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La Catena di San Libero 6 agosto 2006 n. 337

Publie le domenica 6 agosto 2006 par Open-Publishing

di riccardo orioles


Oslo [nostro servizio]. E’ stato raggiunto stanotte, dopo due
settimane di trattative riservatissime e informali, l’accordo fra il
Governo israeliano e il Partito di Allah (Hezbollah) per risolvere lo
spinoso problema dei bambini vittime di guerra in Medio Oriente. Degli
oltri seicento danni collaterali causati da scontri e bombardamenti
infatti almeno un terzo, secondo stime delle Nazioni Unite, hanno
(avevano) meno di quindici anni. Il dato non è purtroppo (missili,
kamikaze, attentati, ecc.) una novità, ma gli ultimi avvenimenti in
Libano hanno portato a un superamento della soglia di guardia che ha
indotto i politici delle due parti a prendere finalmente misure
concrete per risolvere radicalmente il problema.

A partire dal 23 luglio una delegazione israeliana, guidata da Rehavam
Zeevi e Rafael Eitan s’è dunque incontrata, con la mediazione del
governo norvegese, con una delegazione di Hezbollah guidata da Hassan
Nasrallah e Muhammed Fadlallah). I colloqui, che si sono tenuti in una
località segreta presso Oslo, si sono svolti fin dall’inizio in un
clima certo non amichevole ma realistico e improntato a concretezza.
"Uccidere un bambino arabo - avrebbe detto Zeevi - fra trasporti,
munizionamento, mantenimento degli aerei in volo e logoramento dei
pezzi ci costa non meno di 180mila dollari a bambino". "No, noi non
abbiamo spese pro-capite così alte - ha ribattuto Nasrallah - ma certo
l’addestramento di un kamikaze non è gratis, senza contare il costo
crescente degli esplosivi". "Da noi l’economia già va male - ha detto
Zeitan - Ci mancava anche la spesa per i bombardamenti! Fino a
cinquantamila dollari/bambino, passi: ma centottanta!". "Io avrei
un’idea." ha detto a questo punto Fadlallah".

Così, i quattro uomini di Stato hanno deciso, dopo consultazioni coi
rispettivi governi, che d’ora in avanti ciascuna delle parti
provvederà direttamente a bombardare/kamikazare/eliminare comunque i
propri bambini, a fronte di impegno analogo (garantito da osservatori
neutrali) della parte avversa. In tal modo i costi di abbattimento
verranno drasticamente ridotti (soprattutto sul piano d spese di
trasporto, attacco, mimetizzazione ecc.) e le economie così realizzate
alleggeriranno in modo non indifferente i bilanci dei rispettivi
governi, permettendo maggiori investimento in infrastrutture e beni di
consumo. "Certo, la guerra contro i bambini è ancora ben lungi
dall’essere vinta - hanno dichiarato i negoziatori - ma l’accordo di
stanotte permetterà quantomeno di portarla a termine senza rovinare
completamente le economie di noi adulti". "Nessun provvedimento del
genere è necessario in Italia - ha commentato il portavoce del
govosizione Bondiaco - Qua da noi i bambini annegano gratis e non
rompono le scatole a nessuno".


Cos’è successo in Italia mentre noi s’oziava? Boh, dei bambini
annegati s’è già detto. Poi c’è stata la libertà dei ladroni ("Oggi
sarai con me in Paradiso!". "Ma quale Paradiso, ora c’è la Cirelli!").
Poi è stata emanata la nuova legge elettorale che permettere ai
cittadini di tornare a esprimere le preferenze come in democrazia. Poi
Gad Lerner (sinistra) ha appreso con stupore che il suo collaboratore
Renato Farina (destra) era pagato da 007. Poi Lapo Elkann è stato
eletto manager ideale da un sondaggio di giovani 24-30. Poi un par di
migliaia di siciliani, sardi e altri meridionali è stato invitato a
restare in Afganistan a difendere l’eroina (alla faccia degli italiani
che, due su tre, dall’Afganistan se ne volevano andare). Poi la
Cassazione ha sentenziato che la donna indecisa ("te la dò, no non te
la dò più") è stuprabile. Poi un mafioso infiltrato nei Ds (Gueli, di
Campobello di Lcata) non è stato cacciato a calci dal partito ma si è
"autosospeso" da sè. Poi minacce all’onorevole Fava, stavolta non dai
mafiosi ma (teoricamente distinti) da servizi segreti. Caldo. (Di
tutte queste notizie, una è falsa: indovinare quale).


S’è oziato (cioè non s’è mandata in giro la Catena per un mese) per
stanchezza, per troppo lavoro (Casablanca: ne parliamo avanti) e per
orrore di scrivere. La parola "bambini", oggi, fa cadere la penna. (E
propri e collettivi dolori, sempre più fusi).


Casablanca: finita la serie dei numeri zero (maggio, giugno e luglio:
l’avete visto) si spera in un autunno di consolidamento (fra l’altro
si passa in Linux, primo giornale in Italia). S’è fatta un po’ di sana
burocrazia, nel senso di completare l’elenco dei lettori della Catena
che si sono offerti come collaboratori e organizzatori locali, e
subito dopo ferragosto cominceranno i contatti operativi città per
città. Entro il mese parte il sito, e anche questo è segno che si
lavora. Insomma, si può anche essere soddisfatti del lavoro fatto in
questi mesi. Che è importate tuttavia non solo e non tanto per
Casablanca, o per qualsiasi altra cosa utile che ciascuno di noi può
fare da solo, ma per quelle cose più grosse che un giorno forse
riusciremo a fare tutti insieme. Al solito, l’obbiettivo principale è:
fare rete.

Allora, riprendendo una vecchia idea dei Siciliani, sarebbe molto
utile un prodotto per consentire anche a piccoli gruppi di farsi un
giornale da sé, con una impaginazione professionale predisposta a
monte e con delle librerie di immagini e modelli da utilizzare
liberamente. Linux permette di mettere tutti questi materiali
(compresi i programmi di impaginazione e lo stesso sistema operativo)
su un Cd che si potrebbe anche distribuire gratuitamente. Qui ci
stiamo già lavorando, se qualcuno vuol dare una mano si fa prima.

Un’altra buona idea sarebbe un giornale (in Pdf) strutturato in modo
tale da essere sia leggibile su web che stampabile dal singolo
lettore. Veramente, più che un’idea, è un progetto che studiavamo da
tempo con Lello Fratangelo. Adesso è sicuramente attuale, visto che
anche gruppi come Repubblica cominciano a sperimentare qualcosa del
genere (Ultimo Minuto). Azzarderei che questo sia esattamente il
momento di svolta del rapporto fra web e carta stampata. Per noi è un
buon momento: pensate a un "quotidiano" in rete di 12 pagine A4, di
cui quattro composte oggi, quattro composte (inchiesta) questa
settimana e quattro (approfondimento) all’inizio del mese... Ma perché
solo 12, visto che in fondo il numero delle pagine da stampare lo
dicide il lettore? Risposta: già, perché?

Subito dopo ferragosto c’è un’importante scadenza "politica" che è il
seminario-campeggio, in Sicilia, dei ragazzi del RitaExpress. E’ il
primo esempio di organizzazione "politica" nata a partire
dall’internet (in occasione della campagna per Rita Presidente). Il
programma del seminario è abbastanza anfibio, nel senso che c’è sia il
versante movimento/società civile che quello
DibbattitoNelCentrosinistra. Mi auuguro che il primo prevalga, e che
all’interno di esso ci sia il modo di discutere qualche argomento
veramente e profondamente "politico", per esempio: come fare - a
partire dalle cose che dicevamo prima - un quotidiano popolare
(carta-rete) in Sicilia. Secondo me tutti insieme ce la potremmo anche
fare.


Fratelli d’Italia. Io non mi sento fiero di essere italiano quando
cinque giocatori segnano un gol in piu’ di altri insultando i loro
avversari, prima sul campo e poi al Circo Massimo sventolando croci
celtiche. Sono altre le manifestazioni di civilta’ che mi toccano il
cuore. Tra queste c’e’ un messaggio di posta elettronica che ha
raggiunto il mio computer e mi ha commosso per la profonda dignita’
dimostrata di fronte ad una partita giocata in divisa e all’ombra del
tricolore, una partita persa dove la posta in palio era la vita.

"Non è facile scrivervi queste quattro righe - scrive Andrea - ma
penso sia doveroso. Ieri mattina, 6 luglio 2006, è morto un mio
carissimo amico a causa di un rigetto in seguito al trapianto di
midollo osseo per cercare di curare una leucemia acuta. Il mio amico
era stato in Bosnia nel ’99 in missione "di pace" e la malattia gli è
stata diagnosticata nell’agosto del 2005. La sua famiglia è molto
riservata, in questi ultimi mesi ha sofferto tantissimo e non so se
abbia il piacere di divulgare la notizia o di approfondire le
possibili cause della malattia". Chi gioca a pallone cantando "siam
pronti alla morte" sui soffici prati degli stadi puo’ essere un bravo
sportivo, ma non sara’ mai il mio eroe. Il coraggio degli italiani e’
altrove. [carlo gubitosa]


Note a margine. Liberalizzazioni. Il governo Prodi ha sfornato una
serie di liberalizzazioni. Da oggi in poi aspirina libera, pane
libero, taxi libero, se i tassinari non fanno la guerra civile. Tutto
questo per decreto, come se gli italiani non aspettassero altro.
Nel centrodestra c’è chi si morde le mani, sentendosi scavalcato dal
centrosinistra. Ma il governo Berlusconi non era liberista, faceva
solo gli interessi del capo, che era tutt’altro che un liberale. Il
centrosinistra invece tiene a dimostrare di esserlo e viene la
tentazione di riesumare vecchie analisi sulle due destre. Con la
differenza che una è assolutamente impresentabile, l’altra si può
portare in giro.