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Manifestazione a Londra per una legge sull’inquinamento ambientale
Ieri, sabato 4 novembre, si e’ tenuta a Londra una manifestazione di 30.000 persone, a seguito del rapporto Stern sul riscaldamento climatico, affinche’ Blair faccia una legge contro il CO2 migliore della precedente.
Per Londra 30.000 persone sono tante perche’ gli inglesi non sono abituati a scendere in piazza a protestare, ma l’opinione pubblica inglese e’ allertata su questa che appare una minaccia globale.
L’Italia, invece, si comporta come l’estrema provincia dell’Impero con piccoli indigeni ignoranti concentrati su piccole beghe da tribu’ locale e restii a considerare i grandi problemi del mondo, problemi che tra poco li riguarderanno comunque. Nessuno dei media italiani accenna dunque al rapporto Stern e ignoriamo tutto sulla desertificazione che ci portera’ in casa milioni di profughi africani, ma, seguendo i deliri della Lega, pensiamo forse di accoglierli a cannonate.
La condizione dell’informazione italiana e’ pietosa e non solo per colpa degli editori, il provincialismo e l’immaturità cognitiva deflagrano.
L’unico accenno, peraltro demenziale, all’enorme crisi climatica che ci aspetta, lo fa Feltri su ’Libero’, con un grosso titolo che insulta la Moratti: "Scusa Moratti, ma che sei scema?" perche’ il sindaco di Milano avanza la proposta di un ticket a chi entri in città con l’auto, sperando di ridurre lo smog che strozza Milano, imitando Ken Livingstone, sindaco di Londra.
Realmente noi, poveri italiani mai cresciuti, siamo infantili e pietosi, indegni di stare tra le 7 potenze piu’ moderne del mondo.
Blair, invece, ha fatto della crisi climatica il suo cavallo di battaglia per le prossime elezioni, poiche’ nel 2012 scadono i protocolli di Kioto che dovevano abbassare i livelli del CO2 ma hanno fallito il loro obiettivo a causa dell’ignavia delle potenze firmatarie, come l’Italia che ha aderito senza poi realizzare alcunché, o a causa della resistenza violenta di paesi come gli USA ai cui governi interessa ben poco della crisi del mondo e che mettono dolosamente a rischio il futuro mondiale per "difendere uno stile di vita", come dice Bush o che intendono raggiungere il grado di potenza dei paesi occidentali scambiato per benessere.
Il rapporto Stern e’ stato commissionato a un economista della Banca Mondiale dal sindaco di Londra, dopo l’allarme lanciato dagli scienziati britannici sui mutamenti climatici che ci costringeranno a breve ad affrontare quei problemi irrisolti che collasseranno a breve economia e vita. E’ un economista a trattare il problema del cambio climatico perche’ si sta delinenando la prospettiva di una perdita del 20% del Pil mondiale per combattere la nuova apocalisse. A seguito di spaventose siccita’ e alluvioni che colpiranno soprattutto il continente africano, almeno 200 milioni di profughi fuggiranno dai paesi piu’ colpiti riversandosi sull’Europa e assaltando in primo luogo Spagna e Italia, ssono previste epidemie, emergenze sanitarie di proporzioni bibliche, dissesti sociali, un peggioramenti di tutte le situazioni di vita...
Ma i giornali italiani, nel loro piccolo panorama mentale, sembrano ignorare il problema, restano fissi a piccole risse di corridoio, si accapigliano su una frasetta con cui Prodi critica Berlusconi, mentre il sindaco della capitale parla della festa del cinema e a Milano abbiamo visto cosa pensano del CO2; insomma nemmeno Pecorario Scanio sembra credere al cataclisma climatico o vuole occuparsene!
Purtroppo, per diventare realistici non possiamo aspettare la scadenza dei protocolli di Kioto, sara’ troppo tardi.
In altri paesi si preoccupano e sono gli stessi cittadini a chiedono di fissare immediatamente i massimali di CO2 oltre cui un’industria non puo’ inquinare cosi’ da spingere il sistema industriale a sistemi non inquinanti o a sollecitare forti investimenti in energie pulite che abbattano l’inquinamento attuale.
Purtroppo, col mondo che sta per collassare in 10 anni, i governi di USA, India e Cina minacciano in totale incoscienza di vanificare qualsiasi tentativo europeo di contenere il pericolo.
Il ministro inglese per l’ambiente David Milliband ha progettato una serie di misure per contenere l’inquinamento con tasse ecologiche, aumento di accise sulla benzina e i rifiuti, per gli aerei... e le 700 pagine del rapporto Stern indicano un complesso sistema di norme da applicare immediatamente.
Gli Stati uniti sono il paese che inquina di piu’ al mondo, non hanno mai aderito ai protocolli di Kioto e Bush paga apposta persone che predicano subdolamente la falsità della minaccia e minimizzano gli effetti del cambio climatico e dell’innalzamento delle temperature. Questi invece si stanno realizzando, si sciolgono i ghiacciai, cambia l’andamento stagionale e tutto si muove verso quel disastro, soprattutto africano, che cambierà l’immagine geopolitica del mondo.
L’economista Stern chiede perciò che i protocolli di Kioto siano ridiscussi già il prossimo anno.
Il suo studio coincide con quello di un gruppo di ONG inglesi, "Up in Smoke2" (c’e’ anche Working). Esse dicono che gli aiuti all’Africa saranno vanificati dall’aggravarsi dell’effetto serra e che in molte zone la temperatura negli ultimi 20 anni e’ cresciuta di 3,5 gradi, producendo nell’Africa subsahariana già lo scorso anno 25 milioni di affamati in piu’.
L’evidenza e’ che costa meno prevenire il disastro climatico che viverci insieme. Ma se i governi dei paesi ricchi si comporteranno come l’Italia possiamo sperare poco.
Dal rapporto Stern, questi sono i 5 gradi dell’apocalisse:
1 grado centigrado: I ghiacciai piu’ piccoli spariscono nelle Ande, privando acqua a 5 milioni di persone. Piu’ di
300.000 persone in piu’ moriranno per l’incremento dei disastri indotti dal clima cambiato nelle regioni tropicali. Il permafrost si sciogliera’, danneggiando strade ed edifici in Canada e Russia. Una specie su 10 a rischio di estinzione, alterazioni dell’8% della barriera corallina
2 gradi centigradi: scarsita’ d’acqua in aumento in Africa meridionale e nel Mediterraneo. Significativo declino nella produzione di cibo in Africa, dove la malaria infliggera’ 60 milioni di persone. Fino a 10 milioni di
persone afflitte dalle alluvioni costiere ogni anno. Le specie che vivono all’artico, come gli orsi polari, minacciate d’estinzione insieme a una cifra oscillante fra il 15 e il 40% della restante selvaggina mondiale. La
corrente del golfo potrebbe iniziare ad indebolirsi e la fusione della calotta glaciale sulla Groenlandia divenire irreversibile.
3 gradi centigradi: gravi siccita’ nell’Europa meridionale una volta ogni 10 anni. Da uno a quattro miliardi di persone soffriranno la carenza idrica e altrettante carenza di cibo. Molti milioni di persone a rischio di
malnutrizione. Piu’ di 100 milioni di persone saranno afflitte dal rischio di alluvioni costiere. Accelerazione delle estinzioni di massa di animali e piante.
4 gradi centigradi: l’Africa subsahariana e il Mediterraneo subiranno un decremento fra il 30 e il 40% della disponibilita’ di acqua. Declino del 15-35% della produttivita’ agricola in Africa. Crollo delle coltivazioni in vaste regioni. Fino a 80 milioni di persone in piu’ esposte alla malaria. Perdita di meta’ della tundra artica. Collasso di molte riserve naturali.
Giganteschi ghiacciai dell’Antartico occidentale cominciano a fondere irreversibilmente, minaccia di catastrofico incremento del livello dei mari.
5 gradi centigradi : possibile scomparsa di enormi ghiacciai sull’ Himalayas, affliggendo con la carenza idrica il 25% della popolazione della Cina e centinaia di milioni di persone in India. L’acidita’ degli oceani aumenta con minaccia di totale collasso dell’industria ittica. Il livello del mare sale inesorabilmente inondando vaste regioni dell’Asia e circa la meta’ delle piu’ grandi citta’ del mondo, comprese Londra, New York e Tokyo.
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Serge Latouche. Manifesto del doposviluppo)
“...bisogna concepire e volere una societa’ nella quale i valori economici non siano piu’ centrali (o unici). L’economia deve essere rimessa al suo posto come semplice mezzo della vita umana e non come fine ultimo....
Bisogna rinunciare a questa folle corsa verso un consumo sempre maggiore...
Si tratta di mettere al centro della vita umana altri significati e altre ragioni d’essere che l’espansione della produzione e del consumo.”
“Chi crede che una crescita esponenziale possa proseguire all’infinito e’ un folle. Oppure un economista”.
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