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La riforma e la Chiesa

Publie le giovedì 22 giugno 2006 par Open-Publishing

Don Aldo Antonelli

Le cose preziose vanno trattate con cura,altrimenti si rompono in modo
irreparabile.

La nostra Costituzione e’ un oggetto prezioso. Perche’ fissa le liberta’, i
diritti e le garanzie sulle quali si fonda il paese.

Cambiare la Costituzione si puo’. Anzi, in alcune parti, e’ persino
necessario. La si deve cambiare per garantire maggiori diritti e liberta’ ai
cittadini e alle amministrazioni locali (Comuni, Province, Regioni), a
partire da un federalismo efficace.
Quello che non si puo’ fare e’ "rompere" la Costituzione. Insomma farla a
pezzi, perche’ i guasti successivi cadrebbero interamente sulle spalle degli
italiani.

Il 25 e 26 giugno si terra’ il referendum sulla riforma della Costituzione
voluta dalla destra.

Questa riforma riscrive ben 53 articoli della nostra Costituzione
repubblicana: in pratica, la demolisce.
La possiamo bocciare votando NO.
Votiamo NO perche’: non accettiamo un Paese diviso, lacerato, paralizzato,discriminato ancor piu’ tra Nord e Sud.

Vogliamo un’Italia unita, dove i diritti siano uguali per tutti i cittadini,
dove la solidarieta’ sia un valore fondamentale.

Votiamo NO perche’: non vogliamo che il Presidente del Consiglio abbia
poteri "assoluti", che possa sciogliere la Camera dei Deputati a suo
arbitrio.

Vogliamo che il Parlamento eletto dal popolo abbia i poteri per tutelare i
diritti e le liberta’ dei cittadini, che il Presidente della Repubblica sia
un garante, rispettato ed autorevole, che la Corte Costituzionale sia
autonoma.

Votiamo NO perche’: non accettiamo di mandare in soffitta i valori
fondamentali e i diritti scritti nella nostra Costituzione nata dalla lotta
di Liberazione. Vogliamo dare significato pieno a quei valori, allargare lo
stato sociale, arricchire la convivenza civile, rafforzare
le istituzioni, l’unita’ del nostro Paese e la nostra democrazia.

Votiamo NO perche’: la riforma della destra ha un costo finanziario
altissimo che pagheremo noi cittadini; non e’ ne’ moderna ne’ lungimirante.
Noi invece vogliamo guardare al futuro.
Il 25 e 26 giugno votiamo NO