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La chiesa politica e la chiesa profetica
Publie le giovedì 25 giugno 2009 par Open-Publishing2 commenti
Vito Mancuso chiede: come può un cristiano astrarsi dal giudizio sul suo tempo, su questo Stato, su questo Governo, su questo orribile uomo? Persino l’apostolo Luca lo dice in modo esplicito: “Voi sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo, e allora come mai questo tempo non sapete valutarlo?”
Il cristiano dovrebbe battersi per un modo più giusto e seguire persone onorevoli e giuste, come può oggi accettare senza rigetto un potere tanto iniquo? Come può guardare senza ripulsa un governante tanto vizioso che dà scandalo e induce gli altri allo scandalo? Come può tacere sul fatto che la prostituzione pubblica e privata sono la pietra su cui si poggia ormai lo Stato? Se la pietra di volta è quella del lupanare, che Stato è mai questo? E come può il cristiano sostenerlo?
Eppure sulla sciagura di quanto accade la Chiesa imperante continua a tacere in un modo che è esso stesso ragione di scandalo. Perché ricordiamo benissimo che con l’uomo comune e la donna comune la Chiesa si è comportata ben diversamente ed ha lanciato condanne durissime e non si è peritata di distruggere vite e reputazioni. E ora invece che la vergogna scuote le basi del palazzo, la sua critica è così flebile da essere inesistente: un breve articolo dell’Avvenire, qualche riferimento di porporato quasi incomprensibile e le grida inascoltate dei preti di frontiera.
Dobbiamo pensare che i vertici della Chiesa si siano allineati al livello dei vertici dello Stato? E’ un livello troppo volgare per poterlo accettare.
Dobbiamo pensare che la coscienza morale della seconda religione del mondo si sia raccolta nella sola voce di don Ciortino, il direttore di Famiglia Cristiana, mentre la CEI resta chiusa nel suo inaccettabile silenzio? Un silenzio che ogni giorno di più la condanna?
Ben altre furono in altri tempi le anime vibranti della Chiesa: Primo Mazzolari, Don Milani, David Maria Turoldo, Ernesto Balducci,Nazareno Fabretti, La Pira... Quelle anime oggi dove sono? Sostituite da personaggi ambigui come Marcinkus, Baget Bozzo, Ruini, il Cardinale Re…
Vito Mancuso parla di due chiese. Noi vediamo oggi la chiesa degli interessi venali, quella dei venditori del Tempio, la chiesa dei mercanti e delle banche che patteggia l’appoggio al potere, per corrotto che sia, in cambio di scuole private, esenzioni e sovvenzioni, leggi esplicite che fissano la xenofobia e la misoginia o il tristo primato coatto sulle altre fedi..Quella che non vediamo è la chiesa della profezia, pro facior =parlo prima preannunzio, auspico il tempo della luce, l’avvento del Bene.
In un mondo dove tutti vendono le anime come le figlie per procacciarsi interessi di basso livello, il cristiano dovrebbe essere quello che cerca il bene collettivo anche sacrificando i propri interessi. Se il male non viene chiamato male e il bene bene, che senso ha dirsi cristiano oggi in questo paese?
La chiesa politica che tratta col potere merci di scambio cosa ha a che fare con la chiesa del Cristo che riconosce il Bene e non il potere come superiore nella coscienza?
Se la chiesa politica vincerà, come sembra, sulla chiesa profetica, il Papa e la Cei perderanno ogni credibilità e la Chiesa avrà segnato la propria morte. E nessuno accetterà più che essa critichi o condanni l’uomo comune e si ponga come base di alcuna morale. Perché la morale è come la legge, o vale per tutti o non vale per nessuno.
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Messaggi
1. La chiesa politica e la chiesa profetica, 26 giugno 2009, 16:18, di alfredo
"trovo veramente utile leggere l’articolo di Granzotto che dice che non "bisognagiudicare il peccatore ma il peccato. Il peccatore se la vedrà lui con dio noi invece dovremo seguire il passo evangelico che ci dice di non essere ipocriti con i peccati degli altri e snon scagliarela prima pietra tanto che neanche mancuso è esente dal fariseismo.... "
1. La chiesa politica e la chiesa profetica, 26 giugno 2009, 17:05, di viviana
Ma piantiamola con questi salamelecchi al potere che, qualunque potere sia, sono sempre stucchevoli e bifidi!
Chi vive facendo il prete avrà regole che gli impongono pure di fustigare il peccato ma non il peccatore, anche se la chiesa per duemila anni ha fatto esattamente il contrario, creando peccati immaginari e torturando e uccidendo le persone che di quei peccati erano incolpati come capri espiatori, dai cosiddetti eretici alle cosiddette streghe; non mi pare proprio che in duemila anni il clero abbia fatto molta distinzione tra peccati e peccatori né che abbia seguito molto il richiamo a non scagliare la prima pietra se si è per primi peccatori.
Dunque qui il proverbio da citare sarebbe di non parlare per sentito dire o perché si ha solo la bocca, cioè non si dovrebbe predicare bene quando si razzola male.
Oltre a ciò, noi non siamo preti e le regole che dobbiamo seguire sono di questo mondo. Vivendo in questo mondo, siamo soggetti ai governi storici che ci capitano sulla testa e, come cittadini abbiamo il sacrosanto diritto e dovere di giudicare i nostri governanti e di cacciarli se sono indegni e, nel campo della politica, vige una legge umana per cui chiunque si comporta male deve pagare il fio di ciò che ha commesso.
Questo nel mondo umano si chiama giustizia. E il fatto che critichiamo e attacchiamo i governanti indegni e anche i preti indegni, quando ci sono, si chiama libertà e si chiama democrazia.
E ogni altro discorso è fuffa codina che tenta di confondere il grano con l’oglio e finisce col difendere la zizzania
I farisei sono ben altri e stanno tra quelli che vorrebbero il male salvo e gaudente
viviana