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La demokrazia di Fini-Berlusconi, la vergine coppia

Publie le martedì 31 marzo 2009 par Open-Publishing
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(leggendo Travaglio)

La prima volta che a San Babila dal predellino dell’auto Berlusconi parlò del Partito Unico a Duce unico, Fini disse: “Siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel Popolo della Libertà e Berlusconi non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di AN”. E infatti..

Non pago, quando qualcuno chiese a Fini “Possibilità che AN rientri all’ovile?” l’eroico rispose: “Noi non dobbiamo tornare all’ovile perché non siamo pecore!”. Poi come avete visto sono tornati all’ovile col caprone La Russa in testa. Al convegno hanno votato 6000 su 6000 per Berlusconi, nemmeno una finzione di democrazia, che so? Qualcuno che votava Fini, cos’ per fare... E Berlusconi si è anche commosso della bella sorpresa e ha detto che quasi non ci credeva! Persino i bambini quando giocano alla democrazia fingono meglio.

Dice Travaglio: “La cosa interessante è che a poco a poco si cominciano, con 15 anni di ritardo, a vedere i nomi e i cognomi dei veri padri fondatori di quest’avventura che adesso si chiama Popolo della Libertà, che prima si chiamava Casa della Libertà, che prima ancora si chiamava Polo della Libertà e che in realtà ha un unico padrone che si chiama sempre Forza Italia.”

Chissà com’era la vera storia di FI! All’inizio la fecero nascere da una costola di Craxi, come Eva, solo che Adamo smentì molto sdegnato. Nell’Eden non restava molto, a meno che farla discendere dalla mela, c’era dio e serpente, ed e’ difficile credere che Berlusconi sia una costola di Dio, tanto piu’ che fu proprio il serpente del Visconti il suo primo logo, poi disdetto per motivi di immagine. Per ora il Cavaliere nero ha eroicizzato Mangano e Dell’Utri, ha preso come modelli giovanili Mambro e Fioravanti, e come socio Provenzano e Gelli, a incoronare il vero sponsor demoniaco c’è sempre tempo, ma intanto gli italiani si avezzino alle corna del caprone. Inter in araldico è biscione e il suo simbolo e’ il diavolo. Tutto fila. Intanto sull’euro c’è già il 666 che sappiamo cos’è.

“Un vecchio consulente di FI ha detto che il progetto del partito c’era gia’ nel 92.” Craxi non voleva fascisti, solo leghisti ma fascisti mai. Berlusconi come si è visto è più moderno e li ha sposati con anche qualche nazistello di contorno, tanto per far brodo. Oggi non vediamo molta differenza tra leghisti e neonazisti per cui anche Craxi su qualcosa si sarebbe ricreduto. Berlusconi nega, ha sempre negato tutto, come faceva con la prima moglie quando ingravidava la seconda con veline di contorno. E’ il Cavalier-nega che fa da contr’altare al piazzaiolo-sega.

La Stefania Craxi ha aspettato 6 anni che Berlusconi andasse a trovare il padre ad Hammamet, praticamente da morto, e ha anche protestato, ma, visto che alle standing ovation c’era anche lei, possiamo concludere che ne poté più il digiuno che la figliolanza e che un piatto di potere non si nega a nessuno.

Anche dalla latitanza Craxi impartiva amorevoli consigli al figlioccio irriconoscente ma il Cavaliere ci ha messo 15 anni a riconoscere la paternità. Gelli padre fondatore n° 1, Craxi n° 2.

Da Cosa nostra siciliana abbiamo una paternità presunta non ancora ufficializzata, ma, si sa, la mafia è timida e non si propone. Difficile pensare a un padrino nascosto che a Porta a porta fa dialettica con Gasparri, tra l’altro Gasparri non capirebbe. Comunque a fare il riconoscimento di Craxi Berlusconi ci ha messo 15 anni. Ha fatto meno con la beatificazione della mafia. Sara’ per questo che la Stefania si sbracciava al Congresso piena di zelo postumo.

Nel 1992 prendono con le mani nel sacco il mariuolo Mario Chiesa, oggi, 17 anni dopo riprendono con le mani nel sacco (meglio nel sacco della spazzatura) sempre Mario Chiesa, si vede che il 17 gli porta male, per un affaraccio di appalti truccati di discariche. E’ una bella chiosa per dire che tangentopoli è più vigorosa che mai, praticamente un viatico al più grande business d’Italia, quello che si cimenterà all’Expo madrina la Moratti che di extra se ne intende, quello che Fini nelle sue geremiadi prudentemente omette, dal momento che con le mani in saccoccia ci sono troppi di AN.
’92, strage di Capaci, scoppia tangentopoli e Dell’Utri pensa di far scendere Berlusconi in politica e non dimentichiamoci che i nomi di Dell’Utri e Berlusconi sono nelle carte dell’inchiesta su Capaci (uccisione di Falcone, la moglie e 3 agenti della scorta), che dell’Utri è sempre stato il grande mediatore con la mafia e che Berlusconi è l’attore a cui la mafia ha fatto recitare la sua parte politica. Due mesi dopo Borsellino viene eliminato.

E’ allora che ci sono, convulse, le riunioni ad Arcore, già quartier generale del golpe Italia.
Scrive Travaglio: “In queste riunioni ci sono discussioni, perché Berlusconi è preoccupatissimo. C’è il referendum elettorale che ha portato l’Italia alla preferenza unica e si va verso l’uninominale, c’è la scomparsa nella primavera del 1993 dei vecchi partiti che gli avevano garantito protezione per vent’anni, c’è la necessità di sostituirli con qualcosa che sia talmente forte da sconfiggere la sx che sembra approfittare del degrado morale che sta emergendo soprattutto, ma non solo, per i partiti del cdx – poi il PCI era coinvolto anche nella sua ala milanese ma non a livello nazionale nello scandalo di tangentopoli. E soprattutto c’è tutto il problema delle concessioni televisive e di chi andrà a governare il Paese e quindi a regolare la materia delle concessioni televisive che Berlusconi aveva appena sistemato con la famosa legge Mammì e quei famosi 23 miliardi finiti sui conti esteri della All Iberian di Craxi subito dopo la legge Mammì. C’è grande allarme, grande preoccupazione: sarà meglio entrare o sarà meglio non entrare?” Confalonieri, Gianni Letta e Costanzo sono ostili al progetto e temono che per Berlusconi sia un autogol, tutti begli esponenti della P2, ovviamente.

“Sarà un caso, ma proprio il 14 maggio del 1993 la mafia fa un attentato a Roma, il 1° a Roma nella storia della mafia, il 1° fuori dalla Sicilia, a Roma nel quartiere dei Parioli. Contro chi? Ma guarda un po’: Maurizio Costanzo che sfugge poi, fortunatamente, per un centesimo di secondo.”
Cominciano intanto a proliferare le leghe: Calabria libera, Sicilia libera.. Padania libera…

”Sicilia Libera, per es. attrae boss come Tullio Cannella, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Giovanni Brusca”, ”intercorrono contatti tra strani personaggi legati un po’ alla mafia, un po’ alla ’ndragheta e un po’ alla P2 e uno di questi, il principe Orsini che aveva legami con questi personaggi, aveva legami anche con Marcello Dell’Utri.” Genchi questi contatti li aveva visti sui tabulati. Genchi ha visto troppe cose ed è, per questo, pericoloso e da eliminare; ormai i sistemi per eliminare qualcono sono tanti. Polizia e Magistratura colluse si daranno da fare per demonizzarlo. Si fa ma non si deve sapere. Berlusconi ci tiene troppo a far dormire gli italiani in una culla di beata ignoranza, cullata solo dalle ovazioni di Arcore.

Nel 93 “Le organizzazioni mafiose, legate a personaggi della P2 e dell’eversione nera si stanno mettendo insieme perché sentono odore di colpo di Stato, sentono odore di nuova Repubblica e vogliono far pesare, ancora una volta, la loro ipoteca con un partito o una serie di partiti nuovi.” O meglio con “il” partito nuovo per eccellenza, quello che riempirà l’Italia di immensi poster con paffuti neonati e la scritta Forza Italia, una scritta ancora misteriosa che agisce, per così dire, a livello subliminale, come le videocassette trasmesse da tutta una serie di piccole tv locali che hanno in sottoimpressione l’ordine ipnotico”Vota Berlusconi”,e, come si vede, questo ordine ipnotico agisce ancora. Intanto gli attentati mafio-massonici continuano: Firenze, Milano, Roma.. Riina dice chiaramente: Faccio la guerra per fare la pace con lo Stato!” Più chiaro di così!

Sarà la pace di Berlusconi che ogni volta che va al potere smantellerà con cura e certosina pazienza tutto quel che era stato fatto di lotta al crimine organizzato. Provenzano capisce, abbandona Sicilia libera e inizia quella micidiale confluenza di voti dalla Sicilia al partito fondato da Berlusconi, il rappresentante politico di Cosa nostra in Italia, con cui comincerà lo smantellamento del sistema giudiziario, la depenalizzazione dei reati finanziari, la politica dei condoni, l’abbandono del controllo sui cantieri, i piani obiettivo senza più blocchi agli interessi mafiosi e la politica delle non tassazioni sui grandi gruppi imprenditoriali a infiltrazione mafiosa (si veda il sacco di Taranto).

Col rifiuto de facto delle energie verdi e una forte ripresa delle discariche e degli inceneritori, condita con le belle spartizioni dei milioni dei fondi europei che nemmeno arrivano al territorio, gli interessi della mafia sono assicurati, con vari mariuoli di contorno, come lo stesso fratello del Presidente o gentaglia recidiva come Mario Chiesa a varia gente che si ricicla nel nuovo partito a titolo vario. Tutto come prima, tutto piu’ di prima, come la medaglia dell’amore, piu’ di ieri, meno di domani, col beneplacito della maggioranza degli italiani che a essere governati dalla mafia si vede che ci hanno preso gusto.

E la sx? La sx, in questo frattempo, si è malata di una malattia tropicale, quella della mosca tze tze, la malattia del sonno o dello smemoramento, in cui mentre le mani furtivamente cercano di acchiappare qualche beneficio, gli occhi si chiudono, la mente si addormenta e i vari Violante o D’Alema o Veltroni vanno in giro a far danni, come zombi in calore.
E noi qui, insonni, a caricare la sveglia chiedendoci con agitazione quando suonerà.

Oggi Berlusconi chiede pieni poteri per il Presidente del Consiglio, chiede di azzerare il Parlamento, chiese la diretta elezione popolare, chiede di essere lui la sovranità popolare, chiede il Quirinale, chiede l’Itala sovrana e mafiosa, chiede tutto e ottiene tutto quello che chiede, anche coi voti o le astensioni della cosiddetta opposizione, che perfino sul federalismo sconcio di Calderoli “si astiene”. E Franceschini, cresciuto alla mangiatoia immemore di Veltroni, quasi sicuramente queste cose gliele darà, ormai è la prassi.

In televisione in questi giorni ci fanno vedere lo smemorato di Collegno, sarà stato un dottore in filosofia o uno sciagurati cialtrone? Mi chiedo se fosse una metafora del Pd. Ai posteri l’ardua sentenza. Noi il nostro schifo lo abbiamo già manifestato.

masadaweb.org

Messaggi

  • Io me lo ricordo l’on. Fini nel "92 quando dagli scranni del Parlamento gridava che i corrotti dovevano andare in prigione a vita senza processo e che per i concussori anche la pena di morte gli sembrava poco. Chissà chi è quel Fini che vota le leggi più vergognose della storia italiana e si trova fianco a fianco con i peggio corrotti e concussori, forse un omonimo oppure un clone uscito da "the clone wars"!Anche la Lega che girava per il Parlamento con un simpaticissimo cappio a mò di portachiavi chissà dov’è. Tutti persi per strada come quegli amici che tutto d’un tratto non vedi più.Che nostalgia!Michele