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La natura della sconfitta.
A cosa è dovuta la scomparsa della sinistra dal nuovo Parlamento italiano ? Cerchiamo una causa economica (la crisi) che abbia fatto spostare voti a destra? Cerchiamo una causa culturale ( perdita della cultura della solidarietà e dell’uguaglianza) con conseguente orientamento politico a destra dell’elettorato? Cerchiamo una causa elettorale (cattiva impostazione della campagna) ) ? Secondo me, sono analisi poco centrate queste, sentite in questi giorni in televisione, sui giornali e via mail. Credo che la causa sia eminentemente politica, legata alla rappresentanza. Fermo restando che circa due terzi dei voti perduti dalla Sinistra Arcobaleno sono andati all’astensione ( mi sono guardata l’analisi dei voti assoluti e dei flussi, mi sono guardata i confronti temporali e di liste), la causa più diretta della sconfitta è dovuta al fatto che gli elettori che due anni fa costituivano il capitale di voto di questa area elettorale hanno espresso una chiara mozione di sfiducia nei confronti della Sinistra Arcobaleno, intesa nel suo complesso.
Ma più che da indagini elettoralistiche, questa causa della sconfitta mi sembra evidente da tanti segnali politici che in questi due anni non sono stati colti nè dal ceto politico dirigente della Sinistra Arcobaleno, nè dal Manifesto che ha difeso e coperto la SINARC in campagna elettorale e ben prima. I segnali politici sono cominciati con la spilletta arcobaleno sul bavero di Bertinotti alla sfilata militare del 2 giugno 2006 e con l’enorme malumore prodotto da questa sceneggiata nel cuore di centinaia di migliaia di persone che come me avevano partecipato da Genova in poi al movimento contro la guerra senza se e senza ma. Ma erano solo tuoni: la tempesta è arrivata nel momento in cui i 140 e più parlamentari di sinistra che avevamo portato in Parlamento, votavano per la prima volta insieme a Prodi la guerra in Afghanistan, dopo averla bocciata per ben otto volte durante il governo Berlusconi. Quella tempesta non è mai finita, è continuata con l’aumento del 23% delle spese militari, con l’acquisto degli F35, con l’editto di Prodi sulla base DalMolin di Vicenza, con la missione militare in Libano e i complimenti di Giordano a D’Alema ( "abbiamo uno straordinario ministro degli esteri"), con il salotto di Porta a Porta dove la sovraesposizione del Presidente della Camera dava la nausea. Il voto di guerra veniva giustificato e coperto da tutto il ceto politico della sinistra con la tesi della "riduzione del danno", ossessivamente ripetuta per due anni dalla grande schiera dei parlamentari, tra la generale riprovazione di tutto il popolo della pace - di cui la contestazione di Bertinotti alla Sapienza da parte degli studenti è un altro segnale politico, solo la punta di quell’iceberg che era leggibile e visibile sui siti web del movimento. Nel frattempo, sul fronte del neoliberismo si ignoravano i fischi di Mirafiori, si procedeva ad una vera catastrofe economica e sociale fondata sul precariato, sull’attacco a salari e pensioni di cui il voto a favore del protocollo sul Welfare costituisce l’ultimo capolavoro. Lo scollamento definitivo tra il movimento contro la guerra in italia e la sinistra parlamentare ( poi confluita nell’arcobaleno) avviene il 9 giugno del 2007 in occasione della grande manifestazione autogestita dal movimento contro Bush e contro le politiche di guerra del governo Prodi. Come poter dimenticare la piazza del Popolo vuota, dove i cosiddetti rappresentanti politici della sinistra aspettavano l’arrivo di quelle masse che decidevano, invece, con grande lucidità e intelligenza, di partecipare al corteo contro la guerra, insieme al presidio di Vicenza, ai sindacati di base e alle vere bandiere arcobaleno. Una frattura insanabile che tuttavia il ceto politico della sinistra rifondarola e compagnia bella ha deciso, con grande cecità, di ignorare, procedendo invece a costruire la beffa del secolo con la manifestazione del 20 ottobre. Riportano la gente nella loro piazza per illuderla con promesse di giustizia economica, che sono pronti l’indomani a stracciare in Parlamento. Il cerchio si chiude. Il popolo della pace, il popolo dei precari e dei lavoratori, che cerca una rappresentanza parlamentare delle proprie lotte, viene calpestato e umiliato. Oggi che ha deciso di negare il proprio voto a quei rappresentanti in Parlamento che hanno deluso tutte le sue aspettative, oggi questo popolo si merita un riconoscimento. Esso è stato protagonista di una operazione di verità e come diceva Gramsci la verità è rivoluzionaria: la notte è preludio dell’alba. Dobbiamo avere più fiducia nell’intelligenza dei milioni di compagni e compagne che resistono nei comitati, nelle associazioni, nei territori, nei centri sociali, nelle scuole e Università, nei luoghi di lavoro, nelle reti di lotta. C’è in Italia un’ampia sinistra sociale diffusa: questa ha il compito oggi di costruirsi una futura rappresentanza politica. Ciò che è morto oggi non è il corpo vivo della società di sinistra ma un involucro politico che il nostro popolo ha giudicato inservibile. Da qui possiamo ripartire in una fase politica difficilissima che ci pone nuove responsabilità organizzative per uscire dalla frantumazione e dispersione delle energie politiche e umane.
Nella Ginatempo
Messaggi
1. La natura della sconfitta, 18 aprile 2008, 00:00
La verità è che gran parte dell’elettorato di sinistra è diventato razzista e quindi ha votato Lega.Perchè?Tanti operai hanno fatto grandi sacrifici per far studiare i figli ed ora molti di loro sono diplomati o laureati e questo, nell’italia di oggi, vuol dire avere un lavoro precario da 600-800 euro al mese, pochi o niente contributi e nessuna garanzia. Al contrario vedono gente appena arrivata in Italia(ghanesi,magrebini, ecc) che non parlano italiano che lavorano al loro fianco guadagnando 1200-1300 euro al mese con tutte le garanzie del posto fisso. E’ irrazionale prendersela con della gente che non c’entra niente masonon convinto che se la sinistra avesse abolito la legge Biagi(come peraltro promesso in campagna elettorale) avrebbe guadagnato milioni di voti. Invece ha perso tempo a strologare di mille soldati in Afghanistan che non interessano a nessuno e fare manifestazioni contro il governo. La crisi dell’immondizia in Campania ha dato poi il colpo di grazia:dovevano dire a Bassolino che si doveva dimettere o si dimettevano in massa tutti i consiglieri di sinistra ma la logica "guai a chi mi tocca la poltrona" ha prevalso e sono stati puniti.
Michele
1. La natura della sconfitta, 18 aprile 2008, 07:31
D’accordo sul fatto della centralità della legge Biagi che non è stata abolita, anche se certo questa colpa è dell’intero centrosinistra a cominciare da quella parte che poi è diventata PD.
Il resto invece sono sonore cazzate.
Il fenomeno del voto operaio del nord alla Lega ( ed in misura minore anche a Forza Italia) data ormai dagli anni novanta, è senz’altro un fenomeno serio e non un generico voto "di protesta" ma appunto è tuttaltro che una novità sconvolgente.
La vera colpa della cosiddetta "sinistra radicale" è stata quella di non essere mai stata veramente "radicale", di aver sempre accettato i diktak di Padoa Schioppa e sostanzialmente DI NON AVER FATTO CADERE LEI IL GOVERNO A TEMPO DEBITO E SU UN TEMA CHE TUTTI AVREBBERO CAPITO, APPUNTO LA MANCATA ABROGAZIONE DELLA LEGGE BIAGI.
L’annacquamento poi nella esangue Sinistra Arcobaleno, con l’unione di Rifondazione con 3 partitelli di ancora più forte vocazione "governista" e poltronara, ha creato ulteriore subordinazione a Prodi e Padoa Schioppa, ulteriore immobilismo per non spaccare immediatamente il nuovo improbabile "soggetto politico" e ha portato quindi a compimento il resto del disastro...
K.
2. La natura della sconfitta, 18 aprile 2008, 11:44
Non credo che la sconfita della sinistra sia imputabile " a non essere stata abbastanza di sinistra" sebbene questo possa aver alienato parecchie simpatie ma ritengo che la sconfitta sia imputabile a non aver dato risposte ai veri problemi della gente. Mi ricordo che quando avevo 13 anni ( che non era nel giurassico) il padre della mia compagna di banco lavorava all’Italsider e guadagnava 400.000 lire al mese col quale faceva vivere tutta la famiglia composta di lui, la moglie casalinga e tre figli che studiavano tutti ed inoltre pagava un mutuo per comprare la casa di una cooperativa operaia.Oggi guadagnerebbe 1200 euro al mese e non potrebbe mai permettersi tutto questo nonostante le merci cinesi abbiano abbassato il costo della vita e così non solo gli operai ma anche tanti impiegati ed anche tantissimi del cosiddetto "ceto medio" che oggi faticano ad arrivare a fine mese. E’ questo che l’elettore medio chiede alla sinistra: il recupero del potere d’acquisto non tante chiacchiere sui massimi sistemi. La destra invece ha fatto capire che loro la risposta ce l’hanno (anche se non è vero e tanti problemi li hanno causati proprio loro) ed hanno vinto.L’italiano medio vuole sicurezza sul futuro dei propri figli, un reddito che ti permetta una vita tranquilla senza lussi ma anche senza problemi, sicurezza per le strade non la luna.Berlusconi è stato abile a capire l’elementarità di queste richieste ed andare incontro a queste esigenze( o almeno a fare finta) ed è stato abile ad individuare tutti ed enfatizzare tutti punti deboli della sinistra. Ma andiamo in quale paese si vedono ministri che vanno a manifestazioni contro il proprio governo? In nessuno! Il problema dell’immondizia in Campania (grazie Pecoraro Scanio per i tuoi no a tutto). In buona sostanza la destra ha fatto passare il messaggio di essere concreta. Michele
1. La natura della sconfitta, 18 aprile 2008, 12:09
mi pare che Michele abbia toccato il vero problema con un’analisi corretta e lucida . Come al solito leggo sia qua che altrove interventi al limite del masochismo , con autocritiche confuse e molto velleitarie . I problemi della gente sono di semplice comprensione ma di difficle soluzione e la sinistra ha vinto quando ha offerto soluzioni fattibili in tempi corretti ( perchè le cose fatte in fretta si fanno male) , tenendo conto delle necessità della gente . Ed allora quali sono le necessità della gente ? Quelle che Michele ha lucidamente indicate , mentre, cari compagni, si è fatto oggettivamente gran fumo , e la gente è stufa del fumo . Il tutto , diciamoci con forza, gestito da personaggi che assomigliano spesso alla caricatura del rivoluzionario dell’ottocento, trombone e chiacchierone , pronto a sacrificare una soluzione di mediazione ma almeno un po’ efficace per la salvezza della purezza dei massimi sistemi. Questo la gente lo ha sentito ed ha senza fallo tolto la fiduciia a chi magari è pieno di buone intenzioni, ma mette i massimi sistemi avanti a tutto. E poi , cari compagni, non pensate che il non aver bollato con chiarezza come suicida e masochista la propaganda all’astensionsmo abbia portato a certi risultati? Il dare rilevanza alle sbrodolate narcisiste di gruppettini insignificanti certamente non ha dato l’immagine di una sinistra lucida e forte.
Per cui , e con dispiacere lo dico, si raccoglie quello che si è maldestramente seminato; la visione assolutamente negativa di un Governo Prodi i cui limiti erano evidentissimi nel momento in cui ci si è messi in pista con la campagna elettorale del 2006, il non aver messo in luce le cose comunque positive fatte, il non aver fatto rilevare cìhe comunque i ministri di sinistra si erano sbattuti con esiti per quanto possibile positivi, l’aver fatto opposizione sulle piazze contro il proprio governo ha creato confusione; l’aver voluto il tutto e subito sapendo che stante la formazione della maggioranza occorreva tempo e una grossa mediazione per ottenere anche rislutati solo parziali ha fatto credere che il governo fosse caduto per i contrasti con la sinistra , non ha messo in luce che la sinistra al governo per la prima volta dopo il 1947 era un’esperienza comunque importante . Ed allora meditiamo sull’effettivo ditacco che esiste fra la sinistra e la realtà della gente , distacco altrettanto forte di quello che esiste fra la gente ed il palazzo.
Buster Brown
2. La natura della sconfitta, 18 aprile 2008, 14:05
Personalmente aborrisco Pecoraro Scanio anche se vorrei sommessamente ricordare in materia di rifiuti i Bassolino e le Jervolino che certo hanno repsonsabilità politiche anche maggiori.
Concordo comunque con Michele sulle cause vere e molto semplici, della sconfitta.
Rimane il fatto che se il ceto politico autoreferenziale della cosiddetta "sinistra radicale" non può che fare mea culpa e togliersi dalla vista .... non è che il PD NON ABBIA POCHE RESPONSABILITà NELLA MANCATA SOLUZIONE DEI PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO LA GENTE COMUNE ....
Chi si è posto solo il problema del risanamento non è mica Bertinotti ..... ma Padoa-Schioppa .....
E i risultati si sono visti ....
K.
3. La natura della sconfitta, 18 aprile 2008, 20:54
Una domanda per Buster Brown: Per cortesia, mi potrebbe indicare una (e dico solo una) cosa positva fatta dal governo Prodi? Attendo una risposta in tempi ragionevoli e che non sappia di logica da vecchia nomenclatura.