Home > La sinistra di classe, il partito, Chianciano................................

La sinistra di classe, il partito, Chianciano................................

Publie le giovedì 17 settembre 2009 par Open-Publishing
5 commenti

LA SINISTRA DI CLASSE, IL PARTITO, CHIANCIANO, E IL CAMBIO DI ROTTA GOVERNISTA DEL PRC IN PIENA CRISI CAPITALISTA.

Era oramai nei fatti concreti, il cambio di maggioranza interna nel prc del tandem Ferrero-Grassi. Da mesi, le residue truppe bertinottiane di Rinaldi e Rocchi si erano dimostrate disponibili ad entrare nella maggioranza e contribuire di fatto alla estromissione delle componenti di sinistra del prc ( Ernesto, Falcemartello, Controcorrente).
Componenti interne, queste ultime, che avevano operato politicamente nello scorso congresso svoltosi a Chianciano per riuscire ad imprimere realtà alla cosiddetta " svolta a sinistra" del prc del dopo arcobaleno.
Di motivazioni da addurre , per propagandare la bontà della scommessa, sembravano essercene a iosa, in particolare argomentavano che bisognava opporsi con i fatti concreti al duo Vendola-Giordano emanazioni dirette delle politiche Bertinottiane.
Comunque sia, un congresso, quello di Chianciano, gestito dichiarando l’obiettivo di imprimere una svolta a sinistra per la rifondazione.
Certo, c’era il non piccolo problemino di ridare immagine a ex ministri del disastroso Governo Prodi e a ex capigruppo fino a poco tempo prima intenti a far votare vere e proprie svendite di patrimonio ideale ( voto alle missioni di guerra come l’Afghanistan, privatizzazioni, precarietà del lavoro. continui differimenti temporali di diritti civili,ecc.ecc. ) .
Ma, si diceva, che lo scommettere per estromettere i Bertinottiani avrebbe portato a frutti politici,maturi.
E quindi, il via al partito-sociale, vero e proprio tentativo di ridare dignità politica ad un partito ridotto ad essere lontano da quel popolo di sinistra che in altri periodi ne aveva decretato le fortune politiche sperperate. Facile capire le velleità dell’operazione "svolta a sinistra"? Beh, non proprio. Interi settori di compagni e compagne pur se con una storia critica, rientrarono nel prc, e anche per molti che ne rimanevano fuori, il fascino per questa operazione di restyling era innegabile.
Quindi niente prevenzioni e ben poche voci cercavano di smascherare quello che poi si è rivelato, nei fatti concreti un vero e proprio inganno della dirigenza Ferreriana e Grassiana del prc.
La tanto proclamata "svolta a sinistra" in realtà ha partorito ben altro dal ritornare alla "vera" rifondazione.
I circoli che hanno provato a praticare la svolta , in poco tempo, hanno potuto rendersi conto di quanto l’aria non fosse cambiata. L’appoggio locale al PD (anche in compagnia dell’udc) , che lavorava a livello parlamentare concretamente per nuovi sbarramenti elettorali, non è venuto mai meno e come un coniglio uscito da un cilindro di un prestigiatore, si sono dovuti sorbire anche una alleanza alle elezioni Europee con il pdci dell’arcigovernista Diliberto, e con Socialismo 2000 di Cesare Salvi. Per quello che riguarda i Consumatori Uniti, forse è meglio soprassedere causa ilarità congenita. Rimaneva inascoltata Sinistra Critica che chiedeva di discutere di politiche di classe, di innovazione anche simbolica e di non candidare i segretari di partito (orrore) e le richieste di settori che chiedevano teste di lista elettorali di operai (orrore doppio).
Il tutto era poi presentato con innegabile fantasia, con l’essere una lista comunista ed anticapitalista. Fantasia che pur facendo recuperare parte dei voti persi con l’arcobaleno, ha però rinnovato il non avere eletti nemmeno al parlamento europeo. L’evidenza era troppo manifesta. Il "nuovo" anche solo annunciato , con politiche e volti stra-vecchi non trovava consensi.
E allora? Come uscirne ? La risposta la abbiamo ora davanti a noi, già pronta e confezionata, in questo cambio di alleanze interne che ha il pregio innegabile di essere facilmente leggibile e la cosa , nonostante la gravissima situazione, non può non fare piacere.
Oggi di nuovo sono pronti a fare a meno di finzioni e documenti che fanno intendere una cosa per poi praticarne un’altra. Rispuntano fuori velleità governiste ( prossime regionali e non solo ) mai sopite e mai messe sinceramente in discussione.
La "svolta" di Chianciano, in realtà, è servita alla burocrazia di partito per rinforzare ora le prossime future alleanze per politiche moderate succubi del pd e pronte a rincorrere l’udc...
Altro che autonomia, altro che politiche dal basso, sotto il cielo plumbeo della sinistra governista , non si intravede niente di non già visto.
Ed il paradosso è che il tutto avviene in piena crisi economica capitalista, con ampi settori del mondo del lavoro in forte mobilitazione e con lotte radicali per poter mantenere una prospettiva minima di lavoro e dignità.. E di risultati possibili, pur in assenza di un partito di classe, se ne cominciano a vedere: Innse, Lasme e via dicendo.
E allora, credo, che valga la pena di rispondere a chi si chiede il come invertire una tendenza che porterà diritti all’essere politicamente stampella del pd e delle sue sciagurate politiche.
Parafrasando i settori di compagni e compagne che da mesi chiedono di non continuare una logorante "marcia sul posto", credo che sia non più rinviabile l’aprire una costituente per la sinistra anticapitalista ed abbandonare orticelli e piccole rendite di posizione, per occupare stabilmente uno spazio che altrimenti rimarrà colposamente e dolosamente vuoto.
Lo spazio che interi settori di classe, cercano ma non riescono più ad intravedere, e non certo per loro colpa.
Uno spazio che ha bisogno di politiche di opposizione sociale e di prassi politiche realmente anticapitaliste.
Lontani da giochini politici e poltroncine varie, con l’unico obiettivo di costruire la casa comune, il partito, dei diritti e delle lotte. Uno spazio in cui le istituzioni vengano intese come possibile luogo, in cui se eletti, si faccia da megafono di vertenze e rivendicazioni.
Uno spazio in cui confrontare opzioni e prassi concrete per ridare un senso al termine sinistra e una indicazione di lavoro teso inequivocabilmente a costruire una autonoma politica dei comunisti in una ottica di percorso di messa in discussione del potere capitalistico e delle sue politiche di rapina ambientale, di sfruttamento di classe, di genere, xenofobo.
Uno spazio in cui l’autorganizzazione ed il lavoro collettivo tornino ad avere centralità ed indicazione di metodo di intervento sociale, di pratica politica esterna ed interna.
Un percorso lungo e non certo privo di ostacoli, ma sempre più costruttivo del non andare da nessuna parte; risultato finale della "svolta a sinistra" tentata a Chianciano e che a questo punto si può definire conclusa.
Il partito comunista e anticapitalista del prossimo futuro ha da oggi tanti motivi in più per essere punto centrale nell’agenda politica della sinistra di classe.

Enrico Biso

Messaggi

  • Ci vuole un partito anticapitalista, classista,antigovernativo. dal basso, che deve lottare per consegnare il lovoro nelle mani dei lavoratori,prendendo in considerazione l’autogestione della produzione, dei trasporti,della distribuzione, costruendo organismi di gestione a struttura consiliare e cooperativa autonoma.Inoltre deve lottare contro tutti i poteri forti anche quelli ecclesiastici che per tanto tempo hanno goduto di tanti privilegi vedi la detassazione sugli immobili, per la scuola confessionile e soprattutto sui diritti civili vedi i ’pacs’ e sul testamento biologico, la pillola del giorno dopo ecc.Per finire molto importante la lotta contro tutte le guerre, a proposito dove è andato a finire il movimento pacifista non violendo voluto da Bertinotti che poi non ha tutelato minimamente, vedi il g8 di Genova e le manifestazioni contro la nuova base di Vicenza anzi ha tradito tutti quei ragazzi che credevono al sig.Fausto e si è visto poi i risultati elettorali è poco dire deludenti e comunque si continua su questa strada a prendere in giri tanti compagni militanti e non, come il congresso di Chianciano che adesso si è capito essere tutta una farsa la delusione più grossa è Ferrero sembrava finalmente di essersi fatto l’autocritica degli sbagli commessi durante il governo Prodi e aver preso una buona volta le distanze dai bertinottiani e del PD.Spero che i veri compagni che leggono e visitano ’bella ciao’qualcuno mi risponda e spero mi dia ragione e non pensino solo al gossip di Berlusconi e altre stupidaggini. Riflettino sulle dichiarazioni del ’nazista’ LaRussa che mi fà rabbrividire nel vederlo e sentirlo come oggi che ha detto in tv non ci fermeremo e ha gridato vendetta per quando riguarda l’ uccisione dei militati italiani morti in Afganistan senza rendersi conto che dopotutto sono loro che mandano a morire quei ragazzi là e in altri posti e ad occupare un ’altra nazione e non per ’missione di pace’ ma per altri motivi di interesse e di bussines!!!!VOLEVO UNA RISPOSTA SE è POSSIBILE DA PAOLO FERRERO O QUALCHE ALTRO DEL PRC E ANCHE DA ENRICO BISO,K,TORBA, PIETRO ANCONA, PAOLO DI GREGORIO, VITTORIA OLIVA, VIVIANA VIVARELLI MAX VINELLA ECC.INSOMMA I PIù AFFEZIONATI DI QUESTO SITO.

    • X nando, intanto ti ringrazio per annoverarmi tra i più affezionati a questo sito, Lo sono davvero, lo scoprirlo in rete qualche tempo fa, è stato per me fonte di soddisfazione, i nomi o gli pseudonimi che tu citi, a poco a poco mi sono famigliari e pur nelle nostre differenze, rappresentiamo a "modo nostro" un confronto ed un dibattito che pur a distanza che credo utile per chiunque. Certo, credo però che i più affezionati al sito, siano chi ci lavora, con tanta abnegazione, quindi un grazie per lo strumento fornitoci ai compagni e alle compagne del collettivo bellaciao che hanno ideato un utile "arnese culturale". Passando al giudizio che chiedi a quello che scrivi, io da parte mia, credo che le tue formulazioni di intenti siano quel che ci vuole per ridare una sinistra di lotta, che in questo momento sarebbe più utile che mai. Non mi dilungo perchè, del resto , il post tratta proprio di questo e sarebbe un inutile ripetermi. Ci tengo infine a salutare te e tutti/tutte i fruitori di questo sito che se fosse preso ad esempio, porterebbe frutti positivi generalizzati. E la sinistra nel suo complesso ne ha davvero un gran bisogno.
      Enrico

    • Non sono un fautore della tardizionale forma-partito, forma tipica del novecento e quindi di un certo tipo di società assai diversa da quella odierna e che comunque credo sia all’origine del fallimento complessivo della sinistra.

      Ma pure io ritengo necessaria la creazione di un soggetto politico organizzato che faccia da catalizzatore delle varie lotte che comunque avvengono in questo paese ma che avvengono però in modo frammentario e frammentato.

      Passavo la settimana scorsa dalle parti di Piazza Venezia a Roma ed ho incontrato, tra la stessa piazza e quella adiacente del Campidoglio, ben quattro diversi presidi di protesta, due diverse occupazioni di case sgomberate, gli operai di una fabbrica in chiusura e le guardie giurate di una società a rischio licenziamento.

      Insomma credo serva un qualcosa anche di tipo meramente sociale e, per ora, non necessariamente politico che però dia un senso compiuto ed unificante a tutto questo.

      Non credo che questo compito possano assolvere i partiti della cosiddetta "sinistra radicale" già tutti presi dall’abbraccio col PD per le elezioni regionali .... quelli sono ormai persi a qualsiasi compito che non sia il cercare di raccogliere le briciole di qualche potere ...

      Ma nemmeno i gruppetti politicisti come Sinistra Critica o peggio ancora il PCL di Ferrando, strutture slegate dalle lotte della "gente in carne ed ossa" e di per sè escludenti e non includenti ... Ferrando, in soli due anni di vita del PCL, è già riuscito a far allontanare dal partito buona metà degli originari fondatori ....

      Qualcosa di più serio, anche solo su un piano come dicevo sociale ( ma che potrebbe essere l’embrione di una più compiuta organizzazione politica), potrebbe essere rappresentato dai sindacati di base, non solo nella versione tradizionale presente nei luoghi di lavoro ma anche nel progetto più complessivo e generale del "sindacato metropolitano" ... se solo la smettessero con gli orgogli di di sigletta e con i distinguo e le piccole gelosie e rivalità che nessuno può più comprendere ....

      K.

    • Il punto per me fondamentale, non è se esiste già oggi, quello che cerchiamo, ma se esisterà.
      E’ fin troppo ovvio che quello che già oggi esiste, non è all’altezza della situazione, anzi complimenti di esistere a gruppi politici e sindacati di base.
      Sono riusciti a resistere e nei maggiori casi, a rafforzarsi, a dispetto di tempi certo non facili, nonostante gli evidenti limiti.
      E questo vale per ognuno di noi.
      I lasciti del pro-prodismo sono sotto gli occhi di tutti.
      E allora, provo a dire, cosa possiamo fare, di fronte all’esistente?
      Cosa può, in una fase cosi’ difficile, ma anche con immense possibilità positive, essere unificante?
      E la risposta non può che essere il dare un percorso organizzativo alle tante vertenze, alle tante lotte, che innervano lo scenario dell’oggi e le grandi possibilità del domani.
      Il nuovo che avanza, è che, sempre in più compagni e compagne nasce lo spendersi o il rispendersi per porre con insistenza la nascita di una sinistra anticapitalista che possa essere sponda di lotte, rivendicazioni, resistenze.
      La domanda dicevo è forte, ma bisogna lavorare per creare le condizioni oggettive.
      Ecco perchè non deve dividerci quello che esiste, ma deve unirci quello di cui si sente il bisogno concreto.
      La praticabilità di una svolta a sinistra nella cosiddetta sinistra radicale ha possibilità pari allo zero.
      Allora ognuno al lavoro, ovunque collocati e dare gambe ad una necessità che potrebbe rimettere in moto forze che oggi non intendono spendersi.
      Sembra poco?
      La risposta a questa domanda facciamola dare a quei 4 presidi di protesta di cui parla il compagno K e troveremo la giusta risposta.
      Rinasca la sinistra che lotta.

    • Per K.

      Sei male documentato: il PCL sta acquistando compagni e non perdendoli.
      Ma a parte questo: è mai possibile che in tutta onestà nessuno mai prenda in considerazione le proposte di unità d’azione da parte del PCL?
      Qual’è il problema a lavorare insieme nella costruzione dell’unità di lotta dei lavoratori e dei movimenti? E far decidere al loro democraticamente quali sono contenuti e forme di queste lotte?
      Il PCL naturalmente ha le proprie proposte, e su questa base è convinto di potere compertere lealmente per la direzione delle lotte, ma è disponibile al confronto e ad essere eventualmente anche minoranza, senza per questo ritirarsi a coltivare il prorio "orticello".
      Inoltre e assolutamente illusorio creare un partito o altro soggetto politico senza chiarezza programmatica.
      Anche perchè quando questo succede il programma in modo più o meno nascosto ce lo mettono gli opportunisti e i governisti di ogni rima e di cui la presunta sinistra è ancora piena.
      Hasta siempre!