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LETTERA AD UN AMICO CARISSIMO SULLA CGIL

Publie le lunedì 2 febbraio 2009 par Open-Publishing

lettera ad un amico carissimo
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Caro oRESTE,

sono d’accordo con l’analisi che hai fatto di che cosa è
oggi il sindacato. Io parlerei delle Confederazioni Sindacali anzi
della CGIL dal momento che Cisl ed Uil sono sempre stati sindacati
parastatali o gialli. La Cisl, tranne il periodo del grande Carniti e
quello iniziale di Pastore, è oggi quella di Bonanni. La sua faccia di
volpe astuta che stana i leprotti per la signora Marcegaglia
sintetizza l’essenza della sua
Confederazione.
L’UIL è sempre stato il classico sindacato appoggio del padronato.
Benvenuto era personalmente una persona perbene ma sapeva benissimo di
essere immerso in una organizzaione marcia e ci stava assai bene
dentro. Mi interessa la CGIL la quale, in corrispondenza cronologica
con i cambiamenti del PD, ha cambiato quasi pelle ed è diventata
qualcosa di inaccettabile. Auspico coraggio nella FIOM e negli Statali
che resistono alla omologazione nel regime per una scissione che crei
una confederazione davvero riformista che si appoggi ai sindacati di
base. Sindacati invisibili alla stampa e criminalizzati come lo era la
CGIL nel periodo Valletta. Molti licenziamenti, intimidazioni, brutali
ritorsioni sul lavoro cercano di piegare i valorosi dirigenti dei Cobas
in generale tutti compagni allontanatisi dal PCI, poi dal PD, poi dalla
CGIL.
L’opposizione che sta facendo la CGIL agli accordi separati è del
tutto forzata. Non ha firmato perchè il sindacato degli statali non
aveva firmato. Già Veltroni e D’Alema hanno costituito una task
force
per riportare per un orecchio Epifani a firmare. Ma, allo stato delle
cose, non avere firmato non cambia la realtà dal momento che le
aggressioni fondamentali ai lavoratori non vengono fronteggiate: mi
riferisco alla legge biagi, alle novità vergognose introdotte dalla
133,
alla accettazione della filosofia della produttività per cui ieri
un lavoratore di Licata di 24 anni è morto dopo sedici ore di lavoro.
Era un precario!!
La CGIL dichiara attraverso Epifani di avere allergia
alla scala mobile. Mi domando in che modo vuole recuperare il quaranta
per cento di salario perduto successivamente agli accordi di Trentin
del 1993. La CGIL ha retto la candela al governo Prodi con un
referendum scandalosamente truccato ( ha dichiarato settecentomila
votati in Sicilia e hanno votato soltanto in settantamila!!). Ha
accettato un sistema pensionistico per il quale quando mio figlio
Daniele andrà in pensione avrà all’incirca trecento euro al mese,
si
guarda bene dal chiedere gli aumenti salariali necessari per salvare
l’Italia dalla crisi. Caro Fausto, quando avrai dato tre miliardi
alla
Fiat non avrai che dato soldi alla famiglia Agnelli ed agli ingordi
insaziabili managers. Se i lavoratori non hanno i soldi per cambiare
l’auto tutte le rottamazioni di questo mondo serviranno a ben poco.
Perchè il lavoratore poi deve mantenere l’auto ed anche una
famiglia
con spese che stanno diventando impossibili. La depressione attuale
scaturisce da due cause: le ruberie dei finanzieri e degli industriali
e una politica di bassi salari realizzata con la complicità dei
sindacati in america ed in quasi tutto l’occidente. In Europa, dove
i
sindacati sono stati davvero riformisti cioè massimalisti, i salari
tengono ancora anche se subiscono l’influsso generale.
Caro Fausto, mi
complimento con te per l’acutezza della indagine. Aggiungo una
piccola
postilla che forse ti scandalizzerà: si sta creando un conflitto di
interesse tra sindacati confederali e lavoratori attraverso gli enti
bilaterali che assorbono una sempre più consistente percentuale di
salario ed hanno dato vita ad una burocrazia bipartisan espressione
degli industriali e dei sindacati spesso con stipendi superlativi (vedi
Cassa Edile ed Enti di Formazione) Dal momento che questi enti fanno
parte dei contratti di lavoro, al momento della trattativa il
sindacalista tratta per tutto: per se stesso e per i lavoratori......

In un Paese come l’Italia in cui tutto viene rovesciato come un
calzino
(Berlusconi disse dieci anni fa appunto che avrebbe rovesciato
l’Italia come un calzino) una politica di unità sindacale
con il
servaggio conclamato di Cisl e Uil a Governo e confindustria danneggia
i lavoratori.
Credo che bisogna presto regolamentare l’art.39 della
Costituzione. Non è possibile che si facciano accordi che cambiano lo
scenario sociale dell’Italia senza consultare DAVVERO i lavoratori.
Non
è possibile continuare a tollerare lo scandalo di CGIL CISL e UIL che
associano la UGL della Polverini a tutto ed escludono e discriminano i
sindacati di base.
Caro Fausto, tutte le cose che scrivi sui costi dei
servizi sempre più scadenti che ricevono i lavoratori sono sacrosante e
le condivido in pieno. Siamo giunti a questo punto di degrado per cui,
ad esempio, una lavoratrice deve pagare qualcosa come 300 euro al mese
e anche più per l’asilo nido, per la feroce politica di
privatizzazione
(ora anche per l’acqua) alla quale Cisl e Uil aderiscono con
entusiasmo
e la Cgil non si è mai opposta.
Abbraccio
Pietro