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La Polizia di Bassora: "Gli inglesi volevano compiere un attentato" redazione

Publie le sabato 24 settembre 2005 par Open-Publishing

I due soldati inglesi catturati dalle forze di sicurezza irachene la
scorsa settimana e poi liberati con la forza dal contingente britannico,
erano in procinto di compiere un attentato terroristico. Lo ha affermato
un portavoce della Polizia di Bassora, per il quale i militari - che si
aggiravano per la città in borghese - avevano intenzione di "fare
esplodere delle bombe in un luogo santo sciita".

"Lavorano per il Mossad (i servizi segreti israeliani, ndr) - ha
aggiunto - e le armi e gli esplosivi in loro possesso sarebbero dovuti
servire a provocare il caos".

Tesi che sarà certamente rispedita al mittente sia da Londra che da
Gerusalemme, che al momento hanno però preferito non commentare.

Non è la prima volta che le forze armate straniere presenti in Iraq
vengono accusate di collaborazionismo con i terroristi che da oltre due
anni insanguinano il paese.

Alcuni giorni fa l’Imam sciita Jawad al Khalessi aveva assicurato che
dietro alla guerriglia irachena vi sarebbero gli americani, che
appoggerebbero gli insorti allo scopo di poter giustificare con la lotta
al terrorismo la propria presenza in Iraq.

Una denuncia analoga a quella pronunciata lo scorso 19 agosto da Ali
Khamenei, guida spirituale della Repubblica islamica iraniana, il quale
aveva imputato agli statunitensi la colpa di aver organizzato
l’insurrezione.

"I terroristi in Iraq si muovono sotto gli occhi attenti degli Stati
Uniti e forse persino con la loro assistenza - aveva tuonato l’ayatollah
 gli Stati Uniti sono i principali sospettati per gli eventi
terroristici che hanno luogo in Iraq".

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