Home > LETTERA AD UN AMICO CARISSIMO SULLA CGIL
lettera ad un amico carissimo
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Caro oRESTE,
sono d’accordo con l’analisi che hai fatto di che cosa è 
oggi il sindacato. Io parlerei delle Confederazioni Sindacali anzi 
della CGIL dal momento che Cisl ed Uil sono sempre stati sindacati 
parastatali o gialli. La Cisl, tranne il periodo del grande Carniti e 
quello iniziale di Pastore, è oggi quella di Bonanni. La sua faccia di 
volpe astuta che stana i leprotti per la signora Marcegaglia
sintetizza l’essenza della sua
Confederazione. 
L’UIL è sempre stato il classico sindacato appoggio del padronato. 
Benvenuto era personalmente una persona perbene ma sapeva benissimo di 
essere immerso in una organizzaione marcia e ci stava assai bene 
dentro. Mi interessa la CGIL la quale, in corrispondenza cronologica 
con i cambiamenti del PD, ha cambiato quasi pelle ed è diventata 
qualcosa di inaccettabile. Auspico coraggio nella FIOM e negli Statali 
che resistono alla omologazione nel regime per una scissione che crei 
una confederazione davvero riformista che si appoggi ai sindacati di 
base. Sindacati invisibili alla stampa e criminalizzati come lo era la 
CGIL nel periodo Valletta. Molti licenziamenti, intimidazioni, brutali 
ritorsioni sul lavoro cercano di piegare i valorosi dirigenti dei Cobas 
in generale tutti compagni allontanatisi dal PCI, poi dal PD, poi dalla 
CGIL.
L’opposizione che sta facendo la CGIL agli accordi separati è del 
tutto forzata. Non ha firmato perchè il sindacato degli statali non 
aveva firmato. Già Veltroni e D’Alema hanno costituito una task
force 
per riportare per un orecchio Epifani a firmare. Ma, allo stato delle 
cose, non avere firmato non cambia la realtà dal momento che le 
aggressioni fondamentali ai lavoratori non vengono fronteggiate: mi 
riferisco alla legge biagi, alle novità vergognose introdotte dalla 
133,
alla accettazione della filosofia della produttività per cui ieri 
un lavoratore di Licata di 24 anni è morto dopo sedici ore di lavoro. 
Era un precario!!
La CGIL dichiara attraverso Epifani di avere allergia 
alla scala mobile. Mi domando in che modo vuole recuperare il quaranta 
per cento di salario perduto successivamente agli accordi di Trentin 
del 1993. La CGIL ha retto la candela al governo Prodi con un 
referendum scandalosamente truccato ( ha dichiarato settecentomila 
votati in Sicilia e hanno votato soltanto in settantamila!!). Ha 
accettato un sistema pensionistico per il quale quando mio figlio 
Daniele andrà in pensione avrà all’incirca trecento euro al mese,
si 
guarda bene dal chiedere gli aumenti salariali necessari per salvare 
l’Italia dalla crisi. Caro Fausto, quando avrai dato tre miliardi
alla 
Fiat non avrai che dato soldi alla famiglia Agnelli ed agli ingordi 
insaziabili managers. Se i lavoratori non hanno i soldi per cambiare 
l’auto tutte le rottamazioni di questo mondo serviranno a ben poco. 
Perchè il lavoratore poi deve mantenere l’auto ed anche una
famiglia 
con spese che stanno diventando impossibili. La depressione attuale 
scaturisce da due cause: le ruberie dei finanzieri e degli industriali 
e una politica di bassi salari realizzata con la complicità dei 
sindacati in america ed in quasi tutto l’occidente. In Europa, dove
i 
sindacati sono stati davvero riformisti cioè massimalisti, i salari 
tengono ancora anche se subiscono l’influsso generale.
Caro Fausto, mi 
complimento con te per l’acutezza della indagine. Aggiungo una
piccola 
postilla che forse ti scandalizzerà: si sta creando un conflitto di 
interesse tra sindacati confederali e lavoratori attraverso gli enti 
bilaterali che assorbono una sempre più consistente percentuale di 
salario ed hanno dato vita ad una burocrazia bipartisan espressione 
degli industriali e dei sindacati spesso con stipendi superlativi (vedi 
Cassa Edile ed Enti di Formazione) Dal momento che questi enti fanno 
parte dei contratti di lavoro, al momento della trattativa il 
sindacalista tratta per tutto: per se stesso e per i lavoratori......
In un Paese come l’Italia in cui tutto viene rovesciato come un
calzino 
(Berlusconi disse dieci anni fa appunto che avrebbe rovesciato 
l’Italia come un calzino) una politica di unità sindacale
con il 
servaggio conclamato di Cisl e Uil a Governo e confindustria danneggia 
i lavoratori.
Credo che bisogna presto regolamentare l’art.39 della 
Costituzione. Non è possibile che si facciano accordi che cambiano lo 
scenario sociale dell’Italia senza consultare DAVVERO i lavoratori.
Non 
è possibile continuare a tollerare lo scandalo di CGIL CISL e UIL che 
associano la UGL della Polverini a tutto ed escludono e discriminano i 
sindacati di base.
Caro Fausto, tutte le cose che scrivi sui costi dei 
servizi sempre più scadenti che ricevono i lavoratori sono sacrosante e 
le condivido in pieno. Siamo giunti a questo punto di degrado per cui, 
ad esempio, una lavoratrice deve pagare qualcosa come 300 euro al mese 
e anche più per l’asilo nido, per la feroce politica di
privatizzazione 
(ora anche per l’acqua) alla quale Cisl e Uil aderiscono con
entusiasmo 
e la Cgil non si è mai opposta.
Abbraccio 
Pietro




