Home > La "bomba" iraniana

La "bomba" iraniana

Publie le mercoledì 10 gennaio 2007 par Open-Publishing

La “bomba” iraniana
a cura di Paolo De Gregorio – 9 gennaio 2007

I padroni del mondo, che oggi hanno bombardato la Somalia, tanto per tenersi in allenamento, hanno da tempo ordinato all’Iran di non andare oltre nel suo programma nucleare perché esso minaccia l’America e i suoi alleati, Israele per primo.

In chiave di diritto la cosa apparirebbe ridicola visto che gli Usa e Israele minacciano mezzo mondo con i loro arsenali atomici, e dotarsi di mezzi simili sarebbe solo legittima difesa.

Ma visto che gli Usa parlano sempre di libertà perché intendono tutelare solo quella loro e sono disposti a tutto pur di restare egemoni, consiglierei agli iraniani di rinunciare a questa “libertà” e a non abboccare alla provocazione in cui i falchi del Pentagono e di Israele sperano avidamente che possa cadere il regime iraniano, continuando verso la bomba e minacciando, prima ancora di averla, di distruggere Israele.

E’ del tutto evidente che se l’esercito Usa vuole invadere un paese e assoggettarlo con un regime fantoccio non ha alcuna possibilità contro un popolo e prima o poi sarà cacciato, ma se si tratta di distruggere un paese e portarlo all’età della pietra con armi convenzionali o nucleari è invincibile, e soprattutto aspetta solo una minaccia nucleare ai suoi alleati per dimostrarlo.

L’Iran deve avere il buon senso di mollare un progetto che non ha la capacità militare di difendere perché non possiede missili in grado di annientare un attacco aereo, non ha missili anti-missile, insomma è totalmente indifeso di fronte allo strapotere americano e israeliano.
Sono sicuro che utilizzare cervelli e risorse impiegati per il nucleare per realizzare una DIFESA antiaerea e antimissile avrebbe un grande significato politico e strategico e molte simpatie si sposterebbero verso questa nazione.

E se veramente volesse colpire al cuore, cioè al portafoglio, gli Usa, niente essi temono di più che vedere tutto il petrolio iraniano pagato in Euro, e venduto direttamente ai grandi paesi emergenti tipo CINA e INDIA, e vedere l’Iran protagonista di una azione politica capace di far finire in Medio Oriente l’egemonia del dollaro e far finire gli immensi investimenti in petrodollari che i paesi arabi produttori fanno nella economia occidentale.

Commentavo l’altro giorno la storica decadenza della Royal Navy con il suo drastico ridimensionamento, a livello di sola difesa costiera, del numero delle sue navi per problemi di bilancio, e sono certissimo che anche per gli Usa e per le loro folli spese militari arriverà presto quel giorno.

Ricordo che gli Usa sono la nazione più indebitata del mondo, che molti mercati sono stati persi per l’incalzare di nuovi poli economici, che sono il paese più odiato, e il paese che in assoluto destina più risorse per gli armamenti.

Una crisi economica degli Usa è molto probabile, e molto auspicabile, perché il mondo non ne può più dei prepotenti e di guerre, e vogliamo vivere in pace, vogliamo il disarmo nucleare totale, e che gli eserciti siano smantellati e trasformati in guardie nazionali di sola difesa.

Sarebbe bello che a questa crisi dessimo anche noi, individualmente e quotidianamente, il nostro contributo, facendo ben attenzione, con i nostri consumi, a non far arrivare nemmeno un euro nelle tasche di Bush.

Paolo De Gregorio