Home > La “sinistra dei lucchetti” si appropria di Garbatella
La “sinistra dei lucchetti” si appropria di Garbatella
Publie le martedì 27 gennaio 2009 par Open-PublishingLa “sinistra dei lucchetti” si appropria di Garbatella
di Pietro Anastasio
Non passano neppure 24 ore dall’ufficializzazione del divorzio unilaterale dal PRC di una parte dei vendoliani, che scatta prontamente la “guerra dei lucchetti”. Una battaglia in cui non sono previste regole, tutta volta alla conquista di una fetta, quanto più grossa possibile, del patrimonio immobiliare ed economico del Partito da cui domenica è stata sancita la separazione.
Serrature sostituite nottetempo, occupazioni ad oltranza dei circoli territoriali e delle federazioni cittadine. Gli ingredienti del post-scissione sono sempre i soliti ed il Prc, con i suoi cinque divorzi alle spalle, può vantare una certa esperienza in materia.
Come annunciato da un articolo pubblicato oggi da Repubblica, il primo caso a scoppiare è quello del Circolo romano del Prc di Garbatella, già sede storica del PCI, ereditato e condiviso da PDS e Rifondazione, oggi in mano a Sinistra democratica e ancora Rifondazione, che tuttavia continua a pagare l’affitto alla defunta quercia dei diessina.
Roccaforte di quella che al Congresso nazionale del Prc si era presentata come “mozione due”, oggi divisa tra coloro che restano e coloro che vanno via da Rifondazione, La Villetta di via degli Armatori ha da qualche giorno una nuova serratura. L’intervento del fabbro è stato richiesto, probabilmente, “tra il 21 ed il 22 gennaio, proprio alla vigilia del fine settimana di Chianciano”, racconta Gennaro Loffredo, iscritto al circolo di Garbatella e responsabile nazionale Scuola del Prc. Dopo i mesi burrascosi che hanno preceduto e seguito il Congresso di Luglio, particolarmente cruento a livello romano, “da un compagno tesserato in quel quartiere, era stata avanzata la proposta di convocare urgentemente una riunione di circolo per discutere sul futuro della più grande comunità territoriale di Rifondazione nella Capitale e proseguire nella traccia del lavoro svolto in questi anni a Garbatella”. La disponibilità ad un confronto aperto tra le due realtà che all’interno del Prc, durante la calura estiva, si erano date dura battaglia anche alla Villetta, era arrivata prontamente dallo stesso segretario di circolo, espressione di quell’area che a Chianciano ha detto addio a Rifondazione.
“Purtroppo - secondo quanto ricostruito da Loffredo – ancor prima di ogni possibile dialogo sul come gestire quegli spazi, anche alla luce della scissione di domenica, è stata cambiata la serratura come forma, ci è stato comunicato, di precauzione”. I vendoliani, che a Garbatella hanno ottenuto una larga maggioranza e che vantano tra le proprie fila lo stesso Massimiliano Smeriglio, ex segretario della Federazione di Roma del Prc, oggi esponente del Movimento Politico per la Sinistra, sin dall’inizio del percorso scissionista lo avevano annunciato. Nessuna intenzione di abbandonare la roccaforte di Garbatella, anche a costo di barricarci dentro. E così è andata.
“Mi sembra davvero assurdo – ci dice Gennaro Loffredo – che chi afferma di voler aprire quanto più possibile la sinistra, chiuda poi le porte a quei compagni e a quelle compagne che hanno contribuito in prima persona alla crescita del circolo e della sinistra stessa nel quartiere”. Un ragionamento, questo, fatto anche alla luce delle “accuse di stalinismo” lanciate da Chianciano nei confronti del segretario nazionale, Paolo Ferrero, e della maggioranza che lo sostiene. “Sarebbe veramente un fatto sopra le righe – conclude Loffredo – se ci ritrovassimo a fare una festa per il tesseramento del Prc davanti alla porta sbarrata del circolo in cui abbiamo lavorato in tutti questi anni”. Esistono margini di dialogo? Per Gennaro la discussione è “assolutamente aperta”, tanto più che Rifondazione “non ha mai pensato di occupare nottetempo Garbatella, cacciando via qualcuno; noi immaginiamo una sinistra senza lucchetti”.