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La Procura a Casini:LE TELEFONATE NON SONO RILEVANTI
Publie le mercoledì 4 gennaio 2006 par Open-PublishingLa Procura a Casini:LE TELEFONATE NON SONO RILEVANTI
Unipol, la Procura scrive a Casini
"Le telefonate non sono rilevanti"
Per Consorte l’ipotesi di reato diventa "associazione per delinquere"
ROMA - Nessuna violazione dell’articolo 68 della Costituzione. Dunque, nessuna utenza di parlamentare intercettata. In particolare, non ritenute "rilevanti" ai fine dell’inchiesta le intercettazioni delle conversazioni tra Piero Fassino e Giovanni Consorte. Testi che, dunque, non sono stati nemmeno trascritti agli atti delle indagini. Sarebbe questo in sostanza, a quanto si è appreso, il contenuto della lettera della Procura di Milano che il presidente di Montecitorio Pier Ferdinando Casini ha trasmesso stasera al presidente della Giunta per le autorizzazioni Vincenzo Siniscalchi.
Secondo quanto si è appreso, infatti,
i pm milanesi sottolineerebbero nella lettera che le intercettazioni delle telefonate tra Fassino e Consorte non contengono alcun elemento di competenza della Camera ai fini dell’articolo 68 della Costituzione, quello che riguarda l’immunità parlamentare. E che non sono state trascritte agli atti delle indagini. Una circostanza dalla quale nasce l’esigenza dell’inchiesta aperta ieri per verificare chi e come abbia divulgato le intercettazioni. ""
Se si pensa all’uso indegno fatte dal Giornale di Berlusconi di queste telefonate,il vespaio suscitato nell’opinione pubblica per fare dimenticare il convolgimento di berlusconi, nell’affare della scalata al Corriere della Sera,tramite Ricucci,l’uscita repentina del regista di questa campagna denigratoria ovvero Berlusconi,il più grande e disonesto uomo d’affari italiani che ora,senza vergogna, condanna la commistione tra politica e affari,lui che ha usato il Parlamento italiano per far proliferare i suoi affari,dobbiamo convenire che l’attuale è il momento più pericoloso per la democrazia italiana .E quello che conta,non sarà facile riprenderci la nostra libertà,con quest’uomo che detiene il potere mediatico oltre che politico e affaristico,poteri che si nutrono l’uno con l’altro.
Siamo spettatori impotenti di un colpo mortale alla democrazia,che pare non ci appartenga piùIn nome di un affarista golpista che vuole continuare a usare il Parlamento con i colpi più bassi e le menzogne più spudorate.Lui che per 5 anni ha rappresentato in Parlamento e al governo gli interessi di di Mediaset,di Mediolanum,di Publitalia,di Mondadori(che ha l’esclusiva dei libri di testo in tutte le scuole d’Italia) di Medusa ecc,ecc.
Dopo aver usato il suo Il Giornale(lo stesso che ha orchestrato l’affare Telekom Serbia,un trappola smantellata dalla procura contro Prodi e Fassino) per diffondere telefonate di Fassino senza alcuna rilevanza giudiziaria,il regista dell’operazione esce fuori allo scoperto e dà lezione di etica politica,con queste affermazioni:
"intreccio inaccettabile tra politica e affari’. Cosi’ il premier Berlusconi commenta pur senza citarla esplicitamente la vicenda Unipol. ’Gli ultimi avvenimenti - dice Berlusconi - hanno fatto emergere l’intreccio tra giunte rosse e coop che ha sempre lucrato contratti dagli esponenti di cui e’ organico e che ha prodotto utili assolti dall’obbligo di versare le imposte, che sono poi andati a foraggiare il partito di riferimento’. Per il premier ’gli elettori della sinistra saranno delusi’. ""
Ecco dunque lo scopo delle "intercettazioni" fasulle de Il Giornale:presentare agli italiani il rappresentante dell’etica e dell’onestà in Italia,ovvero silvio Berlusconi
Anche se ha dimostrato di essere il maestro di tutte le corruzioni.
Siamo messi proprio male.
Il lifting non gli basta più.Ci vuole una maschera:adesso ha messo quella di Catone il Censore.Con un pò di baccano mediatico si può anche credere che Silvio è l’Incorruttibile