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La sardegna non è solo villa certosa ma anche petrolio sulle spiagge e morti sul

Publie le venerdì 26 giugno 2009 par Open-Publishing
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Due località della Sardegna alla ribaltà della cronaca di un mese fa. Porto Rotondo nella costa nord, Sarroch al sud.

Nella prima vi è Villa Certosa residenza delle meraviglie del premier, luogo di feste ad alta densità di fanciulle in fiore.

Nella seconda vi è l’agglomerato industriale petrolchimico della SARAS dei Moratti.Luogo dilavoro, fatica, rischio, a circa mille € al mese.
Da una parte la principesca villa al centro di una vicenda di immagini rubate (???) di grandi feste all’insegna del “chi vuol esser lieto sia”.
Dall’altra la raffineria, tra le più grandi d’Europa, e un paese straziato e sgomento.
L’una, la Sardegna delle vacanze, di luoghi senza identità (Monti di Mola di Fabrizio De Andrè ne narra, risalendo agli anni 50) ridotti, nell’era moderna, a cassa di risonanza di gossip e rumors, trasformati dalla fantasia godereccia di ricchi e potenti alla ricerca dell’ultimo lembo di paradiso con posto rigorosamene riservato.
L’altra Sardegna invece, nelle cui spiagge il vento trasporta chiazze di petrolio scaricate dalle petrolere; dove l’incidenza dei tumori è più elevata delle medie regionali, dove i terreni sono divenuti discariche ben camuffate, ad opera di chissà (!) chi.
“OIL, la forza devastante del petrolio, la dignità del popolo sardo” è un film inchiesta che documenta l’inquinamento della zona, e su cui pesa un ricorso per sequestro giudiziario fatto dalla SARAS.
Parla di nemici silenziosi, che non fanno rumore, e non fanno scorrere sangue. Non producono immagini di interesse per i media......
continua qui l’articolo di marios

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