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riccardo orioles
4 aprile 2006 n. 327
Così, siamo arrivati. Non c’è più molto da dire: non è più una
faccenda da politici, ma da gente come me e come te, da cittadini. I
manifesti sui muri, i discorsi "politici", le tv, hanno poco a vedere
con ciò che stiamo vivendo in questi giorni: non stiamo cambiando un
governo, stiamo buttando giù un regime. A questo punto, non ha più
importanza la mediocrità dei candidati: non è Berlusconi contro
Fassino o Fini contro Rutelli, è il cococò contro il commercialista,
il vip contro il precario, il Grande Fratello contro Totò e Pasolini.
Non servono altre chiacchiere, in queste ore.
In Sicilia, è di più. Vengono al pettine sessant’anni di lotte e di
dolori, di vittorie sudate e di sconfitte feroci; vincere, significava
un po’ di terra e legge uguale; perdere, massacrati sui feudi o
cacciati via nell’emigrazione. Portella, Pio La Torre, Falcone, I
Siciliani; Scelba, i Cavalieri, le stragi, il bavaglio generale: fra
queste cose si oscilla ogni volta che noi vinciamo o che perdiamo.
Anche qui, non servono molte parole. Ricordiamo soltanto, ora che
siamo arrrivati a battere col piccone su questo muro, quello che c’è
voluto per portarlo fin qui. Noi che battiamo siamo gli ultimi: ma
l’attrezzo c’è stato passato, compagno dopo compagno e mano dopo mano,
da molto molto addietro. Finchè - ecco, allunga la mano - e il piccone
era lì.
Una catena lunghissima di compagni, di esseri umani, ciascuno con la
sua lotta individuale e col suo sorriso. Come si chiamava quel ragazzo
che c’era a casa di Mauro Rostagno, forse nel ’76, con Peppino, quella
volta che finimmo a cantare l’internazionale alla finestra, immortali?
Ricordo benissimo il viso, ma non il nome. Che ha fatto in questi
trent’anni? Sta lottando ancora? E quella ragazza, a Palermo, che ci
ospitò per una notte, nei giorni della rivolta per Borsellino? Aveva
un bambino d’un dieci anni, faceva tutto intento i compiti sul tavolo
della cucina mentre lei preparava la cena - povera - e leggeva il
volantino. O Antonio del Coordinamento, o Sabina, o Erminio, o Ester,
o Lea?
Fili infiniti si riannodano, in queste ore, molto più forti e tesi -
per quanto esili - delle catene e corde dei padroni. A questo si
doveva arrivare, ci si è arrivati - non sprechiamolo con pensieri
piccoli, non accorgiamoci affatto di quante meschinità cercano di
stare a galla nel ribollimento. Berlusconi? Ma poveretto ci fa pena,
conta ben poco, ormai, di fronte a tutto quel che siamo diventati. Lui
è soltanto un pretesto, l’occasione per liberare la libertà.
87. "Il Presidente della Repubblica [...] ha il comando delle Forze
armate". Casomai qualcuno si facesse venire strani pensieri, fra una
settimana. Ok, compagno caramba?
La prima cosa da fare. Fra vent’anni gli storici non parleranno di
Bossi-Fini, ma semplicemente di "Leggi razziali" (le Leggi razziali
della repubblica, diranno, per non confonderle con le leggi razziali
del re). Non sarà facile liberarci da questa vergogna, nella memoria
di quelli che verranno dopo. Potremmo vergognarci un po’ meno se il
nuovo presidente, un attimo dopo aver ricevuto l’incarico e aver detto
"Lo giuro", afferrasse il primo microfono a portata di mano e ci
gridasse dentro: "Abolita!".
Strumenti. Uno degli ultimi contributi nostrani alla comunità
informatica globale è il software Libero "PhPeace", sviluppato
all’interno dell’associazione PeaceLink e utilizzato da tantissimi
siti del volontariato e dell’informazione sociale, tra cui anche
redazione.org, il sito che sta prendendo vita in queste settimane a
partire dalla "catena" e in collaborazione con altre realtà di
informazione indipendente. Tecnicamente si tratta di un CMS, ovvero di
un sistema per la pubblicazione automatica di contenuti sul web
sviluppato da Francesco Iannuzzelli, portavoce dell’associazione
PeaceLink, e plasmato sulle esigenze delle organizzazioni che lo hanno
già adottato, in Italia e all’estero.
PhPeace, che ha fatto il suo debutto ufficiale durante la fiera "Terra
Futura", è un software completamente libero e gratuito e può essere
personalizzato, modificato e utilizzato da chiunque abbia voglia di
creare delle "redazioni collettive" online.
PhPeace, inoltre, è progettato per generare pagine conformi agli
standard di accessibilità di livello AA definiti dal World Wide Web
consortium (W3C) con l’obiettivo di abbattere tutte le barriere
architettoniche digitali che rendono difficile o addirittura
impossibile la navigazione per gli utenti disabili, che devono
ricorrere ad ausili per l’utilizzo del computer. [carlo gubitosa]
Info: www.phpeace.org
Export. Il governatore (filoamericano) di Bagdad annuncia che non
collaborerà più coi soldati americani, poiché questi massacrato a
freddo ventisei iracheni in una moschea. Il "Time" (americano)
denuncia che a metà marzo i marines hanno giustiziato un’intera
famiglia, fra cui un bambino di sei mesi, in rappresaglia a un attacco
di ribelli. Il governo (filoamericano) dell’Afganistan condanna alla
forca un tizio perché si è dichiarato cristiano, e alla fine lo grazia
solo perché "è un povero pazzo". Stiamo esportando democrazia, e
questi sono i risultati. Figuriamoci se stessimo esportando dittatura.
Bavaglio. Mucchio Selvaggio questo mese doveva uscire con una
copertina satirica su Berlusconi. Il distributore però non era
d’accordo e s’è semplicemente rifiutato di mandare la rivista in
edicola. A me una faccenda del genere è capitata a Catania un paio
d’anni fa: c’era un articolo di Ciancio e il distributore: "Nooo! - ha
detto - Se ve lo metto in edicola Ciancio mi leva u’ pani!".
Quello però era un piccolo distributore siciliano, mentre a censurare
il Mucchio è stata la più grossa agenzia nazionale, la Parrini & C.
(non priva perà di qualche assonanza sicula: quel "parrini"
foneticamente starebbe bene in un film su don Corleone...).
Insomma, tutti devono imbavagliare qualcosa. Le tv? Tutte di Lui. I
cinema? Quasi tutti di Lui. Un libro? I principali editori (Einaudi e
Mondadori, per esempio), sono Lui. E ora ci si è messo anche Parrini.
(Il Mucchio si occupa di due cose bellissime, il rock e la società. Un
po’ come un giornale del Settecento che dedicasse metà pagine a Mozart
e metà alla Rivoluzione francese).
Bookmark: www.ilmucchio.it
I communisti mangiano i bambini. Inoltre fanno altre cose
terrificanti, come pretendere che i bambini non lavorino, che la donna
sia pari all’uomo, che razza e religione non contino ecc. E’
esattamente quello per cui noi compagni venivamo accusati cent’anni
fa, quando era invece pacifico che le donne fossero sottomesse, che i
bambini andassero in miniera, che gli ebrei fossero "deicidi", che il
papa fosse infallibile, e i neri inferiori ai bianchi . Quasi tutte
le cose che i più estremisti anarchici, socialisti, femministe ecc.
predicavano allora, oggi sono senso comune. Di quella predicazione
"estremista", tuttavia, è rimasto il disagio, per la gente "perbene",
di sentirsi proporre cose che non fanno ancora parte della
"normalità". "Questi estremisti vogliono dare il voto a tutti, signora
mia".
Margherita. Esclusi dalle liste Leoluca Orlando e Nando dalla Chiesa.
Tutt’e due odiatissimi da Berlusconi, ma più ancora da Dell’Utri:
prima che politici, infatti, sono figure storiche del movimento
antimafioso. Il che, evidentemente, non aiuta a far carriera nella
Margherita. Speriamo che nel Partito Democratico, se proprio lo devono
fare, si ragioni in maniera un po’ meno anti-antimafiosa.
Altri fiori. Sgarbi (ma che ci fa un articolo suo su MicroMega?), Andò
, Tiziana Maiolo. Quest’ultima è la più odiosa dei tre: "Non doveva
ficcarsi là dentro", al poveraccio che morì stritolato in un
cassonetto di vestiti usati, e "Senza tessera niente riparo", ai
barboni senza documenti buttati fuori d’inverno dai ricoveri comunali.
Italiani 1. Perugia. Una ragazza di sedici anni col figlio di due mesi
e suo fratello tredicenne sono stati sorpresi a tentare un furto in
abitazioni. Gli inquilini del palazzo, vedendo le loro misere
condizioni, non hanno però voluto sporgere denuncia. La moglie del
comandante dei carabinieri, intervenuta sul posto, ha comprato del
latte per il piccolo. I due ragazzi sono stati condotti in una
comunità d’accoglienza.
Italiani 2. Un giovane srilankese ucciso da un vigile urbano
("inciampato") armato di pistola. I vigili di Como girano con la
pistola - che non sanno usare - da quando c’è la Lega. Questo faceva
parte della speciale "squadra anti-graffiti", volta a sconfiggere con
le armi i ragazzini che scrivono sui muri.
Precursori. E’ finito in Venezuela Salvatore Chiaracane, l’avvocato
palermitano condannato per mafia al maxiprocesso di vent’anni fa. S’è
rifatto una vita e ora insegna diritto amministrativo all’università
di Aragua. Non ha un buon ricordo dell’Italia, di cui critica molto i
magistrati.
Miserie. Eletto il nuovo segretario del "sindacato" dei giornalisti
siciliani: è un dipendente di Ciancio, è un brav’uomo, non ha granché
a che fare con le faccende nostre. Forse prima o poi bisognerà pensare
a fare un sindacato dei giornalisti anche in Sicilia.
Spot. In edicola Pizzino, la rivista di satira antimafiosa palermitana
(diffusa un po’ dappertutto: l’ultima inchiesta su Pizzino è uscita
sul Tages Anzeiger di Zurigo...).
Info: 334.3884478, pizzino@scomunicazione.it
Spot. Alcuni ragazzi della facoltà di Lingue di Catania hanno messo su
una radio on line che si chiama Radio Zammù. Collegamenti con
radiocampus di Parigi che trasmette la protesta dei giovani francesi
contro i contratti cpe.
Bookmark: www.radiozammu.it
Spot. In edicola col Manifesto in Sicilia L’Isola Possibile. "Svendesi
giornalisti" (Andrea Cottone e Marco Benanti), "Fronte dell’acqua"
(Claudio Floresta) e altre inchieste.
Spot. Eurofilm, Pablo e l’associazione Libera sono lieti di annunciare
che il film "Il fantasma di Corleone" di Marco Amenta, con Marcello
Mazzarella, è nelle sale italiane a partire dal 31 marzo.
Spot. In edicola col Manifesto in Sicilia L’Isola Possibile. "Svendesi
giornalisti" (Andrea Cottone e Marco Benanti), "Fronte dell’acqua"
(Claudio Floresta) e altri inchieste.
Spot. Seconda edizione del Premio Giornalistico Enzo Baldoni promosso
dalla Provincia di Milano. In palio un finanziamento per un viaggio
reportage). In giuria Antonio Calabrò, Natalia Aspesi, Enrico Deaglio
e altri giornalisti.
Bookmark: www.provincia.milano.it/portale/not
izie_flash/06_03/premio_baldoni/index.html
Memoria. "L’abbiamo ammazzato perché era una spia - dichiara un certo
al-Shemmari, capo del gruppo "Esercito dell’Islam" - e così
ammazzeremo tutti quelli come lui". Parla di Enzo Baldoni. Non si sa
se questo al-Shemmari, coi suoi tagliagole, sia una specie di bandito
Giuliano locale, un fanatico puro o un misto di tutt’e due. Quello di
cui siamo certi è che prima o poi lo vedremo in Italia, a essere
processato per l’assassinio di Enzo. La destra bombarda i popoli, e si
dimentica degli assassini. La sinistra difende i popoli, ma gli
assassini li punisce prima o poi.
Persone. Bruno Baldacci, prete, è stato ammazzato dagli spacciatori di
droga di Vitoria (Brasile) perché aveva salvato diversi
tossicodipendenti e faceva di tutto per allontanare i ragazzi
dall’eroina. Gli spacciatori l’hanno minacciato più volte, e alla fine
l’hanno massacrato. Padre Baldacci aveva 63 anni, era italiano della
Liguria e lavorava in Brasile da 42 anni.
Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e anche marrocchini,
africani, brasiliani e rumeni e di tutti gli altri Paesi). L’ultimo re
di Sicilia era un ragazzo. Un re nemico lo prese prigioniero, e ordinò
di tagliargli la testa. Un attimo prima che l’aguzzino calasse la
scure, il ragazzo guardò la piazza piena di folla e disse, o cercò di
dire, qualcosa.
In mezzo alla folla c’era un uomo, di professione medico, che mai
aveva fatto politica fino a quel momento. Ma quello sguardo lo prese.
Decise, da quel momento in poi, di vivere per dargli giustizia. Per
tutti gli anni che seguirono il dottor Giovanni (questo era il suo
nome) non fece che organizzare congiure e propagandare rivolte. Girò
tutte le corti del mondo, chiedendo giustizia a imperatori e re. Ma
nessuno gli dava ascolto.
Una sera il dottore, stanco per tutti i giri inutili che aveva fatto
anche quel giorno, si addormentò sopra il suo tavolo, con la testa sul
foglio dell’ennesima protesta da spedire di nascosto. "Mai, mai, mai -
pensava nel sonno - i re ci daranno giustizia. Mai il popolo si
sveglierà".
In quel preciso momento, in una lontana piazza nella città di Palermo,
un aguzzino guardava sorpreso il manico del coltello che gli spuntava
dalla pancia. "Ma come avete osato - gorgogliò - ribellar...". Ma non
potè finire la frase e cadde a terra, mentre in tutte le piazze e
città e per la Sicilia intera la gente dava la caccia a tutti gli
altri aguzzini.
«L’85% dell’intero patrimonio finanziario è posseduto dal 10%
delle famiglie più ricche». La destra italiana rappresenta le
rendite parassitarie: perché la sinistra trema se la “accusano”
di volerle tassare quanto è tassato il salario?
6 giorni alla primavera!!