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La repressione non guarda in faccia nemmeno ai servizi.
Publie le martedì 27 maggio 2008 par Open-PublishingLa repressione non guarda in faccia nemmeno ai servizi. Dipende da noi fermarla.
Lunedì 19 maggio a Monfalcone è successo qualcosa di molto grave. Con la scusa di generiche indagini in merito alla vendita di sostanze stupefacenti, le forze dell’ordine hanno effettuato una perquisizione nella struttura in cui è ospitato il Drop-in, di proprietà del Comune di Monfalcone mettendo sottosopra tutte le stanze di Officina Sociale. Sono stati violati documenti e computer. Naturalmente non sono state trovate sostanze stupefacenti né altro. D’altronde è chiaro che a muovere la perquisizione erano ben altre motivazioni: provocare gli operatori e carpire informazioni su chi frequenta il centro a bassa soglia, informazioni che nessuno avrebbe mai rivelato.
Da anni denunciamo un clima repressivo fatto di piccole operazioni molto mirate nei confronti di singoli consumatori nel monfalconese. Di fronte agli allarmi lanciati dai servizi a bassa soglia in merito all’aumento di consumi pericolosi tra i giovanissimi, viene lanciato "fumo negli occhi" attraverso queste operazioni per dare l’illusione di una lotta al narcotraffico, aggredendo però gli stessi che stanno in prima linea nelle politiche di riduzione del danno e prevenzione. Mentre denunciamo l’approccio proibizionista e dogmatico come principale responsabile della diffusione delle droghe e dei consumi problematici, veniamo aggrediti e perseguiti come fossimo centrali dello spaccio.
Monfalcone ha percentuali di infiltrazioni camorristiche sotto l’occhio di tutti che oltre a determinare situazioni di caporalato nel mondo della cantieristica navale, ha creato autostrade per la cocaina. Inoltre la vicinanza con i paesi dell’est fornisce un mercato di eroina a buon mercato e con un livello di purezza più alta della media. In questo contesto la perquisizione agli uffici di Officina Sociale assumono un valore politico del tutto particolare: impaurire e mettere il bavaglio a chi denuncia queste cose e ne vive tutte le contraddizioni proponendo un approccio diverso teso al rispetto delle persone ed alla promozione dei diritti, contro la devastazione e l’esclusione sociale.
Temiamo che quanto successo in Venezia Giulia non sia affatto un caso isolato, e che sia l’inizio di un attacco di più grande portata. Il rischio che altri progetti di inclusione in Italia possano essere sotto attacco in futuro è concreto. Se la prospettiva di cancellazione della Fini-Giovanardi è impossibile, ed il clima verso i servizi è di criminalizzazione, se i nostri territori saranno militarizzati, ci dobbiamo interrogare, come operatori e come cittadini. Quale strategia si vuol mettere in atto? Quali sono le prospettive per gli operatori e per i progetti che lavorano in questi contesti? Dovremo aspettarci altre perquisizioni domiciliari ai danni di chi si approccia dal basso alle politiche sulle droghe? Quali saranno le prossime strutture sotto assedio?
Rivolgiamo un appello al mondo dei servizi tutto, dalla strada alle comunità di recupero, al mondo scientifico, ai movimenti per i diritti civili, affinché ad una tale criminalizzazione si dia tutti insieme una risposta forte. Chiediamo di non abbassare la testa, per affermare dal basso pratiche diverse, che mettano al centro la persona ed il bene comune. Non solo dobbiamo rispondere tutti insieme agli attacchi come quello di lunedì 19 maggio, ma soprattutto dobbiamo costruire nei territori quelle relazioni e quelle pratiche che possono rispondere ai bisogni delle persone e del territorio, contro la criminalizzazione dei consumatori e degli operatori.
Invitiamo tutti e tutte ad un evento in Piazza della Repubblica a Monfalcone (GO), sabato 7 giugno ore 16:30 in poi, per rivendicare l’efficacia dei nostri interventi, per cominciare a costruire dal basso quelle pratiche non ideologiche che permettano di promuovere una cultura del comune nel rispetto dei diritti e della salute.
Noi non ci spaventiamo. Noi continuiamo per la nostra strada.
Noi non siamo soli.
operatori/educatori Centro a Bassa Soglia d’accesso - Monfalcone (GO)
dropinmonf n22 gmail.com