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La sconfitta di McDonald’s

Publie le martedì 10 gennaio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Consumo-Pubblicità

Il grande palo rosso è stato smontato in segreto durante la notte.

L’enorme "M" gialla alla sua estremità che dominava piazza Zanardelli, uno dei punti centrali della città, è stata imballata furtivamente. A qualche metro di distanza, le vetrate del McDonald’s sono coperte da teloni di plastica bianchi, come se fossero il sudario di una vittima sul campo della battaglia alimentare: ad Altamura oggi non si vendono più BigMac, Chicken McNuggets o patatine fritte industriali.

In questo piccolo paese della Puglia, a una quarantina di chilometri da Bari, McDonald’s ha dovuto fare le valigie. Sono passati già diversi mesi dalla ritirata della grande multinazionale statunitense, ma Onofrio Pepe se ne fa ancora beffe: "Credevano di assediarci con quel pilone che sembrava un totem! Ma noi li abbiamo cacciati a colpi di salsicce, focacce e pane tipico del luogo. Siamo riusciti a respingerli".


ALIMENTAZIONE. In provincia di Bari chiude McDonald’s, trionfano i prodotti tipici

In un paese in provincia di Bari, Altamura, famoso anche per il pane che vi si produce, Luca Digesù, panettiere, ha costretto McDonald’s il fast food del paese a chiudere. I prodotti tipici da lui sfornati come le focacce aromatizzate agli odori mediterranei, panini con olive e pomodorini, salsicce, dolci locali mettono da parte i big Mac dell’azienda alimentare statunitense. Il panettiere è diventato un eroe per i no global anche se come ha affermato Digesù : "La sua idea era solo quella di crearsi una piccola clientela e non di combattere uno dei simboli della globalizzazione". Il sogno del commerciante pugliese è attualmente di aprire un negozio a Roma e da lì spedire i suoi prodotti in tutto il mondo.

http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=5289


La concorrenza dei napoletani al gigante dei «fast food»

«Maccarun», mare e pizza...e il McDonald?

Vita dura negli ultimi anni per i McDonald del Mezzogiorno. Dopo Altamura (Bari), anche Napoli sfrutta le doti dei propri sapori e della propria gente per tentare una concorrenza leale

Fantasia e ironia sono qualità universalmente attribuite al popolo napoletano. Fuor di controversia (spesso sterile) sulla validità o meno degli stereotipi, le occasioni in cui i valori possono dare prova di pragmatismo senza perdere di nobiltà non mancano.
E di fronte a questi centenari prodotti dell’intelletto vacillano anche le sicurezze dei maggiori colossi ed emblemi della modernità e del mercato globale.

McDonald e la sua celeberrima «M» gialla si ritrovano sempre più spesso a ricoprire il ruolo di «vittima» più che quello di «carnefice». Come è facile vedere dalle foto inviateci da un nostro lettore.

Il primo episodio due anni fa in Puglia, ad Altamura, un paese a circa 40 km da Bari. Lì l’ostinazione, il coraggio della sfida di alcuni panettieri e la voglia di sostegno della popolazione determinarono la sconfitta di hamburger e patatine fritte industriali nei confronti di salsicce, pane tipico del luogo e focacce sulla pietra.

Qui «maccarun» (maccheroni), mare e pizza sono i paladini della «resistenza».
D’altronde, una città dalle sfaccettature infinite, con un patrimonio naturalistico che può vantare la baia, il golfo, il Vesuvio e le vicine campagne, ricordata per la sua unicità con l’adagio «vedi Napoli e poi muori», non può e non deve appiattirsi alle logiche asettiche del calcolo finanziario. O almeno non privandosi di una battuta sferzante.

(Claudio Mundo)

http://www.vglobale.it/NewsRoom/index.php?News=1896