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La Cbs: «Oltre 5mila disertori dall’inizio della guerra in Iraq»

Publie le domenica 12 dicembre 2004 par Open-Publishing

I dati del network confermati dal Pentagono. Come la generazione precedente, quasi tutti sono scappati in Canada

«Come la generazione di disertori precedente, quasi tutti sono scappati in Canada». Sarebbero «oltre 5.500» i militari americani che hanno disertato dall’inizio della guerra in Iraq, secondo un’inchiesta del network americano Cbs News, che nei giorni scorsi ha dedicato ai disertori americani un lungo reportage andando a intervistare alcuni ex Marine nel loro rifugio oltre confine. «La nostra coscienza, non la nostra codardia, ci ha fatto prendere questa decisione» ha spiegato uno di questi, Dan Felushko, 24 anni, al reporter di Cbs Scott Pelley. «Ero destinato all’Iraq, alla parte costiera vicino al Kuwait, ma qualche notte prima di partire anziché andare a dormire in caserma ho preso la macchina e ho passato la frontiera a Nord». «Sarei andato senza problemi in Afghanistan - ha spiegato nell’intervsta Felushko - ma in Iraq no, perché non vedevo alcuna connessione tra gli attacchi contro l’America dell’11 settembre 2001 e la guerra contro Saddam Hussein». Felushko, ex Marine, teoricamente rischia persino la pena di morte, anche se nessuna corte marziale Usa ha mai applicato la massima pena sin dalla fine della Seconda guerra mondiale. «E’ vero, avevo firmato un contratto che ho violato. Ma entrare nei Marines non può essere come firmare un contratto col diavolo, ci deve essere la possibilità di rescissione».

Ai tempi della guerra del Viet6nam furono circa 55mila i giovani americani che scapparono in Canada dopo aver disertato. Allora il Canada si limitò semplicemente all’ospitalità, mentre oggi alcuni di loro hanno avviato battaglie civili per vedere rispettati i loro «diritti di rifugiati». Il più famoso è certamente Jeremy Hinzman, che insieme alla moglie Nga Nguyen sta conducendo una battaglia pubblica per avere l’asilo politico dalle autorità canadesi. In un altro caso, Brandon Hughey, ci si limita a chiedere lo status di rifugiati. Hughey, che vive a St. Catherine in Ontario, è scappato dalla caserma texana di Fort Hood, ha presentato una richiesta formale al Canadian Immigration and Refugee Board di Toronto. La sua richiesta sarà discussa nelle prossime settimane. Gli avvocati vogliono dimostrare che, se il loro clienti tornassero negli Stati Uniti, sarebbero «perseguiti a causa della loro scelta morale».

http://www.liberazione.it/giornale/041211/LB12D69C.asp