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La guerra israeliana, la tregua israeliana... la pace israeliana?

Publie le domenica 18 gennaio 2009 par Open-Publishing

"Se il cessate il fuoco sarà stabile Israele uscirà dalla striscia di Gaza, che non ha mai avuto intenzione di riconquistare".
Ecco qui: poche parole e le truppe israeliane lasciano con calma Gaza. Alle loro spalle 1.300 morti, migliaia di feriti, la distruzione di qualunque infrastruttura civile, ospedali, scuole, forni del pane.
Hamas, fortunatamente, accetta la tregua. Un po’ di respiro per la popolazione di Gaza, forse pure qualche aiuto umanitario, se gli israeliani lo lasceranno passare. Ma questo non l’hanno detto. (a lato un video della manifestazione di ieri a Roma di una cara amica di LottaContinua.net)
Hanno detto che si ritirano, a qualche chilometro di distanza, coi cannoni puntati sulle case della popolazione palestinese. Non hanno detto che toglieranno il blocco che da mesi e mesi soffoca Gaza lasciandola senza cibo, senza medicinali, senza energia elettrica (ma questo non e’ violare le tregue!), non hanno detto se permetteranno agli aiuti umanitari di entrare a Gaza, non hanno detto se permetteranno ai giornalisti non "embedded" di vedere e documentare quello che hanno fatto. Solo stamattina, a Gaza, altri 95 cadaveri, uomini, donne, bambini, che nei giorni scorsi non si erano potuto raccogliere e feriti che non e’ stato possibile curare, altri dai campi profughi di Jabaliya e Beit Lahiya. Ma ormai e’ tregua... e il mondo tira un bel sollievo.
A Sharm El Sheikh i Grandi Ignavi si fanno belli di una tregua che non e’ neppure opera loro e si preparano a banchettare. Noi italiani sopra tutti: pronti a mandare i Carabinieri a presidiare i valichi, da forze dell’ordine a secondini.
Meglio questo delle barzellette del nostro Premier (a Nuoro, ieri: «Un kapò all’interno di un campo di concentramento dice ai prigionieri che ha una notizia buona e un’altra meno buona. Quello dice: "metà" di voi sarà trasferita in un altro campo". E tutti contenti ad applaudire... La notizia meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va da qui in giù...», indicando la parte del corpo dalla cintola ai piedi.) Sempre sensibile il nostro presidente.
E allora? Allora niente... intanto qualche giorno di tregua, molte vite umane saranno risparmiate, qualche ferito potra’ essere curato e salvato, qualche bambino potra’ essere sfamato. E questo e’ importante, dannatamente importante, vitale: ma non serve a risolvere la questione, solo a posticiparla ad altra data. Fra 7 giorni, fra 7 mesi... alle prossime elezioni in Israele.

n.d.p. - LottaContinua.net

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