Home > La rivolta delle zucche
Berlusconi aveva detto dei suoi luogotenenti: “Erano zucche e li ho trasformati in principi”. Ma ora…
Dopo la scissione, AN porta 700 aderenti in quella stessa San Babila dove Berlusconi ha presentato il suo nuovo partito da solo: “meglio solo che male accompagnato”.
Fini e Casini lo contrastano su sistema elettorale, sicurezza, giustizia sociale, fisco ed energie, praticamente tutto, e firmano una dichiarazione congiunta che la situazione e’ seria e occorrono progetti seri, non “’improvvisazioni propagandistiche e sortite populistiche"
Lui replica secco: “A noi va bene cosi’. Noi ci teniamo gli elettori loro si tengono il progetto". E Casini, sfottendolo sui numeri fantomatici delle firme: “Quando Berlusconi arriva al 101% ci avverta...e’ singolare che dopo aver fatto degli errori voglia risolverli con la bacchetta magica. Io la parrucca non ce l’ho. L’esperto di parrucche e’ lui. Dice che non l’hanno fatto governare. Ma quanti errori gli abbiamo evitato? Se avessimo parlato meno di giustizia e di tv forse avremmo vinto le elezioni. B parla di popolo, ma ciascuno ha il suo, e i parrucconi sono quelli che pensano di essere importanti senza il popolo ma senza il popolo non siamo nessuno".
Ma Berlusconi e’ Berlusconi. Se lo dice da se’: “Ho un complesso di superiorita’ che devo tenere a freno».
O, come alluse Stefano Podesta’: “Il suo principio e’ uno solo: qui comando io».
La sua strafottenza e’ sublime: «Uno come me, che ha un patrimonio di 20 mila miliardi, deve perdere tempo con voi! Vorra’ dire che, quando mi sara’ passata, visto che sono una persona gentile, vi scrivero’ qualche cartolina dalle Bahamas!».
«Dalle fogne li ho fatti uscire e nelle fogne li faccio tornare». E andiam bene!
Bossi dichiara che non gli piace ne’ la Brambilla ne’ gli accordi con Veltroni ne’ la lite con Fini. In controtendenza De Nicola (AN):” «Tutti insieme ci leccheremo le ferite, perche’ l’uscita politica di B e’ paragonabile all’azione di uno squalo in una pozzanghera dove nuotano pesciolini rossi. Saranno costretti a tornare indietro sulle ginocchia del Cavaliere perche’ da soli non sanno dove andare, non sanno camminare»
Purtroppo i numeri sono numeri e i miliardi pure. Ma AN, UDC e Lega insieme fanno 9 milioni di elettori, quanti quelli di Berlusconi. Loro non possono fare a meno di lui, ma lui non puo’ fare a meno di loro. Se le carte non si rimescolano creando un nuovo centro, si incontreranno a meta’ strada. Il potere ha i suoi obblighi.
Pero’, Cavaliere, qui non siamo a poker e tu stai giocando forte, la faccia te la puoi rifare, le firme le puoi taroccare ma l’eta’ anagrafica non te la puoi truccare e il paese vorrebbe gente piu’ giovane. Come ha detto Veltroni: “"Chi ha l’eta’ per farlo deve pensare al Paese, chi ha vent’anni piu’ di noi puo’ anche pensare a se stesso". E 71 anni sono 71. Il tempo passa anche per gli squali nelle pozzanghere.
Il miglior politologo resta Benigni: «Berlusconi si sente Gesu’. A Torino dov’e’ la Sindone girava chiedendo: "Dov’e’ il mio asciugamano?", ma non trova un erede col quale costruire una frase come quella di Gesu’ con Pietro: "Pietro, su questa pietra costruiro’ la mia chiesa". Ci ha provato con Fini, ma quando ha detto: "Fini, su questa fine..." ci ha rinunciato. Poi con Casini: "Casini, su questo casino..." e ha rinunciato anche con lui».
E poi, perche’ mai dovrebbe cedere la corona se il suo medico Umberto Scapagnini gli ha assicurato che e’ immortale?
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