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Firenze, 8 marzo,Teatro Saschall.
Primo incontro nazionale delle Liste civiche certificate da Beppe Grillo.
Quando penso a questa strana e straniante giornata, mi vengono in mente due passaggi bellissimi che potrebbero sintetizzare e simbolizzare il senso di questo incontro:
"Le piccole cose concrete creano o soffocano nella culla le grandi rivoluzioni", pronunciata con altra formula da Jacopo Fo.
"Il degrado etico della politica partitocratica italianae’è nato in periferia, nei comuni", pronunciata da un Marco Travaglio molto ispirato.
Duemila persone in teatro, provenienti da piu’ di una diaspora, sinistra, forse destra, ed altro ancora: persone medie in senso anagrafico, di censo, classe sociale, poco appariscenti, forse dimesse secondo l’iconografia imperante del "manifestante politico".
Eppure si e’ respirato politica, come capita raramente, oggi:
Grillo ha presentato la carta di Firenze, che dovrebbe esplicitarsi attraverso le liste civiche che concorreranno in tutta Italia per le elezioni amministrative.
Acqua pubblica
– Impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario, contributi/finanziamenti comunali per impianti di depurazione privati
– Espansione del verde urbano
– Concessioni di licenze edilizie solo per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dismesse
– Piano di trasporti pubblici non inquinanti e rete di piste ciclabili cittadine
– Piano di mobilita’ per i disabili
– Connettivita’ gratuita per i residenti nel Comune
– Creazione di punti pubblici di telelavoro
– Rifiuti zero
– Sviluppo delle fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico con
contributi/finanziamenti comunali
– Efficienza energetica
– Favorire le produzioni locali
Oggi politica e’ parlare di acqua, di trasporti pubblici, rifiuti, edilizia ricostruttiva, localismo .
Oggi politica e’ parlare di Costituzione "da brandire come un’arma, insieme al codice civile, nei lupanari delle giunte amministrative", come ha detto Travaglio
Oggi politica e’ parlare di diritti dei cittadini, di sovranita’ dei cittadini, di controllo dell’amministrazione come presupposto a forme sempre piu’ radicali di democrazia partecipata.
Oggi politica e’ metabolizzare un concetto nuovo e piu’ umano di possesso, consumo, poverta’, ridimensionamento sociale.
Poca dialettica di contrapposizione sterile, ne’ parole su presidenze RAI, destra o sinistra, liberismo, riformismo, didascalica rappresentazione di crisi economiche, difese corporative e altre inezie fumose di cui si nutre l’antipolitica istituzionale.
Vari attori, nella prima parte dell’incontro, si sono succeduti: un monumentale Travaglio con il suo "de profundis", con cui ha sotterrato la corporazione di Palazzo Chigi e delle segreterie, il suo richiamo evocativo ai valori calpestati della Costituzione, unico argine alla piena amorale che sta radendo al suolo il simulacro di democrazia, in Italia.
Bellissimo e toccante il grido disperato di Sonia Alfano, la sua rivendicazione alla sovranita’ piena e chiara del cittadino, all’integrita’ morale, il suo no agli stati paralleli che regnano in larghe zone del paese.
Politica dello stillicidio della goccia, l’acqua come diritto inalienabile di ogni individuo, l’edilizia ricostruttiva, quello che dovrebbero perseguire le imprese, in un mondo in cui si glorifica la tecnologia di un’auto di 20 mila euro e ci si dimentica di quella che dovrebbe rendere più moderne e funzionali le case da 500 mila euro.
Poi: la salute dei cittadini come valore assoluto, che non si svende a potentati, multinazionali e logge partitiche.
"Tutto cio’ che proponiamo e’ in antitesi rispetto a quello che propone il governo", tuona Grillo..
Nella seconda fase le liste che si presenteranno alle elezioni.
In alcuni momenti si e’ avvertito una profonda armonia e una profonda osmosi tra i punti schematici che costiutiscono la carta di Firenze e l’applicazione diretta, ad opera dei candidati.
Sono emerse figure forse un po’ ingenue in alcuni casi, ma in altri si e’ gia’ vista, nitida, questa armonia, appunto, tra un pragmatismo radicale ed una prospettiva politica definita, rabbiosa e passionale.
E’ un progetto locale, una nicchia.
Manca il numero, la diffusione, ma c’e’ un approccio ed una lettura politica che in alcuni momenti e’ inequivocabilmente di ampio profilo.
Credo sia questa la vera novita’ che distingue questa forma di associazione civica da quella che da anni vediamo nelle giunte di molte cittadine italiane.
Un’omogeneita’, radicale, militante in senso ALTRO, se vogliamo sovversiva e lungimirante.
"Noi siamo in pochi oggi, ma rappresentiamo un’avanguardia", dice Grillo, alla fine dell’incontro..
Fuor di retorica: un’avanguardia civica..
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ripreso da masadaweb.org