Home > La faticosa marcia dei diritti non riconosciuti
La faticosa marcia dei diritti non riconosciuti
Publie le sabato 10 febbraio 2007 par Open-PublishingVent’anni fa l’Unione europea chiese agli stati membri di eliminare le discriminazioni sessuali e di parificare tutti i cittadini nei loro diritti. I diritti delle banche si sono attestati rapidamente ma quelli degli uomini sono ancora estremamente lenti.
A poco a poco, nell’arco di questi lunghissimi vent’anni, gli Stati hanno fatto leggi migliori. Ultima l’Italia. Ma quello che e’ cominciato adesso col ‘DICO’ e’ meno di niente, un disegno di legge abborracciato e pieno di ipocrisia.
Dice con indulgenza Monsignor Bottazzi, vescovo di Ivrea:
“Mi pare sia una cosa abbastanza ben fatta, una soluzione che forse scontenta tutti ma perche’ cerca di accontentare tutti. C’e’ il riconoscimento dei diritti senza arrivare a paragonare ogni convivenza a un matrimonio. Credo sia una soluzione che va incontro alle esigenze di tanti senza creare i pericoli che si temevano per la famiglia naturale.” Equilibrato, no!?
Ma Manconi (Udc) quasi lo scomunica. Ma chi e’ poi l’Udc? Quella che santifica Cuffaro? Udc.. Udeur.. chi sono costoro? Non sono nemmeno partiti, ideologie, solo bacini di interessi e spesso non puliti.
La voce di Monsignor Bottazzi e’ quasi isolata. I preti che pensano non parlano, quelli che parlano ordinano e condannano.
Mastella minaccia le dimissioni; sembrano quelle di Cossiga presentate cento volte e cento volte rifiutate dal Parlamento, una pagliacciata ridicola che si puo’ fare gratis.
Ma almeno Mastella e’ regolarmente sposato; il peggio e’ vedere le barricate contro i DICO da gente che sul matrimonio ci ha proprio sputato: divorziati, conviventi, concubini, gente come i leghisti sposati col rito del dio Po, che oggi si sono messi a elogiare “la famiglia cristiana” (?!) o persone come Casini che semina figlie fuori del matrimonio ma dichiara con protervia: “I miei principi in Parlamento non devono coincidere con la mia condotta privata! Sono due campi diversi!” Che stile!
Ma gia’, i conviventi in Parlamento che osteggiano i DICO sono quelli che i PACS se li sono gia’ votati, per se’ soli, come un benefit particolare, un segno di potere, cosi’ il Casini anti PACS e’ poi lo stesso che ha votato per la propria convivente tutti i diritti: la pensione reversibile, la casa, la successione e ne gode... A me si’, a te no. Questo e’ il potere. Si predica una cosa per razzolarne un’altra, il massimo dell’iniquita’. Siamo sulla stessa linea della Chiesa che pretende una legge diversa contro i pedofili comuni e contro i preti pedofili, contro gli usurai comuni e contro i vescovi usurai, contro i ladri comuni e contro i ladri dello IOR. A voi le proibizioni, a noi i benefici!
La stessa parola “religione” non vuol dire “cio’ che unisce” ma “cio’ che separa”.
E in quanto alla parola “democrazia”, che vuol dire “uguaglianza”, questa che ci viene presentata e’ davvero un’altra cosa.
Cosi’ la reazione della CEI e’ piu’ aspra del previsto. I diritti sono percepiti come “peccati”, la “solidarieta’” tra due persone che si aiutano diventa “una ferita lacerante alla Famiglia cristiana”. Dicono “Famiglia” con le F maiuscola quelli che non ne hanno e che non dovrebbero nemmeno avere diritto di parlarne.
La CEI scrive: “Si prende atto della riscrittura del testo ma si vede un inizio di pericolosa escalation verso il matrimonio omosessuale”.
E Monsignor Fisichella: “Questo e’ un disegno di legge che cerca di correggere alcune discriminazioni, togliendo pero’ diritti a chi ha pieno diritto a formare una famiglia” E quando mai?
E poi chiede: “E perche’ poi se ne occupa proprio il neoministro della Famiglia? Questo sara’ un monito negativo per i giovani!”
Non si accorgono nemmeno che i giovani li hanno persi proprio con la loro supponenza e il cattivo esempio.
Nel povero bistrattato DICO, il diritto individuale prevale sulla coppia, e questa e’ negata al punto che si vieta che il patto di solidarieta’ sia posto in essere con la compresenza delle due persone interessate, uno ne darebbe comunicazione all’altro con lettera raccomandata, al punto che si chiede se puo’ dare tale comunicazione anche a terzi. Persino in una societa’ commerciale si vuole che le due parti stipulino assieme, qui la paura di imitare il matrimonio ha negato anche l’esistenza della coppia, sfociando nel ridicolo.
La Chiesa “dell’amore” calpesta il motivo prevalente dell’unione che e’, appunto, l’amore, come se imitasse quel partito “dell’amore”, che e’ invece fondato sul lucro, confermando l’abuso che si fa ormai dei significati.
Per Taradash si e’ creato un’unione cha dei diritti di serie A e dei doveri di serie C. Puo’ essere… Aumentiamo dunque i doveri!
In fondo, basterebbe applicare la regola fondamentale di ogni democrazia: che ognuno sia uguale davanti alla legge, preti, onorevoli, magnati e comuni cittadini e che i diritti e i doveri siano uguali per tutti, che tutti ne godano o ne siano sottoposti alla identica maniera. Finche’ questo principio fondamentale dell’uguaglianza non sara’ applicato, saremo ben lontani da ogni civilta’.
Ora noi siamo molto pessimisti, vediamo che Prodi ha vietato la fiducia sul DICO e questo ne decretera’ la fine. Stante questo ipocrita Parlamento e il basso livello di civilta’ di questi onorevoli, difficilmente il disegno di legge diventera’ legge. Siamo un paese primitivo e rozzo, piegato a strani inciuci materiali, dove i diritti non trovano cittadinanza, con un Parlamento che non riesce nemmeno a licenziare Previti o a stabilire la fine del surplus alla ricarica telefonica! Ci sono forti opposizioni a togliere la ricarica, si parla di rinvio.. e perche’ poi? Non e’ forse un illecito? Un furto? Ma ha piu’ diritti l’iniqua ricarica della vita di una coppia!
Si dira’ che il disegno di legge e’ malscritto e pasticciato, e certo lo e’, ma cosi’ non se ne verra’ a capo. Chi e’ che se lo prendera’ a cuore?
I difetti sono tanti: basta pensare ai 9 anni di convivenza richiesti per avere qualche riconoscimento (ma se sono ben pochi i matrimoni che durano tanto!), o al 30% di una eventuale successione che deve rispettare prima i discendenti fino al 3° grado (il bisnipote?) e si parla anche di retroattivita’ (provata come?)
In tutti gli altri paesi cattolici sono arrivati ai PACS “senza” una simile opposizione della Chiesa! Perche’ a noi tanto onore? Dobbiamo provare al mondo che l’intento della Chiesa di avere ai suoi piedi uno Stato confessionale qui e’ riuscito? Dobbiamo stare al pari di un paese islamico integralista dove le leggi le fanno gli imam?
E poi per favorire chi? Il 70% degli italiani e’ favorevole ai PACS. I teodem di Ruini sono una minoranza tanto piccola da essere introvabile.
Giustizia, carita’, misericordia, rispetto umano, in questi inciuci, sono assenti, come lo furono per i funerali di Welby.
In Spagna fu lo stesso Aznar a produrre il riconoscimento e non ci fu l’opposizione che abbiamo qui. Ora in Spagna hanno Zapatero, da noi la Bindi fa quel che puo’ e Prodi e’ cauto e malfidato. Certo con Prodi non avremmo avuto l’interruzione di gravidanza. O il divorzio. E dovrebbe anche essere il futuro leader del Partito democratico? Dov’e’ finita la sinistra?
I teodem lanciano “i circoli per l’ispirazione cristiana in politica”. Altri club azzurri o neri?
Berlusconi “aspetta una ulteriore valutazione”, aveva detto che rilasciava il voto alla coscienza di ognuno, ma Pera lo ha contestato “perche’ i parlamentari non devono votare come vogliono ma come e’ stabilito dal leader!” e chiede una “rifondazione della Cdl”, probabilmente in un senso piu’ fascista, che del Parlamento possa fare anche a meno! Che le sue idee sul multiculturalismo fossero strane lo sapevamo e ora verifichiamo l’alienazione anche delle sue idee sulla democrazia. Nuovamente chiediamo quelli di CL che cosa avevano in testa quando lo hanno applaudito.
Quello che si rifiuta di capire e’ che essere omosessuali e’ una “normalita’ umana”, come essere eterosessuali e’ una “normalita’ umana”, una caratteristica naturale presente nel mondo animale come nel mondo umano.
Il pregiudizio omofono, invece, e’ una “anormalita’ culturale”, introdotta faziosamente nelle tre religioni del Libro, assente in altre, persistente purtroppo in Italia a destra come a sinistra.
No, onorevole Berlusconi, non e’ vero che gli omosessuali stanno tutti a sinistra, essi stanno talmente ovunque che esiste persino un movimento di omosessuali di destra, ed essi sono anche, e in abbondanza, all’interno della Chiesa, per il semplice fatto che sono una percentuale tra il 5 e il 10% della popolazione, come un fattore ineliminabile, perfettamente naturale.
E l’omofobia e’ un pregiudizio nato negli ultimi secoli e che il famigerato regime nazista porto’ avanti nella sua dissoluzione morale.
La religione greca rilasciava la questione al costume sociale e, del resto, era omosessuale proprio il piu’ grande eroe greco: Achille, che, quando mori’ il suo compagn, Patroclo, quasi impazzi’, come era omosessuale il grande Alessandro Magno, ma queste cose non vengono mai dette nelle nostre ipocrite scuole.
Roberto Villetti chiede: “Perche’ il Papa non interviene negli affari interni degli altri paesi? Il suo, per esempio: la Germania?”
Economicamente siamo un protettorato delle corporation europee e americane.
Moralmente siamo un protettorato del Vaticano.
Militarmente siamo un protettorato dell’esercito degli USA.
Saremo solo e sempre un protettorato?
Perche’ il Papa non si intromette con gli altri governo come fa con quello italiano? La risposta e’: perche’ qui glielo permettono. Perche’ c’e’ gente come Prodi che non pone la fiducia sui diritti dell’uomo mentre e’ pronto a metterla sugli interessi militari di un governo straniero aggressore. E il Papa, se fosse davvero ispirato dallo Spirito Santo, si occuperebbe di scomunicare la guerra, non l’amore!