Home > La risposta definitiva alla TAV
di Danilo D’Antonio
Quanto sta accadendo in Val di Susa dimostra la complessiva incapacità di fare un pur piccolo, microscopico passo avanti in relazione alla comprensione reale di un problema ed al reperimento della sua soluzione ottimale.
Da una parte c’è un governo che vuole ad ogni costo la TAV, dall’altra vi è un grande, ormai manifestamente enorme, movimento di persone che non la vuole. Ebbene: ci vuol tanto a farsi le domande appropriate ed a darsi risposte chiarificatrici e di conseguenza risolutive?
La domanda principe, direi imperativa, è: perchè la TAV?
La risposta, semplice quanto probabilmente veritiera o quantomeno in buona fede, è: perché la TAV è un elemento strategico importante per cercare di mantenere il nostro Paese ai primi posti nel complessivo ordine economico mondiale.
La successiva domanda a questo punto dovrebbe essere: e con ciò? non possiamo retrocedere, magari dando un buon esempio di come si possa decrescere felicemente?
La relativa, probabilmente sincera, risposta sarebbe: NO! Altrimenti facciamo una brutta fine. Il buon esempio lo si potrebbe forse dare se la situazione non fosse grave, così come in effetti è. Se indugiamo anche un solo momento, se lasciamo che gli altri Paesi acquistino un vantaggio rispetto a noi, ci ritroveremo nei guai più seri, e non si tratterà solo di minor introiti per i più ricchi, bensì avremo in breve tempo da patir tutti tristi, molto tristi, conseguenze.
Trovate che questo ipotetico dialogo potrebbe realmente avvenire? Se sì, perchè non fare allora un ulteriore piccolo sforzo mentale e concepire una risposta appropriata da dare ad un governo che, tutto sommato, pur male che si sta comportando come sua tradizione, pur incapace di avere una sola idea buona, sta cercando in fin dei conti, come meglio sa e può, di preservarci da un futuro ben peggiore del presente?
Quale potrebbe essere la risposta? Come si può fare a risolvere questo problema planetario, in cui tutti i Paesi si ritrovano ad essere al contempo vittime e carnefici?
Di risposta ce n’è una sola: il problema, quello vero, effettivo, che genera tutti gli altri problemi, è globale, affligge un intero Pianeta. E la risposta a questo problema non può quindi che essere globale, planetaria anch’essa.
I Governi dei Paesi più sviluppati hanno il dovere di concentrare le proprie energie nella stipulazione di patti indissolubili tra le nazioni, patti che ci conducano ad una pace di concezione e livello di molto superiori a quella che finora abbiamo potuto immaginare e perseguire. Tali patti dovranno necessariamente comprendere norme di autocontenimento economico, demografico e tecnologico.
Occorre adoprarsi affinchè ogni Paese, di concerto, si doti di mezzi costituzionali per autodisciplinarsi in modo da mantenere entro livelli moderati ciò che altrimenti, inevitabilmente, condurrebbe ad uno straripamento massiccio, foss’anche dapprima solo commerciale o culturale, nei territori altrui.
Occorre istituire, con estrema urgenza, apposite norme e commissioni internazionali che stabiliscano i livelli dei vari tipi di sviluppo raggiungibili da ogni Paese e con obiettività tengano sotto controllo i livelli raggiunti.
Perchè la pace, così come oggi concepita, non è più sufficiente nè sicura, ed occorre immaginare i modi per raggiungere una pace più profonda, più solida e tenace.
Ve la sentite, amici Progressisti, amici che dichiarate ad ogni istante di desiderare e perseguire un mondo migliore, di fare questo piccolo salto di paradigma?
E voi governi ottusi, che dichiarate di perseguire il bene dei vostri popoli, ve la sentite di accettare e dichiarare la situazione per quella che è, nella sua tragica realtà?
Ve la sentite tutti di impegnarvi nella concretizzazione di quell’unica misura di sicurezza che può farci uscire definitivamente, con un successo garantito su tutti i fronti, dalla situazione per ora di stallo ma presto di scacco matto globale in cui ci siamo cacciati ed in cui stiamo per finire?
Invito gli esperti in tecniche per la risoluzione creativa dei conflitti ad occuparsi della questione TAV, e di tutte le altre come questa: è l’opportunità più grande della vostra vita, ed anche della nostra!
Messaggi
1. > La risposta definitiva alla TAV, 9 dicembre 2005, 07:57
Guarda che nessuno o pochi contestano la TAV. Il problema e’: perche’ farla in Valsusa? L’atrocita’ di questo progetto e’ insistere su quella localita’, costosissima e sbagliata, visto che le opzioni sono tante. Il tuo articolo non dice nulla sul perche’ insistito di questa scelta che ha solo il merito di essere la piu’ costosa e quella che permette maggiori guadagni privati. Ma davvero credi che ci dobbiamo indebitare all’infinito per qualcosa che nasce gia’ obsoleto?
viviana