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La bandiera della pace alla parata militare del 2 giugno

Publie le lunedì 6 giugno 2005 par Open-Publishing

Non vorrei sbagliarmi, ma non mi risulta che sia stato espresso da alcuna persona un plauso alle due ragazze che hanno svolto il servizio civile che hanno avuto il coraggio di portare la bandiera della pace alla parata del 2 giugno.

Così come mi pare che sia caduto sotto silenzio l’assurda reazione dell’UNSC, che si è scusata con il presidente per il gesto "maleducato".

Mi domando se ai tempi dei Savoia succedevano cose similari, e se il dr. Carlo Azeglio Ciampi è il Presidente di una Repubblica democratica o un monarca,
se in tempi in cui vacilla una costruzione europea che non ha tenuto conto della società civile, ha senso ancora il nazionalismo che si nasconde dietro la bandiera tricolore (stendiamo un pietoso velo sulla globalizzazione).

Si potrebbe obiettare che non aveva probabilmente senso partecipare alla parata, ma comunque a me pare che invece il fatto che due giovani donne delle nuove generazioni abbiano portano in un’esibizione della peggiore retorica nazionalista, maschilista e patriottarda un segno tangibile della non esclusività dell’elemento militare nella festa del 2 giugno, che oltre a tutto è una data che con la storia militare mi pare non abbia niente a che fare. Per cui non è neppure chiaro perché si debba celebrare una scelta di popolo attraverso una parata militare. La capirei di più, ad es., il 4 novembre.

A me pare che, sia pure in ritardo, non dovremmo lasciare cadere questa cosa. Anche perché l’episodio è avvenuto all’indomani di una sciagura che probabilmente ha dimostrato che i mezzi impiegati non sono poi i gioielli tecnologici che ci si vorrebbe raccontare, e giustamente, per es., Pax Christi aveva chiesto di soprassedere .

Anche uno scarno comunicato sarebbe meglio del mutismo, che rischia di porre definitivamente la fine della presenza della bandiera della pace come segno di smentita dell’esclusività del carattere militare che sta assumendo il 2 giugno e come contrappeso al rigurgito di nazionalismo che sembra contrassegnare questa scadenza.

Mi piacerebbe poi che un plauso giungesse alle due donne, anche per non lasciarle sole e magari alle prese con conflitti interiori rispetto al loro gesto.
Sono ovviamente disponibile con chi intendesse concordare o proporre un testo per un breve comunicato.

A presto
Angelo