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La nave affonda ed i topi in fuga si slavano? Intanto Luttazzi racconta...

Publie le giovedì 22 ottobre 2009 par Open-Publishing

E’ tempo di rivolgimenti nella politica italiana. Non possiamo chiamarla rivoluzione perché l’operazione del cambio di bastone del comando non è – almeno finora – una fase caratterizzata dall’efficacia della partecipazione e della democrazia diretta. Non vedo infatti alcun recepimento delle istanze dal basso ( come quella della manifestazioni recenti o delle belle iniziative future , vedi il NO BERLUSCONI DAY organizzato attraverso il web per il prossimo 5 dicembre ) quanto piuttosto una lenta ma progressiva esautorazione del cavaliere.

Ciò avviene attraverso manovre interne al potere e causate solo dall’eccessivo sbracamento dello stesso leader , dalle sue gaffes che lo rendono impresentabile ( e qui risuonano inascoltate le parole della moglie sullo stato mentale del marito ), da alcuni eccessi dei suoi servi ( vedi gli ultimi Feltri e Brachino ) nonchè non ultime le sue improvvide scelte di politica internazionale.

Comunque il trapasso è un fatto ormai deciso di cui è incerta solo la tempistica ed allora molti degli informatissimi suoi soci sembrano una miriade di topi in fuga dalla nave che affonda; magari pronti fin d’ora a dichiarare di non sapere neanche chi sia Berlusconi, di non averlo mai “veramente conosciuto”, di non aver saputo in tempo l’entità della sua attitudine delinquenziale, di aver sempre sperato che risolvesse da solo il conflitto di interessi e balle del genere .

A seconda delle dimensioni del sorcio – media , grande e piccola – la litania delle balle raccontate è più o meno rivoltante. Voglio dire : le mosse delle zoccolone di nome Casini, Fini e Tremonti non sono paragonabili ai deboli squittii di peones di compagnia come , non so, Paolo Guzzanti…

Tutti annacquando le proprie responsabilità in un mare di distinguo e di “non sapevo” - ovvero “non c’ero e se c’ero dormivo” - ma determinatissimi ormai a prenderne ipocritamente le distanze.

Per i topi in fuga è già pronta la scialuppa di salvataggio, rappresentata dal nuovo nutrito esercito di terzisti, gente che ha sempre obiettivamente aiutato l’affermarsi di berlusconi, un pò per ignavia ed un pò per interessi di bottega ( vedi quanto detto sui poteri forti e sulle sette sorelle dell’editoria ) e che è pronta ad armistizi e “volemose bene” sull’altare del principio di dover a tutti i costi “evitare una guerra civile strisciante” e ” tornare a parlarsi fra eserciti contrapposti“, per esser chiari il comportamento tenuto dal Corriere della Sera.

Tutta questa storia era peraltro già prevista ed in verità facilmente prevedibile: ciò non toglie che lasci comunque una traccia di trasformismo sempre vomitevole .

Ed allora vogliano ricordare agli eventuali smemorati uno degli atti d’imperio più efficaci e dirompenti del berlusconi premier , il famoso editto bulgaro che epurò alcune voci indigeste, tra cui quella di Daniele Luttazzi.

Eccovelo in una gustosa intervista presentata di recente da Fabio Barbera su Agoravox : “Per non dimenticare: Il Times intervista Daniele Luttazzi, uno dei grandi epurati dal berlusconismo!”
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