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riccardo orioles
La Catena di San Libero 11 luglio 2005 n. 292
La "lotta contro il terrorismo" in realta’ e’ fatta di molte cose -
politica, geopolitica, propaganda, difesa d’interessi, perfino
ambizioni personali - di cui alcune c’entrano e altre no. Non c’entrano
le carriere di Blair o della famiglia Bush. Non c’entra l’Iraq, non
c’entra la religione. Non c’entra l’immediocrimento dell’Europa
(Caldiroli o Dell’Utri non li ha inventati Bin Laden) e nemmeno
l’imbarbarimento americano (torturare i prigionieri era immorale gia’
nel Settecento). No. Ci sono alcuni problemi nostri, che dobbiamo
risolverci noi per nostro conto, e c’e’ una minaccia esterna - il
terrorismo - che i "grandi della terra" (il termine e’ neo-medievale:
ma ora si usa questo) non riescono ormai da quattro anni a prendere
seriamente in considerazione.
"Scontri di civilta’", guerre di religione, bombardamenti, Saddam,
Falluja, bandiere al vento e imprese coloniali: di tutto questo
sanguinoso bla-bla la, non piu’ del dieci per cento ha a che fare
veramente con la lotta al terrorismo. Che fine hanno fatto le indagini
sulle operazioni finanziarie condotte da Bin Laden contemporaneamente
all’11 settembre? Chi finanzia le bombe? L’Arabia Saudita e’ sempre un
fedele alleato, non e’ vero? E la dittatura pakistana, non e’
"occidentale" anche lei? E perche’ in quattro anni, fra tanti "Patriot
Act" per favorire le major musicali, non si e’ riusciti a fare una
legge sui controlli bancari, sulla trasparenza obbligatoria dei
capitali?
La verita’ e’ che al terrorismo, di cui noi coglionazzi qualunque crepi
amo a centinaia, i "Grandi" non ci credono fino in fondo. Pensano che
sia un fenomeno passeggero, che alla fine si sgonfiera’ da se’ per via
ordinaria. Utile in un certo senso, se serve a "serrare le file" in
Occidente. Invece non finira’ facilmente, cosi’ come non e’ finito in
fretta il nazismo degli Anni Venti. Dalla crisi mondiale (che allora
ebbe un Keynes e Roosevelt per affrontarle) la violenza e il terrore
sgorgano come da una fontana.
Finora, in Occidente, l’unico che e’ riuscito a combattere
concretamente il terrorismo, o almeno a catturare gli stragisti, e’
stato Zapatero. Dopo la strage di Madrid, il governo di destra ha
"fatto politica" coprendo oggettivamente gli stragisti. Zapatero,
chiamato dall’indignazione popolare, non ha "fatto politica", ma ha
freddamente ordinato repressione e indagini contro gli stragisti. E
mentre dell’11 settembre, chiacchiere a parte, gli assassini sono
ancora in liberta’, per l’attentato di Madrid molti sono gia’ in
galera. Ecco: il modello da seguire e’ questo e non quello delle varie
propagande ufficiali. Ricordiamoci di Calipari, quando diciamo "ah
perche’ non fare come gli americani".
Bisogna ritirare subito le truppe dall’Iraq, dove non c’e’ Italia da
difendere, e processare coloro che - in violazione della Costituzione -
ce le hanno mandate. Ma non bisogna dire "ritiriamone trecento" il
giorno dopo un attentato, perche’ nessuno, e specialmente non i
terroristi, deve poter credere che togliere o mantenere le nostre
truppe possa dipendere da un attentato.
L’irresponsabilita’ del governo, nel dichiarare e nel negare, nel
marciare e nel ritirarsi, non si vedeva in Italia dai tempi di
Franceschiello. "Facite ’a faccia feroce! Cchiu’ feroce! Cchiu’ feroce
assaie! Ecco, accussi’ va bbene! - pausa - E nun scappate!!".
Quante alle baggianate sulle "leggi straordinarie" e sullo "stato di
guerra", e’ bene che Ciampi ricordi - a ogni buon conto - che questo
governo in Italia non ha la maggioranza fra i cittadini.
Non avrebbe dunque alcun titolo ad essere obbedito da essi
(credibilita’ a parte) in caso d’emergenza. Che purtroppo e’ possibile.
Percio’, prima si vota, e si fa un governo, e meglio e’.
Perche’ ora come ora di governo non ne abbiamo.
* * *
Il "terrrorista" - non necessariamente povero, ne’ obbligatoriamente
straniero - e’, fra le altre cose, un atteggiamento dello spirito, un
percepirsi ostile e estraneo in mezzo alla comunita’ in cui si vive e
sentirsi dunque in qualche oscura maniera autorizzato a violarne le
leggi e a sostituirle con la propria "giusta" e quasi mistica violenza.
Nenche in Italia questo tipo umano, nel corso dei secoli, e’ mai stato
raro. Il fanatismo non s’incarna in questa o quella religione
particolare; ciascuna puo’ fare al caso suo, e meglio di tutte quelle
in cui in realta’ non si crede.
Questo tipo di pericoloso fanatico, nell’Italia del 2005, qui e ora,
non e’ incarnato dal musulmano (che di solito e’ un poveraccio che ha
gia’ i problemi suoi a cui pensare) ma dal leghista, ed e’ un lusso che
non possiamo concederci piu’ a lungo. Anche in Jugoslavia nessuno
pensava che i Milosevic e i Tudjman potessero arrivare a far danno
davvero. Ma gli manca va solo l’occasione.
Noi non sappiamo se e come l’occasione arrivera’; ma per prudenza e’
meglio tagliargli le unghie gia’ da ora.
Di recente e’ stata riformata la legge che punisce "gli attentati
contro l’integrita’, l’indipendenza e l’unita’ della nazione". Essa
prevedeva l’eccessiva (ma mai applicata) pena dell’ergastolo che e’
stata giustamente ridotta a un massimo di dieci anni di reclusione.
Bene: ma adesso si applichi. Si rispetti l’immunita’ parlamentare di
coloro che ne sono protetti, ma si condannino a termini di legge coloro
che non lo sono. Non dev’essere piu’ possibile che un tizio si alzi la
mattina e proclami stati padani, indipendenze e secessioni, con annesse
crociate antislam o antieuropa.
Peccato: Borghezio e Calderoli erano divertenti, a modo loro. Ma con
l’aria che tira non possiamo permetterceli piu’.
Europa. Mercoledi’ scorso, nella mattinata, e’ finita anche formalmente
la civilta’ industriale-capitalistica cosi’ come l’abbiamo intesa negli
ultimi tre secoli. All’inizio i nuovi americani si accorsero che se chi
inventa qualcosa di nuovo mette le conoscenze per realizzarlo a
disposizione di tutti - ricevendo in cambio un diritto di uso esclusivo
per diciassette anni -, l’intera economia ne avrebbe beneficiato:
chiamarono questa formula "brevetto". La cosa funziono’ a lungo, ma a
un certo punto la produzione - circa tre decenni fa - comincio’ a
diventare sempre piu’ immateriale e quando le grosse industrie
arrivarono ad occuparsi di software, pensarono di usare i vecchi
strumenti anche nella nuova situazione e in poco tempo sono state
brevettate milioni di formule matematiche, alcune molto semplici.
Un petroliere alla guida della nazione non aiuta certo a comprendere
che e’ arrivata la fine per l’epopea delle macchine a combustibile
fossile e dei brevetti. Anzi, questa vecchia economia - per non essere
sepolta troppo rapidamente - e’ andata a prendersi direttamente nuove
risorse in Iraq e ha provato a imporre il brevetto sul software nel
mercato piu’ prospero del mondo, nella "vecchia" Europa.
Sul primo teatro le cose non le stanno andando molto bene; dal secondo,
mercoledi’ mattina appunto, e’ arrivato un secco rifiuto del parlamento
con 648 voti contro 14. come a dire: "No! In Europa il software e’ una
cosa seria e moderna". Non si e’ trattato di un voto dall’esito
scontato ed e’ arrivato alla fine di una lunga battaglia civile
sostenuta in prima linea dalle tante associazioni per il Free Software
e l’Open Source.
Considerando che due settimane fa, in questo continente, un prototipo
ha percorso piu’ di cinquemila chilometri con meno di un grammo e mezzo
di combustibile pulito, e’ certamente piu’ proficua nella definizione
di un’identita’ europea la liberta’ tecnologica sul software e la
sperimentazione sull’idrogeno di quanto lo sia una Costituzione redatta
da Giuliano Amato e consimili.
[Shining]
Cortile. La contestazione dei tre leghisti nei confronti di Ciampi
durante il discorso al parlamento europeo ha occupato le prime pagine
dei giornali italiani. Visto il generale clima antieuropeo ci si
aspettava che la notizia avrebbe trovato eco sulla stampa europea. In
particolar modo su quella francese, dopo la vittoria del no al
referendum per l’approvazione della costituzione. Questa e’ la
situazione di mercoledi’ 6 luglio sui tre principali quotidiani
francesi, da sinistra a destra.
Liberation: nessuna notizia. Le Monde: nessuna notizia (in compenso si
parla della morte del regista Alberto Lattuada). Le Figaro: nessuna
notizia (viene invece riportato la notizia che Italia e’ tornato in
attivo il saldo delle nascite, grazie agli immigrati, in particolare ai
cinesi).
L’impressione che ne deriva e’ che si tratti di beghe da cortile, e che
il cortile sia l’Italia.
[Francesco Feola]
G8. Che differenza c’e’ tra l’azione politica e la rappresentazione
politica? Per scoprirlo basta analizzare in dettaglio i meccanismi di
funzionamento di grandi eventi pubblici come il G8. Una forma di
allucinazione collettiva mediatica ci porta a credere che gli otto capi
di stato si riuniscano effettivamente per discutere di qualcosa,
accendere qualche neurone sopravvissuto e confrontare almeno un paio di
idee, mentre la triste realta’ e’ che il loro compito e’ solo quello di
firmare carte preparate da altri. Nel 2001, inoltre, per una curiosa
ironia il funzionario italiano del ministero degli Esteri incaricato di
scrivere il documento finale del G8 assieme ai suoi sette colleghi
degli altri paesi, era lo stesso designato dal precedente governo di
centrosinistra prima delle elezioni. Il che conferma una spiacevole
realta’: le politiche globali capaci di cambiare il volto della terra
sono ancora estranee al nostro sistema bipolare, dove il menu’ delle
liberta’ democratiche ci consente di scegliere, ma solo tra la zuppa e
il pan bagnato.
[Carlo Gubitosa]
Asia. Gli Usa sono in Asia centrale da tre anni, ci hanno costruito
della basi logistiche per il supporto della guerra in Afganistan. Ora
lo Sco chiede gentilmente quando pensano di andarsene. Sco sta per
Shangai Cooperation Organization e contiene la Russia, la Cina, un
gruzzolo di statarelli postsovietici e un paio di osservatori: il
Pakistan e l’India, nell’insieme una bella forza militare, sia da un
punto di vista di quantita’, che da un punto di vista tecnologico,
tutti hanno l’atomica e la sanno produrre, tutti hanno a che fare con
l’Iran. E il giorno prima di incontrarlo al G8, lo Sco decide di farsi
sentire da Bush: e’ un po’ come declinare le singolarita’.
[Tito Gandini]
Pentimento. A volte ho preso in giro Carlo Palermo per le incredibili
ipotesi del suo ultimo grande libro, il "Terzo Livello". Eppure, in
tutto il pianeta, e’ stato il primo e per molto tempo l’unico a parlare
di Al Qaeda, dieci anni prima dell’11 settembre. Faccio ammenda.
Cronaca. Catania. Nel permanente carnevale etneo, coi pacifisti che
votano per il manganellatore, i fascisti che votano per il viagraro di
Berlusconi e il sindaco che ciclostila interviste per raccontare quante
volte al giorno scopa, non poteva ovviamente mancare l’aspetto mafioso:
la polizia ha accchiappato una quarantina fra boss, politicanti,
uomini-di-panza, ominicchi e quacquaracqua’, tutti fraternamente
intenti a dividersi gli appalti. Il sindaco, naturalmente, non ne sa
niente (e il malvagio Fava, per cosi’ poco, ne chiede le dimissioni).
Il presidente della provincia, il famoso Fefe’ Lombardo che doveva fare
da terzo polo fra Prodi e Berlusconi, esprime "grande apprezzamento"
tanto ai poliziotti che hanno sgamato l’inghippo quanto ai fratelli
politici coinvolti nel grisbi’. Fra questi ultimi Gino Ioppolo, Salvino
Fagone e diversi funzionari del comune che "dimostreranno quanto prima
la propria estraneita’ alle accuse". (Domanda: ma se lo scandalo fosse
scoppiato prima, alle elezioni i catanesi avrebbero trombato il sindaco
o gli avrebbero dato ancora piu’ voti?)
maria privitera wrote: < "Azzerata praticamente la commissione
d’inchiesta sull’assassinio Alpi-Hrovatin. Il presidente Carlo Taormina
ha detto che si e’ trattato solo "di un rapimento finito male". Dopo
questa affermazione, tutti i componenti non di destra si sono
autosospesi... ". Troppo facile tenersi "puliti" chiamandosi fuori.
Questa e’ una forma di connivenza: lavarsene le mani , la finta
indignazione. Sono stati eletti affinche’ ci stiano, ci stiano per
sporcarsi le mani, per denunciare la verita’, per cercarla e tutelarla.
Queste mammole non mi piacciono, proprio per niente.
Sebastiano Gulisano wrote:
< Caro R., sono in vena di polemiche. Ho letto la lettera di cittadini
catanesi (Sanlibero 291) a "Repubblica". Niente di nuovo sotto il sole,
se per l’ultima frase del periodo che riporto, riferita a Catania: "Non
esiste informazione non condizionata dagli attuali interessi economici
dominanti. Trovano spazio solo le posizioni che si ritiene convenienti
lasciare emergere, in un preciso disegno di costruzione di alleanze
politico economiche. Nessuno racconta queste cose. Gli ultimi a farlo
sono stati uccisi."
A questo punto mi sono chiesto: hanno ucciso altri giornalisti a
Catania dopo Giuseppe Fava (5 gennaio 1984)? Orioles - tanto per fare
un esempio (ma potrei farne tanti e lo sai) e’ vivo o morto? Vabbe’ che
sono un tipo distratto, ma non mi pare che siano stati uccisi altri
giornalisti.
Dunque a Catania da 21 anni e mezzo "Trovano spazio solo le posizioni
che si ritiene convenienti lasciare emergere, in un preciso disegno di
costruzione di alleanze politico economiche". Ora mi pare di ricordare
che l’esperienza dei "Siciliani" sia proseguita anche dopo l’omicidio
di Giuseppe Fava; mi pare di ricordare esperienze editoriali fuori dal
coro e dal monopolio come "Citta’ d’utopia" o fogli di movimento come
"L’isola possibile" (e sicuramente ne dimentico altre, anche se tu tte
di nicchia). Mi pare di ricordare anche siti come "L’Erroneo" o
"Itaca". E mi pare anche di ricordare che il vecchio "Avvenimenti" era
molto attento ai fatti catanesi.
Capisco e condivido il senso della lettera a "Repubblica". Capisco
anche che le esperienze editoriali che mi pare di ricordare a Ciancio
fanno a malapena il solletico, ma ritengo ingeneroso nei confronti di
tutti coloro che di quelle esperienze hanno fatto parte e fanno parte
essere cancellati con un colpo di spugna.
Io non so se la memoria collettiva, a tutti i livelli (dalle
persecuzioni nei confronti dell’avvocato Messineo alle stragi di
stato), in questo Paese abbia un futuro. So, pero’, che se non dovesse
avercelo, e’ anche responsabilita’ di chi, nel suo piccolo, usa la
spugna con la stessa facilita’ ed efficacia di Berlusconi e di
Ciancio >
* * *
Si’: aggiungerei magari altri fogli e siti ("Controvento",
"Girodivite") che pure hanno avuto qualcosa da dire. Quanto alla
memoria, la disciplina, lo spirito unitario e insomma tutte quelle cose
che servono per vincere e non solo per dar testimonianza morale, sono
rarissime in quella citta’. Nel corso degli ultimi anni, e’ stata
accuratamente (e "politicamente") rimossa l’ unica esperienza seria e
vincente, quella dei Siciliani. Tutte le altre (meno forse Girodivite)
nascono per generosita’ e per amore ma muoiono di tribalismo e di puzza
al naso. Eppure bisogna sostenerle tutte, con tutti i loro limiti,
perche’ perlomeno sono civili e si battono per qualcosa. Cosi’ come,
nella loro smemoratezza, lo sono anche gli autori della lettera che
contesti. Io spero che sorga una generazione di giovani, prima o poi,
che sappia non solo lottare, ma lottare seriamente e insieme. Spero di
vivere abbastanza da vederla ancora. Catania, molti anni fa, ha pur
prodotto una generazione cosi’ - che poi e’ stata tradita.
A Catania infatti non e’ stato imbavagliato questo o quel singolo
giornalista, ma un’intera scuola.
Il giornalismo degli allievi di Fava, che aveva prodotto decine di
professionisti validi e capaci, e’ stato semplicemente cancellato dai
giornali, dalle tv e dall’universita’. Via da Catania, o la fame.
Un culturicidio di massa, di cui e’ responsabile la destra (collusa coi
poteri mafiosi), quasi tutta la sinistra ufficiale (zitta e muta in
cambio di qualche briciola) e l’orrida e provinciale casta degli
intellettuali catanesi, in confronto a cui le prostitute e i viados
sono modelli di indipendenza e dignita’.
P.Iacopino wrote:
< Non esiste musulmano di buon senso che possa non condannare le stragi
delle Torri Gemelle, di Madrid e di Londra: cosi’ come qualsiasi
cristiano di buon senso capisc e che e’ gettare benzina sul fuoco se
si continua a pretendere che l’Europa multietnica, multireligiosa e
laica nasca sulle radici cristiane (delle quali, peraltro, ricorda
anche tracce ignominiose: guerre, di torture, persecuzioni e roghi);
cosi’ come ogni credente in qualsivoglia religione, di buon senso, al
pari di ogni non credente, di buon senso, capisce che con i soldi
buttati per massacrare iracheni innocenti e per far morire qualche
migliaio di americani e loro alleati (anch’essi innocenti: vittime
innocenti sono anche i militari, i quali se hanno scelto quel lavoro e’
per campare) ci si sarebbe dovuti impegnare a fondo per scovare Bin
Laden, gli altri capi di Al Qaeda e le banche che custodiscono i
finanziamenti >
Dinamitebla wrote:
< "Non mi sembra che Rosa Luxemburg abbia mai dato dello stronzo a
qualcuno. Ai miei tempi invece si usava molto". Non ci credo. Che la
compagna Rosa non abbia mai dato dello stronzo a nessuno, intendo. Non
so se l’hai notato, ma noi NON SIAMO Rosa Luxemburg. Io, perlomeno, non
ci assomiglio nemmeno un po’. Comunque, se lo ritieni opportuno, la
proporremo per la beatificazione.
P.S. Mafalda - quella di Quino - direbbe a suo padre: "speravo dicessi
che questi sono ancora i tuoi tempi". O qualcosa del genere. >
* * *
Spero che questi siano soprattutto i *tuoi* tempi, quelli in cui si
vince e si comincia finalmente a cambiare il mondo. Ai miei, vincere si
poteva e non s’e’ vinto principalmente perche’ abbiamo perso tempo a
sfogarci, lamentarci e spaventare la gente invece di chiacchierare di
meno e rivoluzionare di piu’. La gente, allora, non aspettava altro.
Attenta, che’ quei tempi (miei, tuoi: poi si vede) stanno tornando, e
sarebbe un peccato sprecarli di nuovo cosi’.
leopoldo.ferrarese@vtin.it wrote:
< L’appello per il sangue potesti riscriverlo cosi’:
"Appello. Chiunque avesse del sangue, puo’ recarsi a qualsiasi ora
presso un qualsiasi ospedale e donarne un po’.
Vantaggi: 1) Salvi delle vite (e se non bastasse); 2) Analisi del
sangue gratuite e complete; 3) 1 gg di riposo pagato per chi lavora e
una giustificazione per chi studia; 4) di solito danno qualche cosa da
mangiare, cioccolato, succhi di frutta (se sei goloso...);
Svantaggi: Non pervenuti.
giovannigalluccio@libero.it wrote:
< Hai sentito le dichiarazioni di Galloni? >
* * *
Galloni, un leader Dc storico molto vicino a Moro, sostiene che c’erano
infiltrazioni dei servizi americani e israeliani dentro le Brigate
Rosse. Detto da lui, la cosa fa paura. Personalmente ritengo che le Br
siano state manovrate sempliceme nte "lasciandole fare" in determinati
momenti.
Il principale nemico delle Br era Berlinguer. Di cui non si parla piu’,
esattamente come se avessero vinto i brigatisti e al potere ci fossero
loro.
Sandro wrote:
< 10 motivi per chiedere la chiusura immediata dei Centri di Permanenza
Temporanea (CPT):
1) Perche’ quello di Bologna e’ diretto dal fratello del ministro
Giovanardi, e prima o poi rischiamo che ne affidino uno ai figli di
Bossi.
2) Perche’ in quello di Lecce, diretto da don Cesare Lodeserto (gia’
condannato), gli immigrati di fede islamica hanno raccontato di essere
stati costretti a mangiare carne di maiale sotto la minaccia di armi.
Ho paura che prima o poi qualcuno mi obblighi a mangiare gli hamburger
di Mc Donald’s.
3) Perche’ in quello di Foggia i dirigenti scrivevano il numero di
codice sul braccio degli immigrati.
4) Perche’ vi e’ stato impedito l’accesso a organizzazioni come Medici
Senza Frontiere o Amnesty International. Quando lo faceva Saddam era un
dittatore pericoloso nemico dei diritti umani.
5) Perche’ Stefano Mencherini, regista Rai, ha girato un documentario
sui CPT che poi la Rai non ha mai mandato in onda.
6) Perche’ gli uomini della "polizia parallela" DSSA, quelli arrestati
qualche giorno fa, sono piu’ volte entrati e usciti dai CPT per
raccogliere notizie. Ma che posto e’ uno in cui non non possono entrare
ne’ gli avvocati ne’ le associazioni umanitarie ma possono farlo i
massoni-fascisti-finti- poliziotti?
7) Perche’ ho paura che prima o poi Mediaset organizzi "L’Isola dei
Clandestini", con decine di immigrati che litigano tra di loro su chi
ha diritto di chiedere l’asilo politico e le autorita’, nel dubbio,
prima li menano e poi li mandano tutti a casa.
8) Perche’ molti costituzionalisti affermano che la Bossi-Fini, specie
sui CPT, e’ anticostituzionale.
9) Perche’ per aprire un CPT ci vuole il parere della regione, e 13
regioni ne hanno gia’ chiesto la chiusura. Che federalismo e’ quello in
cui il governo chiede un parere alle regioni e poi fa tutto il
contrario?
10) Perche’ Pisanu ha assicurato che nei CPT va tutto bene. Nel 1982,
come sottosegretario al Tesoro, aveva assicurato che i conti del Banco
Ambrosiano erano a posto. Poco dopo il Banco Ambrosiano fece crack e
Pisanu si dovette dimettere. Chissa’ che non finisca cosi’ anche
stavolta >
Bookmark: http://www.bengodi.org http://www.stefanomencherini.org
Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e anche neri,
marrocchini, africani, brasiliani e rumeni e di tutti gli altri Paesi).
< La guerra che verra’
non e’ la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i
vincitori
faceva la fame la povera gente
ugualmente >
[bertolt brecht]
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