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La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo
Publie le lunedì 18 gennaio 2010 par Open-Publishing15 commenti
La storia Il giovane militava nell’ estrema sinistra. I tre killer legarono i genitori mentre aspettavano il suo rientro. La ricostruzione di Capponi
«Avete ucciso mio figlio Valerio trent’ anni dopo ditemi il perché»
La mamma di Verbano in un libro sugli anni di piombo
I morti degli anni Settanta (e dei primissimi Ottanta), quelli legati alla violenza politica degenerata e portata alle estreme conseguenze, sono di diversi tipi. Ci sono, tra i tanti, quelli cercati e voluti, quelli casuali, quelli sbagliati; c’ erano obiettivi specifici da colpire, altri presi in mezzo solo perché capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato, altri ancora per un errore di persona, dovuto a un cappotto o a un taglio di capelli che ha confuso gli assassini. Quasi tutti impuniti. Poi però ci sono morti di cui non si conoscono non solo i responsabili, ma neppure le ragioni: la giustizia non c’ è arrivata, nessuno tra tanti pentiti, dichiaranti o informatori ha saputo voluto parlarne. Uno di questi è Valerio Verbano, militante dell’ estrema sinistra assassinato a 19 anni meno tre giorni (i funerali si celebrarono nel giorno del compleanno), apparentemente caduto nella guerra tra «rossi» e «neri» che si disputavano i quartieri di Roma. Accadde il 22 febbraio 1980, tra poco saranno trent’ anni, e la madre di Valerio, Carla Verbano, ha scritto col giornalista Alessandro Capponi un libro (Sia folgorante la fine, Rizzoli, pagg. 200, 15 euro) per raccontare la storia di quella morte rimasta misteriosa. Nella speranza di trovare una risposta, magari dagli assassini di suo figlio: «Li aspetto, tanto la strada la conoscono. Gli devo dire una cosa, quando sarà. Ho quasi ottantasei anni, sono alta un metro e cinquanta, peso quarantanove chili: di che cosa possono aver paura?». Quando vennero ad ammazzare, erano in tre. Carla Verbano era a casa col marito, aspettavano Valerio per pranzo, invece prima arrivarono loro, si fecero aprire, legarono e imbavagliarono i genitori in camera da letto, si misero in attesa. Carla cominciò a sperare che il ragazzo non rientrasse, che avesse un incidente con la Vespa e lo portassero in ospedale, invece rientrò puntuale. Dall’ altra stanza la signora Carla udì un po’ di trambusto, i rumori di una colluttazione, urla che s’ interruppero di colpo. Poi più niente fino a quando si ritrovò il suo unico figlio tra le braccia, immobile, col sangue che gli usciva di bocca, un filo di voce per chiedere aiuto. Chiamarono i soccorsi, e poco dopo Valerio Verbano arrivò in ospedale, come sua madre aveva pregato poco prima. Ma cadavere, ucciso da un colpo di pistola silenziato. Trent’ anni dopo quella donna anziana ma ancora vispa ricorda, ricostruisce, mette insieme indizi più o meno labili per provare a risalire una china che investigatori e magistrati non sono stati in grado di individuare. Anche con qualche stranezza: dall’ inspiegabile distruzione dei «corpi di reato» lasciati dagli assassini in casa Verbano - un passamontagna, un berretto di lana, il rotolo di nastro adesivo usato per immobilizzare i genitori, e così chi oggi volesse applicarsi con la ricerca del Dna non ha più nulla in mano - alle carte raccolte dalla vittima nella sua attività coi collettivi autonomi della zona, un fascicolo sequestrato in occasione di un precedente arresto e restituito molto dimagrito rispetto all’ originale. Chissà come, e per quale motivo. Forse svolgeva inchieste sui fascisti del quartiere, Valerio Verbano, ucciso non in uno scontro di piazza né in un agguato in strada, ma in casa sua, dove l’ hanno aspettato, qualcuno ipotizza per «interrogarlo». Un omicidio politico particolare, rispetto a quelli avvenuti prima e dopo, nelle vie di Roma. La ricerca tenace e a tratti struggente ricostruita nel libro è anche un viaggio tra i luoghi dove sono cadute le troppe vittime di una stagione (non solo, ma anche) violenta e sanguinosa; quasi tutti delitti senza responsabili accertati, che abbiano pagato un qualche tributo alla giustizia. Il 10 gennaio 1979 un altro diciannovenne, Stefano Cecchetti, morì perché si trovava davanti a un bar conosciuto come ritrovo di fascisti, anche se lui fascista non era. cercava un amico, ma gli spari arrivati da una macchina in corsa colpirono lui. Valerio Verbano - racconta oggi la signora Carla - conosceva quel ragazzo, rimase sconvolto dalla sua morte, ne parlò con gli amici e telefonò a una radio dell’ estrema sinistra per dire che ammazzare in quel modo «era una porcheria». Un anno e un mese dopo toccò a lui morire. In casa, e dunque non certo per caso, ucciso non si sa da chi né perché. La madre che non s’ è arresa e cerca ancora qualche brandello di verità, tra le pieghe di una storia oscura che non è solo sua ma di un intero Paese, aspetta che gli assassini suonino ancora alla sua porta: «Prima di morire vorrei capire».
Giovanni Bianconi
La scheda Il libro
A trent’ anni dall’ omicidio di Valerio Verbano la madre, Carla, tenta di ricostruire quella vicenda. E lo fa con un libro (Sia folgorante la fine, Rizzoli), scritto con il giornalista del Corriere della Sera Alessandro Capponi. Una storia su cui la magistratura non è mai riuscita a fare luce
Messaggi
1. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 18 gennaio 2010, 21:39, di NANDO
LA MIA PIU’ SINCERA SOLIDARIETA’ALLA SIGNORA CARLA VERBANO, NELLA SPERANZA CHE SI RIESCE A TROVARE QUELLE CAROGNE E VIGLIACCHI CHE HANNO AMMAZZATO SUO FIGLIO VALERIO, IN QUEL MODO!!!!!!!!!!
1. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 18 gennaio 2010, 22:58
Sarà difficile, caro Nando.
E non dico questo per "pessimismo cosmico" ... quando si tratta di omicidi fascisti veri e propri, è ad esempio il caso di Alceste Campanile, ucciso a Reggio Emilia nel 1975, può capitare che persino 30 anni dopo, e dopo che la stessa magistratura avevo cercata di buttarla sulla "faida tra rossi", che esca fuori un "pentito" e che le responsabilità si chiariscano ...
Ma quello di Valerio Verbano non è, a mio giudizio, un omicidio fascista vero e proprio ... al di là della formale rivendicazione dei Nar ( che peraltro erano una sigla usata contemporaneamente da gruppi diversi e non una organizzazione vera e propria come quelle armate di sinistra), il dubbio che nel caso di Verbano abbia agito una "entità di stato" o comunque dei malavitosi, diversi dai fascisti classici, e comunque anche in questo caso nel diretto interesse dello stato, è fortissimo e fondato ...
Valerio indagava, un pò troppo in solitudine, sui legami tra ambienti del terrorismo neofascista ed aggregazioni malavitoso/mafiose ( come i "testaccini" della cosiddetta Banda della Magliana, diretti dall’ormai celebre De Pedis, quello incredibilmente sepolto in una basilica), gli uni e gli altri legati ai servizi segreti civili e militari e con forti agganci anche tra polizia e carabinieri nonchè in ambienti del potere politico di allora e persino dentro il Vaticano .... non dimentichiamo le ventilate implicazioni di certi ambienti nel delitto Pecorelli, compiuto nell’interesse di precisi ambienti del potere politico, o nella sparizione di Emanuela Orlandi ...
Il fatto stesso che nessuno dei molti "pentiti di destra" abbia avuto nulla da raccontare su questa storia mi sembra abbastanza indicativo .... la mamma di Valerio, poi, è andata ad assistere a tutti i processi avvenuti a Roma contro i fascisti dei Nar e degli altri gruppi armati fascisti, nella speranza di riconoscere gli assassini del figlio, visti quel tragico giorno, tra gli imputati ... e non ha mai riconosciuto, nemmeno vagamente, qualcuno ...
E la dinamica del fatto, come ben spiegato pure in questo articolo che sto commentando, poco c’entra con le classiche azioni dei Nar e dei fascisti più in generale ma fa decisamente pensare ad altro e di peggio ....
E poi c’è il dossier, completo di fotografie scattate dallo stesso Valerio, che gli era stato sequestrato in una precedente perquisizione e che poi è stato ritrovato, nei depositi del tribunale, solo in parte ... e poi l’uccisione, nello stesso 1980, del giudice Amato che, con quella parte del dossier di Valerio che era stata ritrovata, cercava di mettere su un’inchiesta ... ed infine, in anni più recenti, anche la sparizione, dai depositi del tribunale, degli oggetti lasciati dagli assassini in casa Verbano ....
Tutto sto casino per coprire personaggi come Fioravanti e c., già pieni di ergastoli e comunque rei confessi di molti altri omicidi, per alcuni dei quali non erano nemmeno mai stati sospettati ? Non è credibile ... si è voluto coprire ben altri personaggi a ben altro livello ... il che rende del tutto pessimisti sulla possibilità di fare mai chiarezza nella vicenda ...
Radisol
2. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 19 gennaio 2010, 10:28
ah beh è il radisol che esce sempre con il suo commentino ad Hoc di merda ogni volta che si parla di Verbano Fausto e Jaio e NAR- che strano..... Se non capite che come minimino sto personaggio è un fascista. Radisol su altri argomenti non commenti. Come mai?
Radisol arriveremo lo stesso ai compagniucci di Tp e pagheranno caro pagheranno tutto compresi chi li copre!
3. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 19 gennaio 2010, 10:30, di sandro
qui come altrove arriva l’utente che si firma ovunque allo stesso modo e fa pensare solo a un’unica azione: quella di gettare ulteriore "pessimismo" come lo chiama lui sulla vicenda. Bene, se ne stia alla larga da questo fatalismo ideologizzato con un suo chiaro fine, che già ci pensano i camerati a fare operazione di mescolanza fra le varie cause e indizi. Di questo commento ne avremmo fatto volentieri a meno. Ma si sa che larga parte dell’utenza internet e non solo, sedicente di sinistra ha i suoi motivi per tenere al buio il dipanarsi di una storia che forse di intricato ha solo l’apparenza... La mia completa solidarietà alla mamma di Valerio Verbano. Hasta siempre Valerio!
4. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 19 gennaio 2010, 10:49
Infatti "radisol" sei puntuale come un orologio.......lascia stare, risparmiaci le tue sentenze scettiche saccenti disfattiste e...assolutorie.
Hasta siempre Valerio!
2. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 19 gennaio 2010, 12:37, di Marco Pittalis
Un libro scritto con amore da Carla,mamma di Valerio,un libro che parla della nostra storia,che non addormenta la nostra memoria...grazie Carla,per tutto l’amore che ci trasmetti ogni volta.Un abbraccio,ciao,Marco Pittalis.
1. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 19 gennaio 2010, 15:27
"Assolutorie" per chi ? Per lo stato ? Non mi sembra proprio ....
Radisol
2. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 20 gennaio 2010, 09:46
Per gli assassini, gli esecutori fascisti dei nar.
3. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 20 gennaio 2010, 13:30
Paradossalmente, e mi riferisco in questo caso all’omicidio di Fausto e Iaio a Milano - dove su chi siano gli esecutori non ho un dubbio al mondo e cioè Corsi, Carminati, Bracci e Guido Zappavigna - se qualcuno di questi si "pentisse" e confessasse l’omicidio oppure uscissero fuori nuove prove, questi non sarebbero comunque più processabili, essendo stati già assolti in via definitiva per lo stesso reato.
Qualcosa di simile è già avvenuta per Freda e Ventura rispetto alla strage di Piazza Fontana, sono uscite nuove prove ma i due non sono più processabili.
Quindi, se parliamo di giustizia in senso appunto meramente giudiziario, i fascisti assassini di Fausto e Iaio ormai l’hanno fatta franca, c’è poco da discutere.
Diverso il discorso teso a stabilire le responsabilità storiche e politiche.
Ma se questo è il punto, diventa poi così veramente importante sapere chi sono gli esecutori materiali se poi questi non sono più punibili e non è invece più importante stabilire appunto le responsabilità politiche più ampie?
E se parliamo, purtroppo, ormai solo di responsabilità politiche, perchè restringere il campo ai soli killers fascisti e non anche ai mandanti, universalmente riconosciuti, sia per per i due compagni milanesi sia per Valerio Verbano, negli ambienti del narcotraffico, a loro volta strettamente collegati, sia a Roma che a Milano, coi servizi segreti e col potere politico democristiano,ed in particolare andreottiano ?
E’ infatti un dato oggettivo il fatto che nè Carla Verbano ( nè, quando era ancora in vita, suo marito) abbiano mai riconosciuto inelle facce di Corsi, Carminati, Bracci e Zappavigna gli assassini del loro figliolo, nè nel volto dei tanti altri fascisti dei Nar e di Terza Posizione dei quali Carla è andata per decenni a seguire regolarmente i processi proprio per vedere se ne riconosceva qualcuno.
Così come è un dato oggettivo che nessuno dei numerosissimi "pentiti neri" romani, che hanno raccontato di tutto e di più su tanti altri fatti di quegli anni abbiano mai avuto qualcosa da raccontare sull’uccisione di Valerio.
E allora non mi sembra così assurdo quanto ipotizzava Radisol, cioè che in quel caso, sia pure NELLO STESSO PRECISO INTERESSE per i quali erano stati ammazzati Fausto e Iaio, abbiano però agito come esecutori materiali delle "entità diverse", magari malavitose ( e penso chiaramente all’ala cosiddetta "testaccina" della Banda della Magliana, della quale del resto nel 1980 faceva parte organica anche il fascista Carminati) oppure direttamente dei "fascisti in divisa".
La stessa sparizione recente di alcuni corpi di reato ( il passamontagna e la pistola - che però non aveva sparato - lasciati in casa Verbano) fa capire chiaramente che c’è la necessità di coprire qualcuno e qualcosa di ben più importante dei nomi citati che, come dicevo, realisticamente anche per Valerio nonsarebbero più materialmente processabili.
Raf
4. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 20 gennaio 2010, 13:52
Non c’è stato processo nel caso di Valerio. Quindi nessuno è stato "assolto". Quindi potrebbero ancora pagare il conto con la "giustizia" per questo stanno zitti o mentono. La madre e noi tutti li vogliamo invece i nomi degli assassini. Non ne ha diritto Valerio? Non ne ha diritto la madre? Non ne abbiamo diritto tutti noi....compagni????Perchè ci tenete tanto a spargere disfattismo su questo caso? O a fare queste analisi in cattedra come se fossimo tutti imbecilli? Ma basta!
5. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 20 gennaio 2010, 15:42
Non è che io non voglia sapere i nomi degli assassini.
Più semplicemente ritengo - fermo restando che MANDANTI e FINALITA’ sono gli stessi ed anche se non escludo affatto che Corsi e c. "sappiano" - che ad uccidere materialmente Valerio non siano state le stesse persone che invece ritengo, senza ombra di dubbio, siano gli assassini di Fausto e Iaio.
Infognarsi su questa tesi, se si vuole raggiungere la VERITA’, quindi penso che non serva a niente.
E’ cosa così difficile da capire ?
Raf
P.S. E’ vero che nel caso di Valerio il processo non c’è stato ma è pure vero che i nomi citati sono stati TUTTI indagati e poi prosciolti in istruttoria. Credo che ai fini pratici la situazione non cambi e che non siano comunque più processabili per lo stesso reato.
6. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 21 gennaio 2010, 00:07
Credi...e insisti. La verità la cerca la madre, non certo tu. Altrimenti dopo 30 anni non te ne usciresti solo per disfare. Siamo partiti da un libro...ma l’hai letto o ti "rode" solamente che si parli di Valerio? Sai fare altro dall’alto della tua competenza? Vogliamo mettere Valerio tra i "morti di Stato" per mano anonima? Non proviamoci per niente a cercare...siamo poveri scemi. Giustizia no, che ci frega. Ok tra i morti di Stato. Però ora i morti di Stato sono apolitici e poi sono passati 30 anni...ma sì seppelliamolo. E’ che la madre resiste vedi? Scrivetele a lei senza timori le vostre tesi. Volete saperlo? Non ci frega niente del vostro giudizio negativo e ipocrita. Lasciateci infognare e magari....degnatevi pure di dedicare una parola a Valerio. Perchè noi siamo qui, ma lui la pelle ce l’ha rimessa davvero. E non tocchiamo i nar, per carità!
7. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 21 gennaio 2010, 19:21
E’ una discussione veramente oziosa e inutile
I Nar, che oltretutto erano strettamente divisi in due fazioni con strategie anche molto diverse tra loro, quella di Fioravanti e quella der Pantera e di Corsi, oltre alla loro fetida attività di fascisti, hanno fatto spesso pure i killer a pagamento per conto terzi.
Carminati ha ammazzato Pecorelli su richiesta di Abbruciati e De Pedis e nell’interesse della mafia siciliana e di Andreotti.
E sempre Carminati, insieme a Bracci ed Alibrandi, ha ammazzato lo spacciatore Pugliese che faceva le "sole" a quelli della Magliana.
Ed ha pure partecipato alla caccia contro il clan Proietti dopo che questi avevano ammazzato Giuseppucci della Magliana.
Di Fioravanti si è persino ipotizzato che abbia ucciso lui Mattarella a Palermo su incarico di Cosa Nostra.
Lo stesso omicidio di Fausto e Iaio a Milano è stato fatto nell’interesse del clan di Turatello, su richiesta sempre di Abbruciati, ma pure nell’interesse dei servizi che puntavano, nei giorni caldi del sequestro Moro, ad un gran casino di piazza su Milano.
Persino il giudice Amato, ammazzato da Cavallini con rivendicazione Nar, non stava indagando direttamente sui Nar bensì sui fascisti di Avanguardia Nazionale e di Ordine Nuovo che lui riteneva, credo non a torto, la "cupola" che gestiva tutta l’attività bombarola fascista in Italia.
Insomma, per i Nar stiamo parlando non di una organizzazione terroristica vera e propria ma di una specie di "agenzia di servizi di killeraggio" al servizio di chiunque pagasse o garantisse scambio di "favori".
Se è vero che Valerio, nella sua opera di controinformazione, stava indagando proprio su questi intrecci, gli assassini potrebbero essere chiunque stava dentro gli intrecci medesimi.
E allora mi sembra del tutto inutile ed ozioso dividersi tra chi parla di assassinio di stato e chi parla di normale (?!) assassinio fascista.
L’unico dato certo, che non è politicamente assolutorio, tuttaltro, ma di cui non si può non tenere conto è che nessuno dei numerosi fascisti dei Nar, Corsi compreso, è stato riconosciuto dalla madre di Valerio Verbano come uno dei tre assassini del figlio e almeno due su tre gli aveva visti bene in faccia per più di un’ora.
E allora non vedo perchè non si dovrebbe ipotizzare, fermo restando l’inconfessabileintreccio politico/affaristico/criminale che sicuramente è alla base della vicenda, ipotesi di responsabilità materiale diversa da Corsi e soci.
Quanto a Corsi, per sputtanarlo e spiegare chi è veramente a chi lo conosce solo come opinionista calcistico, basta ed avanza la sua appartenenza ai Nar e la sua più che certa responsabilità in almeno due altri episodi di omicidi di compagni, appunto Fausto e Iaio e pure Ivo Zini.
Non è che se non ha ammazzato pure Valerio diventa una brava persona ...
da :
http://roma.indymedia.org/node/16197?page=3
8. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 22 gennaio 2010, 10:44
E’ molto oziosa la discussione......ma non molli e vuoi l’ultima parola. Cioè hai la verità in tasca. Bella e competente ricostruzione......peccato che:
"L’unico dato certo, che non è politicamente assolutorio, tuttaltro, ma di cui non si può non tenere conto è che nessuno dei numerosi fascisti dei Nar, Corsi compreso, è stato riconosciuto dalla madre di Valerio Verbano come uno dei tre assassini del figlio e almeno due su tre gli aveva visti bene in faccia per più di un’ora"
E’ una cavolata. Forse per presunzione ed auroreferenzialità non ti sei documentato bene. La mamma ha visto un secondo la faccia di uno quando ha aperto la porta prima che si calasse il passamontagna. Capito????
Non è un particolare da poco.
Rinnovo l’invito a leggere il libro ed a provare un solo attimo ad abbassare la spocchia........
9. La mamma di Valerio Verbano in un libro sugli anni di piombo, 25 gennaio 2010, 23:40
Sappiamo chi è stato!!!
http://www.valerioverbano.it/dblog/fotografia.asp?fotografia=78
Nessuno li riconosce?!?! Anche Sardo lo ha sempre pensato, ma evidentemente piacciono più liberi e benefattori!
PAGHERETE CARO! PAGHERETE TUTTO!