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La finanziaria di Gladio

Publie le martedì 25 ottobre 2005 par Open-Publishing

Gia’ nella finanziaria del 2004 il senatore di FI Lucio Malan aveva proposto "UN PREMIO agli ex appartenenti a Gladio" , l’organizzazione segreta allestita dalla CIA, durante la guerra fredda, per organizzare la resistenza nel caso di un’invasione da parte del Patto di Varsavia.

Nel 2004 il senatore Cossiga aveva presentato un Disegno di Legge sulle “Norme concernenti il personale della disciolta struttura Stay Behind” (State indietro!=Gladio). Tra i cofirmatari: Lucio Malan (FI), Paolo Guzzanti (FI), Domenico Contestabile (FI), Maurizio Ronconi (UDC), Francesco D’Onofrio (UDC), e Melchiorre Cirami (FI).

Il 25 gennaio 2005 ecco che il senatore FI Malan ripropone alla Camera dei Deputati la proposta di legge di Cossiga.

Adesso Malan, presidente dei senatori di FI, di nuovo, chiede, con un emendamento infilato nella finanziaria, di certificare con un DISTINTIVO ONORIFICO gli appartenenti alla struttura occulta Stay-behind, o Gladio, distintivo da portare con onore sull’uniforme militare o su abiti civili nelle cerimonie militari...

Malan vuole equiparare un apparato militare clandestino espressamente vietato dalla Costituzione ai corpi regolari dell’esercito. Malan calpesta la Costituzione italiana.
Dire che la cosa e’ scandalosa e’ poco!

L’Unita’ si ribella e denuncia la cosa. La Padania appoggia questo esercito separato anticostituzionale attaccando L’Unita’ come menzognera.

Fabrizio Cicchitto di FI accusa la sinistra di imbastire «l’ennesima mediocre farsa». «Probabilmente si tratta delle esercitazioni estemporanee e strumentali di un gruppo di millantatori e di truffatori che solo qualche esponente dell’estrema sinistra può prendere sul serio per il combinato disposto di una disarmante stupidita’ e di una straordinaria faziosita’».

Malan: «Ma quale allarme democratico! I signori della sinistra ancora una volta sollevano polveroni inutili. Sono pronti a scandalizzarsi su qualsiasi banalita’, ma non hanno mai avuto nulla da dire sul loro passato al servizio di una potenza straniera che pianificava l’invasione armata del nostro Paese».

La vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini: “La sinistra monta ad arte casi solo per fini propagandistici ed anti-governativi...Ancora una volta siamo davanti alla solita opposizione che non sa fare altro che criticare, gettare fango, alimentare tensioni, senza sapere mai proporre nulla».

Intanto la Digos della Questura di Genova scopre, in 25 perquisizioni in 9 regioni italiane, una struttura parallela, la Dssa, Dipartimento studi strategici antiterrorismo, per la lotta al terrorismo.

Sul sito del movimento si legge: «Il male sceso tra noi trova in uomini come George Bush in America Gaetano Saya in Italia un baluardo inespugnabile. Uomini timorati di Dio, uomini duri e puri che illuminati per volonta’ Divina, sono scesi nella valle oscura della morte per difendere la Fede Giudeo Cristiana e l’Occidente. Il bene che questi uomini rappresentano sconfiggera’ l’Anticristo. Dio e’ con loro». Il sito vanta rapporti con la CIA e con Gladio. Ovviamente il solito Cossiga tuona contro le “menzogne propalate” dall’Unita’ rispetto a un presunto legame tra la Dssa e Gladio. Tra le foto pubblicate sul sito della ’Dssa’ ci sono immagini che ritraggono Saya con i paramenti massonici, una con dedica a Licio Gelli e una in cui Saya e’ con Giovanni Spadolini, all’epoca ministro della Difesa.

Il caso Gladio esplose nel ’90, quando il giudice Casson che indagava sulla strage di Peteano (imboscata con una Fiat 500 piena di tritolo che uccise 5 carabinieri) ebbe le rivelazioni di un pentito circa una struttura “di servizi di sicurezza collegata alla NATO e alla CIA”.

Il piano di Gladio era detto Demagnetizzazione, era stato elaborato dalla CIA e consisteva in operazioni terroristiche, stragiste, sociali, politiche, paramilitari...per un colpo di stato e manovre anticomuniste. Negli anni ’70 fu la P2 a governare Gladio come suo braccio armato.

Nel ’90, Cossiga era presidente della Repubblica. Gladio doveva preparare la strategia della tensione degli anni ’70, concertando attentati fascisti, cosi’ da destabilizzare il paese e permettere misure forti antidemocratiche e demonizzare la sinistra, impedendone l’ascesa al potere. Sono imputabili a Gladio fatti eversivi di pesante gravita’ non solo in Italia ma in altri paesi europei.

Nel novembre 300.000 italiani scesero in piazza a Roma accusando Cossiga di tradimento e attentato allo stato, Cossiga reagi’ violentemente.

Il giudice Casson, intanto, trova un senatore delle P2 che e’ arruolato in Gladio e cominciano a delinearsi i legami con la loggia deviata e la mafia siciliana.
Urge interrogare Cossiga che si trincera dietro le difese istituzionali.

La struttura militare e clandestina Gladio e’ illegale, opera all’insaputa del Parlamento e vìola l’articolo 18 della Costituzione che proibisce le associazioni segrete che perseguono scopi politici in modo antidemocratico e con mezzi militari, ma Cossiga lo contesta e pretende addirittura che Gladio sia giudicata legittima. Cossiga e’ accusato di alto tradimento ma si decide ovviamente che non sara’ Casson a interrogarlo.
La crisi non scoppia perche’ avanza Andreotti, presidente del Consiglio, e, di fronte alle Camere, difende la legittimita’ di Gladio, rivelandone la struttura, gli appartenenti, i poligoni di tiro (uno in Sardegna), i depositi di armi e munizioni, Andreotti ne annunzia anche lo scioglimento.

Ma Gladio non si scioglie e continua ancor oggi a lavorare nello stato contro lo stato, in combutta con la NATO, la CIA, la P2, la mafia, i servizi deviati, alcuni membri dell’esercito e molti politici di FI e AN.

Ma torniamo al ’90, ci sono nel governo anche Craxi e Martelli che chiedono risposte. Cossiga dice che “non intende farsi processare da un branco di socialisti” e chiama quelli i Gladiatori “Patrioti e brava gente”.

Intanto la NATO pone su Gladio il segreto di stato, contro ogni trasparenza democratica.

Cossiga comincia a picconare in modo progressivo col rischio di essere preso per matto, tanto che ne viene chiesto l’impecheament.

Nel novembre del ’91 e’ accusato di cospirazione politica.

Il 23 gennaio 92 si dimette dalla DC.

Il 2 febbraio scioglie le Camere.

Il 23 aprile si dimette da presidente della Repubblica.

Ma ormai e’ cominciata tangentopoli e l’attenzione di tutti si volge ai grandi ladri d’Italia. L’indagine viene archiviata.

Gladio e’ una delle pagine piu’ turpi e nere della nostra storia, una struttura armata e segreta che cospira contro lo stato, coinvolgendo alte cariche dell’esercito, dei servizi e della politica, con la connivenza di una setta come la P2 e della mafia siciliana che procura le armi, in un tentativo di sovvertire la democrazia, di coartare il naturale corso politico e di portare al potere forze reazionarie, con lo stragismo fascista, per rovesciare lo stato dal suo interno.

E oggi gli ex gladiatori chiedono che il loro servizio di terroristi fascisti venga equiparato al servizio delle Forze Armate regolari, come difensori della Repubblica.
E Berlusconi da’ loro il suo appoggio e permette che le loro richieste siano protervamente infiltrate nella finanziaria.

Berlusconi e’ un uomo della P2 e ubbidisce agli ordini che ha sempre ricevuto.
Berlusconi, in Italia, e’ l’ultimo dei servi.