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La sinistra radicale riparte dalla Liberazione

Publie le martedì 22 aprile 2008 par Open-Publishing

Mobilitazione per il 25 Aprile. Rifondazione disponibile a future alleanze

La sinistra radicale riparte dalla Liberazione

ROMA - Primo appuntamento in piazza il 25 Aprile a Roma e a Milano per celebrare la Liberazione e per dare una prima risposta al governo di destra. Secondo appuntamento in piazza il 1 maggio che ora deve assumere il tono di una protesta contro una svolta reazionaria che non ha precedenti dal ’46 a oggi. Su questo già lavorano le federazioni di Rifondazione per gli aspetti organizzativi. «Rifondare il Prc» sintetizza l’ex ministro Paolo Ferrero che due giorni fa ha vinto con la sua mozione il Comitato Politico dove la segreteria di Franco Giordano si è presentata dimissionaria.

Data del congresso 17-20 luglio. Ma chi gestirà questa fase di transizione? Ferrero avrebbe voluto una "troika di garanzia" delle tre anime di Rifondazione. Si è dovuto invece accontentare di una commissione di dodici rappresentanti, come aveva proposto Giordano. Il problema è: Rifondazione chiude le porte alle alleanze con il resto della sinistra?

«Assolutamente no» risponde Ferrero «ma secondo noi bisogna ricominciare recuperando le basi sociali di Rifondazione, aprire a case della sinistra dove ci si allea su iniziative politiche». Insomma, per il ministro non si può fare una sinistra costituente facendo finta che Rifondazione riparta dall’anno zero. «Anche perchè» spiega «se si è perso vuol dire che si è scontato uno sradicamento dalla società e dalle fabbriche del nostro partito».

Intanto Franco Giordano insiste sul fatto che la sconfitta non è tutta da attribuire «all’alleanza dell’Arcobaleno».

C’è ancora il ballottaggio, ricorda, e bisogna appoggiare Rutelli «in maniera incondizionata per evitare la destra peggiore». Secondo lui in questi mesi il passaggio è solenne perchè «dovranno essere prese delle decisioni per il futuro della sinistra italiana».

Dall’altra parte, però si pensa che riflettere su se stessi significhi anche ritrovare «gli elementi fondanti dell’identità politica, i rapporti con i movimenti» come asserisce convinto l’ex capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena, il quale aggiunge: «In questi giorni abbiamo rifiutato le scorciatoie politiche che rischiano di sciogliere il Prc dissolvendolo verso il nulla».

Insomma, i rapporti con la Sinistra democratica, i Verdi, il Pdci ci saranno prima del congresso? «E’ proprio questo il punto» risponde l’ex sottosegretario allo Sviluppo Alfonso Gianni «nessuno dice apertamente che non bisogna averli.

Però quando si propone un passetto avanti, molti si richiudono in un fortino, senza tener conto della sinistra diffusa sotto le varie sigle. Pensano che potranno essere il nucleo attorno al quale gli altri girano come satelliti...».

Antonella Fantò

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