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“La Repubblica” subappalta la distribuzione del giornale a degli schiavisti
Publie le giovedì 26 ottobre 2006 par Open-Publishing1 commento
La Speedy promozioni s.r.l. con sede legale in Via Anglona, 16 e sede operativa in Via Vetulonia, 54 è la concessionaria della distribuzione ambulante su Roma del quotidiano "La Repubblica", direttore Ezio Mauro, paladino, ma solo a chiacchiere, della lotta alla precarietà.
Il lavoro è semplice e faticoso: si tratta di vendere il giornale ai semafori se hai la pelle nera e di distribuirlo, se hai la pelle bianca, nei vari mercatini che si tengono la domenica mattina per tutta la città.
Se sei fortunato e non sei di colore puoi anche venderlo incollandoti copie (una cinquantina) e carrellino in giro per Villa Borghese o per Piazza del Popolo.
Tra i lavoratori di pelle bianca quelli che vengono scelti con più facilità sono gli studenti universitari, che con questi lavori domenicali riescono a raggranellare un misero gruzzolo senza fare troppe storie.
Tra i lavoratori di pelle nera si prende un po’ tutto.
La fila per il colloquio c’è sempre, la fame è tanta e l’extracomunitario è un buon mulo: macina parecchio!
Dicono che se sei donna, nera ed extracomunitaria trovi più facilmente da lavorare: ma sono voci, le solite voci.
Non sono voci le paghe ed il trattamento contrattuale.
Comuniciamo dal tipo di contratto sottoscritto: inesistente!
Ho interpellato molti lavoratori, nessuno che abbia il contratto: né bianchi, né neri, ne lavoratori ciclamino.
E’ strano, ma quando si parla di lavoro nero i lavoratori sono sempre tutti uguali: si vede che deve essere un indizio della equità del sistema capitalistico di sinistra che tanto sta a cuore ad Eugenio Scalfari.
Purtroppo quello che la "giustizia padronale" da con una mano, toglie con l’altra: il capitolo paga oraria per esempio è discriminatorio, ma sono neri e si può fare.
Un bianco viene pagato dalla Speedy Promozioni s.r.l, con un fisso giornaliero di 10 euro + 16% per ogni copia di giornale venduta (le mance si possono tenere, onore al merito!) mentre un nero con un fisso giornaliero di 6 euro + 16% a copia.
E’ un fatto strano, sembrerebbe una doppia discriminazione: non soltanto dipende dal colore pastello ma anche dal paesaggio.
A rigore di logica dovrebbe essere pagato di più chi vende ai semafori, non fosse altro che come risarcimento per il danno biologico derivante da tutta la merda che si respira, ed invece niente.
Concludendo questo piccolo siparietto che sicuramente non interesserà "La Repubblica" , visto che forse le viene raccontata un’altra storia. riportiamo il caso di un ragazzo che si è lamentato di non avere il contratto e per essere pagato come uno schiavo: è stato preso a calci nel culo (letteralmente) dal padrone.
Gli strilloni salutano "La Repubblica", giornale dell’apartheid precario.
francesco fumarola
Messaggi
1. > “La Repubblica” subappalta la distribuzione del giornale a degli schiavisti, 26 ottobre 2006, 10:20
"Ormai in Italia tutti i lavori "sporchi" o comunque disagevoli sono svolti da manodopera se non schiavizzata, sicuramente sottopagata e spesso precaria e " a nero" !! Nei cantieri edili ed in agricoltura questa è ormai la norma, ma la moda si sta rapidamente estendendo a tutti gli altri settori produttivi ed ai servizi all’industria !! Che lo faccia anche La Repubblica non c’è quindi da meravigliarsi, considerato che proprietà della stessa appartiene a gruppi economici , che a parole vantano atteggiamenti progressisti e invocano il cosidetto "capitalismo dal volto umano", ma sotto sotto operano con gli stessi metodi degli odiati rivali della sponda berluskoniana!!!"
MaxVinella