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La disfatta del Fondo Pensioni Bnl - Mandiamoli a casa !!!
Publie le sabato 13 giugno 2009 par Open-Publishing4 commenti
FONDO PENSIONI BNL
MANDIAMO A CASA IL CDA !!!!!!!
Da molti anni abbiamo evidenziato come discutibile la gestione del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensioni Bnl, in particolare per la parte relativa alla gestione ed alla vendita degli immobili e per la scorretta abitudine di lasciare poco tempo ai soci per valutare i dati del bilancio ante voto.
Già dai tempi della trasformazione, in perfetta solitudine la Falcri si è battuta ottenendo un primo grande successo : il fatto che nella formazione degli “zainetti” individuali si tenesse conto della “riserva matematica” e non del semplice “montante” come inizialmente proposto da Banca, C.d.a. del Fondo e dalle altre OO.SS.
Inoltre non è possibile dimenticare che CGIL CISL UIL hanno spinto con forza affinché il TFR dei lavoratori confluisse nei Fondi Pensione utilizzando, come si ricorderà, anche meccanismi automatici come il silenzio/assenso. Ancora oggi quei lavoratori che hanno seguito il nostro consiglio (mantenere il TFR in Azienda) ci ringraziano.

Ora che ci troviamo, per la prima volta, di fronte ad un andamento negativo che erode in modo significativo l’ammontare degli “zainetti” individuali ( per la sezione A, meno 11,26% che diventa meno 5,8% grazie ad “una nuova attribuzione dei rendimenti nel settore immobiliare”di proprietà, per la sezione B un meno 10,54 % secco), risulta ancora più evidente la responsabilità del Consiglio di Amministrazione per scelte che non trovano spiegazione, nonostante gli “sforzi letterari” delle OO.SS. del primo tavolo, di cui il Consiglio di Amministrazione è in parte una diretta emanazione.
Dai dati C.O.V.I.P. si evince che il nostro Fondo in realtà ha perso in assoluto più dei Fondi Bilanciati,ai quali il nostro Fondo è assimilabile. Infatti gli stessi hanno perso il 9,4% per il 2008, Il nostro Fondo (sezione A) ha perso il 5,8°% solo con l’attribuzione da parte del C.D.A. dei nuovi rendimenti immobiliari (attraverso una rivalutazione degli immobili stimati sulla carta in forma del tutto teorica), In realtà il rendimento finanziario della sezione A è stato del meno 11,26%.
Inoltre “smarcarsi” e “fuggire” dalle proprie responsabilità addebitando i risultati negativi solo alla crisi dei “mercati globali”e negare di aver partecipato a quella “saga della finanza creativa” alla quale tutte le Istituzioni neoliberiste hanno contribuito, non serve a calmare le irritazioni che tra i lavoratori e le lavoratrici della Bnl si stanno trasformando, con la certezza delle perdite economiche del loro “zainetto”, in una totale incazzatura.
Tanto più che è necessario ricordare che il nostro Fondo essendo monocomparto (avendo una linea unica di investimenti) è tenuto ad una prudenza gestionale ancora più elevata rispetto ai Fondi che invece presentano più linee d’investimento.
Per di più parrebbe che in un documento dello scorso 25.3.09 il Presidente del Fondo Pensioni abbia informato il Consiglio di Amministrazione di un’ulteriore perdita relativa al primo trimestre 2009, perdita di meno 1,39% per il Fondo A e di meno 1% per il Fondo B.
Tempo addietro, lo stesso Presidente scriveva alle O.SS. :
“L’andamento patrimoniale e i rendimenti sono stati costantemente soddisfacenti e, negli ultimi anni, le iniziative del Consiglio di Amministrazione volte alla diversificazione e razionalizzazione degli investimenti e al massimo efficientamento organizzativo, unite alla professionalità del supporto della struttura, stanno dando risultati ancora più favorevoli, cosicché le accuse rivolte appaiono davvero infondate, pretestuose e diffamatorie”
Nello stesso periodo di queste dichiarazioni (2007) sono state effettuate operazioni in “conflitto di interesse” pari al 20% del totale del portafoglio titoli del Fondo.
La vendita degli immobili, iniziata prima della trasformazione, richiede necessariamente da parte dei Soci di una valutazione a parte.
La nostra impressione è che tali vendite sono state condotte con estrema leggerezza e non di rado a prezzi inferiori a quelli di mercato favorendo di conseguenza gli acquirenti.
Nel frattempo e nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori abbiamo provveduto a chiedere ai vertici del Fondo Pensioni BNL notizie rispetto ad operazioni riguardanti l’acquisto e la vendita di alcuni immobili ed agli appalti riguardanti la ricerca di eventuale amianto presente negli immobili e relativa bonifica.
Ora che ci troviamo alla vigilia della votazione del bilancio 2008 del Fondo Pensioni Bnl riteniamo che il dissenso delle lavoratrici e dei lavoratori/soci debba manifestarsi in tutta evidenza attraverso lo strumento dell’ASTENSIONE DAL VOTO in modo da fare mancare il quorum per l’approvazione; un’ASTENSIONE quindi motivata e non figlia del disinteresse o del qualunquismo.
ASTENIAMOCI IN MASSA, ASTENIAMOCI TUTTI !!!
Roma, 12 Giugno 2009
FALCRI BNL
Organo di Coordinamento Nazionale
Messaggi
1. La disfatta del Fondo Pensioni Bnl - Mandiamoli a casa !!!, 13 giugno 2009, 19:32, di Pasquino
La Falcri BNL è risultata unica Sigla aziendale - delle "sette sorelle", firmatarie di Contratti di Lavoro, maggiormente rappresentative dei Lavoratori - in contrasto con il precedente Presidente della CO.VI.P., nel durante la Trasformazione del Fondo Pensioni Integrativo BNL, allorchè il richiamato vi ricopriva l’incarico di Presidente.
In quella occasione, presagio delle ulteriori nubi che si sarebbero adensate sulla testa dei Lavoratori, non venne rispettato per intero l’obbligo della Riserva Matematica per gli zainetti di passaggio tra prestazione definita e contribuzione definita; solo la ferma opposizione della Falcri ottenne l’abbandono del metodo del Montante, ampiamente penalizzante per i Soci per una via intermedia che ha comportato zainetti - Premio iniziale - ben più consistenti nel loro ammontare di avvio della nuova Gestione.
In fase successiva, le Assemblee tenute dalla Struttura sindacale citata, nel momento dell’entrata in vigore dei Fondi Pensione con il conferimento della Liquidazione, hanno potuto valutare la ostilità dei Relatori - quale dichiarata anche in ogni Comunicato sindacale di parte sull’argomento - per il trasferimento colà del TFR ed i colleghi sono stati edotti e messi in guardia dall’adesione ai Fondi de quo, prima del loro avvio. Costoro ringraziano ancora oggi perché la non corresponsione di un minimo di legge, a titolo di rendimento annuo, pari a quanto avviene per il TFR che permane in Azienda, è di per sé sintomatico del rischio che si corre nell’affidare la propria retribuzione differita alla speculazione di Borsa ed in genere dei Mercati Finanziari.
Solo un "frutto" con il minimo dell’1,50% più il 75% dell’inflazione programmata - già riduttiva, quest’ultima, di tenuta del potere d’acquisto perché conosciamo la composizione del "paniere", ora anche depurato dall’inflazione importatata -, può rendere giustizia al Lavoratore abbindolato, invece, sulla via della speculazione ed oggi mortificato, comunque, sulle sue aspettative future di riscossione. E’ su questo tasto che i tecnici della materia, corretti, devono spingere e non altri. Il resto sono buoni propositi e nulla di più, anche se provengono da ex-Banca d’Italia oggi al Vertice della CO.VI.P. nella qualità di Presidente.
E’ Storia sindacale vissuta!
1. La disfatta del Fondo Pensioni Bnl - Mandiamoli a casa !!!, 14 giugno 2009, 17:28
Scovato su napoli.indymedia.org
Il Fondo Pensioni Bnl e l’Euromercato di Casoria ...
Il Fondo Pensioni Bnl era, fino a poco tempo fa, il padrone dei locali dell’Euromercato di Casoria .....
Oltre ad un lauto affitto, prendeva dai gestori anche una congrua percentuale sulle vendite ....
Poi, improvvisamente, ha ritenuto di rinunciare a tutto questo ed ha venduto i locali, di corsa e sottocosto .... gestore dell’"affare" un membro del Consiglio di Amministrazione del Fondo Bnl, un funzionario della filiale Bnl di Napoli, di espressione Cgil .... ad un pensionato ultraottantenne sempre di Casoria ....
Il classico "prestanome" ... non è certo difficile immaginare di chi .....
http://napoli.indymedia.org/node/8885
2. La disfatta del Fondo Pensioni Bnl - Mandiamoli a casa !!!, 15 giugno 2009, 07:03
Beppe Scienza e la fregatura dei fondi pensione
I giornali titolano stupiti che il 2008 è stato l’anno nero dei fondi pensione che hanno perso quasi un quarto del loro valore. Ho avuto come un déjà-vu e ho chiesto a Beppe Scienza di spiegare al Blog cosa è accaduto.
"Caro Beppe,
prima o poi i nodi vengono al pettine. Infatti è ormai ufficiale che nel 2008 i fondi pensione azionari hanno bruciato il 24,5% dei soldi affidatigli, una perdita che si cumula a quelle del 2007. Ma anche in generale la previdenza integrativa ha fatto peggio del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Tu puoi quindi vantarti di avere consigliato bene gli italiani al momento della scelta cruciale. Infatti giusto due anni fa, presentando il mio libro “La pensione tradita”, gli dicesti chiaro e tondo che era meglio tenere il TFR in azienda.
Chi ha fatto così, è felice come un papa. Non ha perso neppure un euro e la sua liquidazione aumenta di giorno in giorno. Il TFR è infatti un capolavoro di sicurezza.
Contro di esso muoveva una alleanza incestuosa: politici di governo e di opposizione, sindacati e confindustriali, alleati a banchieri, assicuratori e gestori. Gli davano man forte economisti tutti più o meno con conflitti d’interesse: Marcello Messori, Riccardo Cesari, Elsa Fornero ecc.
I giornalisti economici obbedivano premurosi agli ordini ricevuti, ripetendo come pappagalli che bisognava aderire in fretta alla previdenza integrativa. Ricordo due soli che onestamente difesero il TFR e quindi i lavoratori: Giuseppe Altamore su Famiglia Cristiana e Oscar Giannino su Libero Mercato.
Ma c’è di peggio: un obiettivo storico del movimento sindacale fu sempre il principio “stesso lavoro, stesso salario”. Ebbene, i sindacati confederali hanno concordato una paga inferiore per chi si tiene il TFR. Non gli fa gioco e quindi va punito, perdendo il cosiddetto contributo del datore di lavoro. Che comunque è una polpetta avvelenata.
Ma la battaglia non è vinta, perché ci sono trappole a ogni piè sospinto. Per saperne di più c’è il mio sito al Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.
Le banche, la stessa Posta e i promotori finanziari continuano a rifilare polizze vita, fondi pensione aperti e piani individuali pensionistici (pip). Tutti modi per perdere soldi, anche per chi ha salvato il TFR.
Infatti per la sicurezza economica nella propria vecchiaia, la regola è semplice. Risparmiare sì, ma evitare qualunque prodotto previdenziale. E ovviamente nessun ripensamento per il TFR. Il consiglio che desti due anni fa vale adesso come allora.
Alla prossima… e speriamola positiva"
Beppe Scienza
Link: http://leconomistamascherato.blogspot.com/2009/06/beppe-scienza-e-la-fregatura-dei-fondi.html
12.06.2009
3. La disfatta del Fondo Pensioni Bnl - Mandiamoli a casa !!!, 22 giugno 2009, 18:49
Nota Integrativa “critica” al Bilancio 2008 del
Fondo Pensioni BNL
La pubblicazione dei dati relativi al Bilancio 2008 del nostro Fondo Pensioni ci obbliga, essendo il nostro Sindacato l’unica “voce critica” presente in Azienda, ad evidenziare quelle criticità che altrimenti nessun altro porterebbe all’attenzione dei partecipanti/lavoratori.
I fondi previdenziali di tutto il mondo hanno preso una “doccia fredda” nel 2008, grazie all’andamento dei mercati. I fondi bilanciati italiani, ai quali il nostro è assimilabile, hanno fatto registrare una perdita media del -9.4%.
Date queste premesse e definita “non prevedibile” la crisi che le ha generate, il Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensioni BNL ci invita ad “applaudire” alla sua gestione, poiché <>….pertanto avanti così, fiduciosi e ottimisti per il futuro!...Ma è veramente corretto considerare i dati e i fatti in questo modo? A nostro avviso non proprio e non solo per i motivi già citati nei precedenti comunicati, in particolare per la crisi “americana”, già nota nel 2005 alle principali istituzioni monetarie e finanziarie (vedi dichiarazione del Presidente della FED di allora Paul Volcker) per i suoi possibili sviluppi fortemente negativi per l’economia mondiale, ma anche e soprattutto perché, Bilancio 2008 alla mano, dobbiamo evidenziare le seguenti criticità:
1. I dati economici esposti per lo più per “saldi” rendono difficile la lettura degli stessi e di conseguenza poco agevole misurare la validità delle gestioni (ricordiamo che esistono più mandati affidati a diversi gestori).
2. La struttura del nostro Fondo Pensioni che prevede il “monocomparto” d’investimenti a cura di più “gestori” ,ha mostrato nella situazione attuale, tutti i suoi limiti, rendendo sempre più urgente la sua modifica in una struttura “multi comparto” (con la possibilità per il partecipante/lavoratore di scegliere il livello di rischio, evitare totalmente gli investimenti azionari o di modulare “il rischio” degli stessi anche in base alla sua anzianità lavorativa), magari condotta da un minor numero di gestori (i quali si fanno ben pagare per i loro servizi).
3. La sezione A, che comprende per ora il maggior numero di soci/lavoratori (9.327 tra partecipanti, aggregati, associati e pensionati) ha subito una contrazione del numero dei partecipanti di circa il 30% negli ultimi cinque anni, a fronte di un aumento dei partecipanti alla sezione B del 43% negli ultimi tre anni; ciò ha comportato per la sezione A un evidente squilibrio contributivo e per i gestori una sempre più difficile attività operativa di compromesso tra le diverse esigenze dei partecipanti alle due sezioni (A e B), in linea di massima più “conservativa” per la sezione A e più mirata al rendimento per la sez. B.
In tal senso i possibili/probabili ingressi di nuovi partecipanti alla sezione B, in arrivo da varie società del Gruppo, renderà ancora più difficile la gestione previdenziale, essendo tali colleghi “nuovi” come BNL ma spesso “vecchi” per età anagrafica (fatto già accaduto per l’ingresso dei colleghi di Multiservizi SpA).
4. Nel Bilancio 2008 dobbiamo ancora notare, come già accaduto nel 2007, la presenza, nelle prime due posizioni dell’elenco dei titoli in portafoglio, di due titoli emessi dagli stessi gestori del Fondo (BNY MELLON e UBS) per un valore di circa 60 mln. di euro (pari al 25% del valore complessivo dei primi 50 titoli in portafoglio), in evidente conflitto d’interesse!
5. La movimentazione del portafoglio titoli nell’esercizio 2008 (pag. 88 del Bilancio, relativa alla nota integrativa della sezione A), riporta una differenza negativa tra le “esistenze iniziali” e le “rimanenze finali” di 175 milioni di euro, ovvero un diminuzione del 32%; all’interno di questa flessione, oltre alle operazioni per ottenere liquidità necessaria per erogare le anticipazioni e liquidare gli “zainetti”, è significativa la perdita di oltre 29 milioni di euro relativi alle quote O.I.C.R. (i famosi hedge funds, di cui i principali due sono i già citati Mellon Multi Strategy Funds e UBS Alpha Select Hedge Funds, acquistati in conflitto d’interesse e costituenti il 64% degli investimenti in quote O.I.C.R,)
Questa per noi partecipante è una reale perdita netta di patrimonio, maturata in circostanze stigmatizzabili.
6. La perdita di valore degli “zainetti” previdenziali, conseguente alla gestione finanziaria del 2008 ha superato i 73,9 milioni di euro per la sezione A, mentre per la sezione B ha superato i 13 milioni di euro; la perdita complessiva di 87 mln. di euro è pari al 18,47% del capitale investito in titoli per l’anno 2008! I dati provvisori del primo trimestre 2009 segnalano ulteriori perdite e rimane non ben definita la politica “correttiva” che il Consiglio di Amministrazione intende sviluppare per il futuro; ciò non può che definirsi grave e preoccupante per tutti i partecipanti/lavoratori.
7. Nella pagina 43 del Bilancio è descritta l’ipotesi di far acquisire alla sezione B una quota percentuale del patrimonio immobiliare della sezione A (il “paracadute” che ha consentito di ammortizzare la perdita degli zainetti dei partecipanti alla sezione A, da quella a “due cifre” della gestione finanziaria, al 5,80% finale).
Questo comporta un’ulteriore preoccupazione: cosa si intende fare veramente?
Trasferire un “pezzo di paracadute” della sezione A alla sezione B? Con quali logiche e con quali modalità? Si tratta di una scelta molto delicata essendo il patrimonio immobiliare parte storicamente integrante degli zainetti degli iscritti alla sezione A!
Esiste il forte rischio che entrambi i “paracadutisti” con un pezzo di paracadute ciascuno “vadano a sbattere sul terreno” anziché “salvarsi”. Occorrerà un forte aumento della trasparenza su questo argomento.
8. In relazione all’attività immobiliare, confrontando i dati espressi alle pagine 91 e 101 del Bilancio, dobbiamo evidenziare che: il 38% delle unità immobiliari elencate (16 su 42) mostrano valori irrisori (si tratta di unità ad uso abitativo) rispetto a quelli medi di mercato, mentre gli oneri di gestione inseriti in Bilancio assorbono il 24% del valore dei canoni di locazione.
In tal senso è stato “provvidenziale”, per il risultato gestionale, aver sottoposto il valore degli immobili ad una ulteriore rivalutazione (già eseguita nell’esercizio 2007) per un importo pari a 4,8 milioni di euro, rivalutazione che modifica un valore di stima, non apportando alcun beneficio finanziario fino alla reale vendita degli immobili a quel prezzo.
In relazione a tutte queste criticità chiediamo a tutti i partecipanti al Fondo Pensioni BNL di operare una chiara scelta di protesta …
FACENDO MANCARE IL QUORUM PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2008, ATTRAVERSO L’ASTENSIONE DAL VOTO!
Roma, 22.6.2009
Segreteria Organo di Coordinamento FALCRI BNL