Home > La 2^Conferenza Nazionale di Sinistra Critica.

La 2^Conferenza Nazionale di Sinistra Critica.

Publie le lunedì 9 novembre 2009 par Open-Publishing
3 commenti

Chiusa la Conferenza di Sinistra Critica. Eletti i tre portavoce
Sono Flavia D’Angeli, Franco Turigliatto e Piero Maestri

«Costruiamo un movimento contro la crisi e il razzismo. Alle Regionali liste alternativa alla destra e al Pd»

Si è chiuso il Congresso nazionale di Sinistra Critica, organizzazione della sinistra anticapitalista nata da una scissione del Prc al tempo del governo Prodi. La Conferenza, che si è tenuta a Bellaria, ha approvato con 146 voti, 15 astensioni e nessun voto contrario la mozione conclusiva e eletto il nuovo Coordinamento nazionale di 42 membri. Questo ha poi eletto i tre portavoce dell’organizzazione che, come da Statuto, non prevede la carica di segretario o leader nazionale. I tre portavoce sono Flavia D’Angeli, già candidata alle scorse politiche alla carica di premier, l’ex senatore "ribelle" Franco Turigliatto e il pacifista milanese Piero Maestri.
«Siamo di fronte a una crisi economica strutturale a cui occorre rispondere con una piattaforma adeguata» dice la mozione conclusiva. Tra le proposte di Sinistra Critica, la Riduzione d’orario a parità di salario, il salario minimo per legge, la nazionalizzazione delle aziende a rischio chiusura e poi un piano di urgenza sociale su servizi sociali e contro la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Sinistra Critica si batte poi per una «prospettiva ecologista», la riduzione drastica delle spese militari e l’uscita dell’Italia dalle missioni di guerra.
Per quello che riguarda la crisi della sinistra italiana, Sc rilancia la necessità di costruire, da capo, «una nuova sinistra anticapitalista» a partire dall’autonomia politica dal Pd e quindi dall’alternatività rigorosa al centrosinistra.
Al resto della sinistra politica, sociale e sindacale due proposte: «Costruire un movimento contro la crisi e il razzismo» che prefiguri la cacciata di Berlusconi e per le prossime elezioni regionali una coalizione di forze anticapitaliste, ecologiste, di movimento per costruire liste alternative al centrodestra e al centrosinistra in tutte le Regioni.
Sinistra Critica darà via a una Campagna nazionale contro la crisi e il razzismo, riattiverà in Italia la Rete delle Marce Europee contro la disoccupazione, organizzerà una partecipazione al controvertice di Copenaghen sul riscaldamento climatico e avvierà una Scuola di Formazione politica attorno al Centro Studi Livio Maitan.

Messaggi

  • Enrico chiaramente è positivo quel che emerge dalle conclusioni della Conferenza nazionale di Sinistra Critica.
    Lavoriamo tutti, affinchè l’unità d’azione tra forze anticapitaliste non rimanga una mera dichiarazione di intenti, priva di riscontri nella realtà.
    Sulle regionali ci può stare anche se non la vedo come necessità pregnante.
    E’ più importante porre in atto una strategia di più ampio respiro.
    Farsi dettare la linea e le eventuali alleanze, da esigenze di calendario elettorale, non è mai foriero di nulla di soddisfacente. Ad ogni modo i buoni propositi vanno accolti positivamente.

    • Hai detto bene Ricki, lavoriamo tutti,affinchè l’unità d’azione tra forze anticapitaliste non rimanga una mera dichiarazione di intenti.
      L’unità d’azione per la classe di riferimento è l’unica strada che può portare ad una unità effettiva, altrimenti son vuote chiacchiere che nascondono altri propositi o nel migliore dei casi, a confuse iniziative il più delle volte sterili.
      C’è la necessità di una casa comune dei comunisti non governisti e degli anticapitalisti, e questa,è cosa sempre più sentita da vari percorsi.
      Si sente il bisogno effettivo,della sinistra che lotta, che interpreta il conflitto sociale, che incarni l’opposizione dal basso.
      Le elezioni regionali, possono essere una occasione di confronto, non il fine, ribaltando la logica elettoralista che tanto danno ha creato nella cosiddetta sinistra radicale,oggi ancora, incredibilmente, stampella delle politiche piddine .

    • Penso anch’io che se non si esce dalla logica di far da "stampella" politica al PD, non si va da nessuna parte !!

      Se non si ha chiaro in testa che il PD è un partito ( si fa per dire !!) centrista, filoamericano, guerrafondaio e sostenitore delle peggiori forme di capitalismo, si rischia di essere inevitabilmente, quasi senza rendersene conto, cooptati all’interno i tali logiche e perdere del tutto qualsiasi identità di sinistra !!

      La sinistra in questa fase storica deve connotarsi, se vuol sopravvivere, solo come forza di opposizione dura e pura tutti i livelli, centrali e locali !!

      Nel momento che scendi a compromessi e accetti di partecipare anche ad una effimera e risibile gestione del potere ( vedasi partecipazione al governo Prodi !!), ti usano solo per raggiungere i numeri dove gli mancano e ti tengono fuori dove hanno la maggioranza per governare da soli !!

      Il tutto ovviamente senza aver alcuna voce in capitolo e felici solo di raccogliere qualche briciola che cade sotto il tavolo (Vendola docet ) !!

      MaxVinella