Home > La crisi di Liberazione è innegabile

La crisi di Liberazione è innegabile

Publie le lunedì 22 dicembre 2008 par Open-Publishing

La crisi di Liberazione è innegabile

di Claudio Grassi

Il compagno Bellucci, su Liberazione di ieri, riporta alcuni dati relativi a Liberazione con l’intenzione di correggerne altri – ritenuti non veritieri – riportati nel corso del dibattito del comitato politico nazionale.
Il giornale titola poi l’articolo informando i lettori che quelli sarebbero i dati “ufficiali” e che “non c’è nessun calo di vendite nel 2008”.

Come è noto arrampicarsi sugli specchi è difficile, ma, in questo caso è impossibile. Il disastro economico e editoriale del nostro giornale è inappellabile. I dati si possono rivoltare come si vogliono, ma stanno agli atti. I bilanci della Mrc sono consultabili e ci danno questi numeri.
Partiamo dal 2005 e arriviamo fino ad oggi, visto che l’attuale direzione inizia in ottobre del 2004.

Ecco le perdite: nel 2005, 1.756.000 euro; nel 2006, 1.991.000; nel 2007, 2030.000; nel 2008, 3.300.000, più 500.000 per aumentare il capitale sociale. Il partito ha quindi dato al giornale, nei quattro anni di direzione Sansonetti, 9.576.000 euro. Circa venti miliardi di vecchie lire.
Per quanto riguarda le vendite il dato è altrettanto chiaro. Facendo riferimento allo stesso periodo, quindi allo stesso direttore, passiamo da 9638 - gennaio 2005 - a 5380 - dicembre 2008 - con un calo, sempre in quattro anni, di 4258 copie, pari al 44,18%.

D’altra parte, anche se Bellucci non ne parla e di ciò mai sono stati informati i lettori del giornale, qualche cosa deve essere successo anche nel Consiglio di Amministrazione che lui presiede, visto che dal marzo 2008 ad oggi si sono dimessi 4 consiglieri su 9 tra i quali anche l’amministratore delegato Presciutti e l’amministratore precedente Belisario.

Ora, che di fronte a questi risultati non si abbia nemmeno la modestia di riconoscere il proprio fallimento, ma, anzi, si continui a gettare discredito sul partito, trattandolo in modo sprezzante – come è avvenuto recentemente in diverse interviste – è semplicemente inaccettabile.