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La denuncia del sindaco di Venaus: "Manganellate a tutti, giovani e anziani"
Publie le martedì 6 dicembre 2005 par Open-Publishingdi Tonino Cassarà
«Sono entrati con una forza bruta e hanno manganellato tutti pensionati, donne, giornalisti, alcuni assessori comunali con fascia sono stati presi a calci e la fascia strappata». Non hanno quasi parole i manifestanti No Tav per descrivere lo sgombero violento del presidio contro l’Alta velocità avvenuto nella notte da parte delle forze dell’ordine. «La polizia è entrata, ha colto tutti nel sonno e le manganellate non sono state risparmiate a nessuno - racconta il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano- Insieme ai più giovani c’erano anche persone di 70 anni, neppure loro sono stati risparmiati».
Di quello che era stato il quartier generale dei no-tav in questi ultimi giorni, dalle tende alla cucina da campo dal doposito della legna a quello delle vettovaglie, non resta più nulla: tutto è stato spazzato via dalle ruspe dopo che le persone che si erano fermate per la notte, un centinaio, erano state caricate e brutalmente allontanate. Almeno 15 persone sarebbero state ferite. «In ospedale sono finite 12 persone - dicono dai Comitati di Lotta Popolare No Tav Valle di Susa - fra i più gravi un ragazzo che colpito al capo che ha perso conoscenza subito un giornalista di Torino cronaca e un fotografo di repubblica». E sono ancora i Comitati a diffondere i particolari dell’aggressione notturna: «La prima carica della ruspa è stata guidata dal vice questore Sanna, che, rivolto ad un ragazzo che stava sulla barricata, ha gridato “Uccidilo, uccidilo».
Immediatamente dopo il blitz, per dare l’allarme, è scattato o l’ormai consueto invio di sms. Così si è formato di nuovo un presidio poco più in su verso Venaus, ma i valligiani si trovano in una situazione di smarrimento perché «se pure ci si aspettava da un momento all’altro la possibilità dello scombero, nessuno di noi avrebbe però potuto immaginare un uso così spietato delle violenza contro le persone colte nel sonno - racconta ancora, con voce rotta dall’emozione e dalla rabbia, Nilo Durbiano- quanto è stato fatto, con la complicità delle tenebre deve essere andato molto più in là di quelli che devono essere stati gli ordini ricevuti, se all’alba è stato impedito alle tv di poter entrare per far vedere lo scempio commesso sul campo del nostro presidio».
Intanto nella valle è stato dichiarato lo sciopero e sono iniziati una serie di blocchi stradali e ferroviari. «Una violenza del genere non la avevo mai vista né mai avrei potuto immaginarla- dice Durbiano- quanto successo stanotte è davvero l’ultimo atto che dimostra quanto la democrazia nel nostro paese sia stata per l’ennesima volta calpestata. Tutta l’Italia dovrebbe ora riflettere perché si tratta di una vergogna per tutti noi italiani».