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La fiducia inesistente

Publie le domenica 23 novembre 2008 par Open-Publishing

Non solo la crisi finanziaria fin troppo annunciata è scoppiata tirandosi dietro una gravissima crisi economica, ma nemmeno adesso si vede un barlume di soluzione, grazie ai venduti criminali che stanno al governo. Perché?

Per le piccole aziende la causa del ristagno è semplice: la banca anticipava i soldi con cui compravano il materiale e pagavano gli operai, ora le banche non anticipano più quei soldi e la produzione chiude. Lapalissiano! In Italia le piccole imprese sono 6 milioni. Chiudere loro l’accesso ai capitali significa mettere sul lastrico un numero enorme di famiglie e dunque bloccare completamente gli acquisti non di mera sopravvivenza, il che significa bancarotta del mercato.

Occorre ripristinare il flusso del credito alle piccole e medie imprese. Si fa forse qualcosa per questo? Nulla! Berlusconi e Tremonti non stanno facendo nulla. Berlusconi è tutto preso ad attaccare Di Pietro, l’unico avversario che ha, incettare la RAI, imbavagliare l’informazione, mettere le mani sul web e a tagliare tutti i rami dell’albero Italia finché non seccherà completamente mentre lui può sempre salvarsi all’estero col malloppo.

Intanto spende miliardi per una squadriglia di 133 bombardieri americani, aumenta gli sprechi della casta, tenta di condonare loro anche i reati gravi fino a 4 anni, non fa nessun piano di evacuazione dal Medio Oriente e continua a blaterare di TAV e Ponte di Messina.

I porci governi fanno chiacchiere ma si guardano bene dal fare fatti e
mettere regole. Non avendo essi per primi un’etica, sarebbe strano ne mettessero una ad un sistema finanziario che finora è stato il loro più lauto alleato. Ma anche in quei paesi dove i governi danno dei soldi alle banche, quelle li mettono nel caveau e se li tengono. Fine del discorso.

Inutile insistere a dire che spetta agli Stati porre finalmente regole al sistema bancario e finanziario. I mesi passano, i governi non fanno nulla, si sprecano in inutili convegni e roboanti discorsi come fa Berlusconi che non ha tirato fuori una lira per far riprendere al credito il suo giusto corso, e non parliamo dell’inettitudine di Draghi, ma anche dove, in UK o USA, i governi qualche soldo alle banche lo hanno dato, il risultato è rimasto a zero. In USA le banche hanno inglobato i fondi, hanno abbassato il tasso di interesse, ma chi aveva contratto un mutuo se lo ritrova sempre al 6,5 e continua sempre a perdere la casa, non un penny è andato a frenare la voragine mentre i Trichet o i Greenspan del momento, i grandi geni finanziari che ci hanno portato a questo disastro, dimostrano di non saper fare un’emerita cippa e Obama affida le finanze americane a un collega del precedente che seguirà lo stesso corso suicida. Perché non si è imposto che quella massa di nuova liquidità fosse vincolata ad emissione di nuovo credito? Perché si continua col sequel di fondi pubblici dilapidati a favore di imprese o istituti finanziari “da salvare” senza mai un corrispettivo in etica e buona condotta? Perché questi fondi che sono nostri, vengono dalle nostre tasche e sono soldi sudati da noi devono essere sempre dispersi “a fondo perduto”?

Così si continua con una montagna di fumo e niente arrosto, talmente niente arrosto che nemmeno la Borsa finge di credere alle promesse e continua a crollare. E i grandi organismi internazionali che hanno fin qui sostenuto e imposto il sistema perverso dell’iperliberismo suicida ora si guardano bene dal modificare dall’alto lo status quo e decidere anche la più piccola regola che freni le sregolatezze abbondantemente dimostrate della Borsa e del sistema. Il vulcano è esploso e chi aveva sinora ravvivato le fiamme ora non ha la più pallida idea, o voglia, di spegnerlo. Si aspetta che le cose si aggiustino da sole! Il che vuol dire crisi ad libitum! E questo la dice lunga sull’irresponsabilità cinica e criminale del sistema stesso. A questo punto cosa stiamo aspettando? Babbo Natale?

L’ipocrisia generale è massima e, fra tutti, questi capi di
Stato fanno l’emerita figura dei complici ipocriti. Stanno tutti fingendo di fare qualcosa ma in realtà si guardano bene dall’imporre a questo mercato suicida e criminale la più piccola regola di buona condotta, non un derivato è stato eliminato, non un mutuo impossibile è stato vietato, non la più piccola regola di trasparenza bancaria è stata ordinata. Nulla di nulla! La grande fiera dell’ipocrisia continua e falcidierà tutti noi, mentre i principali responsabili continueranno a prosperare in un lusso concordato e connivente in cui è ormai scomparsa la più piccola traccia di distinzione politica. Capitale con capitale, interessi di casta con interessi di casta… e dei cittadini o dei lavoratori o degli investitori o degli elettori chi se ne frega! Il capitale riesce a fare guadagni anche dalla crisi come ne ha sempre fatto dalla guerra. E così senza fare nulla e lasciando un mercato corrotto e perverso senza il minimo correttivo, il capitalismo proseguirà i suoi giochi e i governi, di qualunque colore siano, si guarderanno bene dall’intervenire su una giungla che, se non esistesse, segnerebbe anche la loro fine di parolai inutili e malefici.

Ora stanno tutti a vedere cosa fa Obama. E allora? Obama ha promesso 2 milioni e mezzo di posti di lavoro mediante opere pubbliche, ripristino degli edifici scolastici, investimenti nella scuola pubblica, nella ricerca e nelle energie alternative e ritiro dalla guerra… forse che qualche governante europeo lo sta imitando? In Italia si fa addirittura il contrario. Berlusconi deprime scuola, ricerca e energie alternative e annunzia nuove spese belliche e nuovi sprechi del carrozzone di regime. I tagli li fa solo sulle nostre tasche, mentre aumenta indecentemente gli emolumenti di parassiti della politica e non passa settimana che non ritenti nelle pieghe di qualche legge un nuovo condono penale ai reati di Stato.

Roma ladrona si rinforza e riassicura e ormai anche il duello con l’opposizione è diventato un minuetto in cui sotto i fini attacchi retorici stanno gli abbracci e ritornano i collusi di sempre con nuove strategia spartitorie più indecenti di prima, nuove bicamerali, nuove svendite di pubblici interessi, nuove alleanze per far fuori la democrazia, nuove ferite alla Costituzione, un sistema ormai così imbastardito che i Bruto che ti pugnalano alle spalle sono ormai la prassi più acclarata e il trend più diffuso, e vince chi è più corrotto e compra più gente corrotta e il popolo ciuco pure lo applaude, corrottissimo anch’esso.

Il popolo muore a causa delle vergogne pubbliche ma continua a votare per i massimi autori di quelle vergogne, mentre chi potrebbe staccarsi dal sistema marcio e combatterlo è intento solo a dilaniarsi in lotte intestine perché anche nella più piccola piega dell’impero, l’egoismo più sfrenato è ormai l’unico protagonista. E questa è la massima follia.

Si dice che l’unica ricetta per far riprendere vita a un sistema morente sia la fiducia.
Fiducia in chi? In cosa? Il lavoratore che resta disoccupato per le mostruosità di un sistema che non si autocorregge e che per le follie di questo sistema vede a rischio la propria famiglia in cosa potrebbe avere fiducia? Quando riduci un popolo a una massa di egoisti, ognuno attento solo al proprio piccolo e ristretto interesse e pronto a ogni mercato pur di conservarlo, parlare di fiducia diventa una bestemmia.

Masada 829. La fiducia inesistente

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