parte la cricca radicale con Staderini Mario, e dall’altra casomai ci si rimettesse i privilegi che finora lo hanno protetto, pur candidando chissà baciamo-le-mani il Calò, collega e mentore, una lista che per assonanza con la destra ha molto a che fare, quella del mesto per vocazione che è Baldi Michele.
Quello che oggi viene chiamato così amabilmente e innocuamente liste civiche.
In questo minestrone per chi ha la memoria corta non smetteremo mai di ricordare che il suddetto è stato più volte condannato e indiziato in varie losche situazioni che forse non scandalizzeranno più nessuno.
L’omicidio dei compagni Fausto e Iaio.
Quello di Ivo Zini.
Un coinvolgimento per la strage di Bologna.
Grande amico assieme a Morsello di Fiore Roberto (FN).
da qui affari, spie inglesi, BNP ed Easy London.
Bene, se questa è la politica e l’attualità in cui ci troviamo a confrontarci, stiamo proprio in braghe di tela.
Qualcuno prepari alla svelta l’antidoto all’olio di ricino.
Stavolta profumerà di rosa (nel pugno).
Con un prepotente retrogusto di sterco.
Perché per quanto stiano alla larga dalla fogna, questi fasci ne portano ancora addosso il puzzo.

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