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La società del ricatto: Di Pietro ieri, oggi Marrazzo
Publie le martedì 27 ottobre 2009 par Open-Publishing4 commenti
Sunto di Travaglio
15 anni fa, novembre 1994, B inaugurava Napoli un convegno internazionale sulla criminalità e il pool di Milano gli mandò i Carabinieri con un invito a comparire per le tangenti della Fininvest alla GdF.
L’interrogatorio avrebbe dovuto avvenire contestualmente in due stanze, con B da una parte B, e dall’altra l’avv. Berruti, consulente Fininvest, sorpreso a inquinare le prove dell’indagine sulle tangenti avendo ordinato il depistaggio subito dopo un incontro con B. Di Pietro era sicuro di provare la colpevolezza di B tanto da dire: “io quello lo sfascio”, cioè: “abbiamo gli elementi sufficienti a farlo condannare”.
Ma gli telefonò l’allora Ministro della Difesa Previti (B lo voleva alla Giustizia ma dovette ripiegare su Biondi per imposizione di Scalfaro), che avvertì Di Pietro per avvertirlo di una ispezione disciplinare contro di lui avviata da Biondi, in base al dossier Gorrini. Era un assicuratore che conosceva Di Pietro, proprietario della Maa Assicurazioni, sotto processo per bancarotta e reati societari, con l’acqua alla gola che cercando aiuto era andato da Paolo Berlusconi a raccontargli di un collaboratore della Maa, certo Rocca, amico di Di Pietro che andava a caccia con lui e gli aveva prestato 100 milioni per la casetta di suo figlio, soldi che poi Di Pietro aveva reso. Era una leggerezza perché un magistrato non dovrebbe dei favori e nessuno e sarebbe stato meglio se quei soldi li avesse chiesti a una banca. Rocca aveva dato a Di Pietro la sua Mercedes usata che Di Pietro aveva usato per un po’ e l’aveva poi venduta al suo avvocato. Ora, nel racconto del Gorrini, Di Pietro avrebbe ottenuto quei soldi e quella Mercedes in cambio di un trattamento di favore nei processi di Gorrini.
B manda il dossier a Previti, che lo gira a Biondi, il quale apre la famosa ispezione ministeriale riservata, di cui Di Pietro non doveva sapere nulla, solo che Previti lo avvisa. Nel processo si stabilisce che quei soldi sono un prestito tra amici, non c’è nessuna estorsione o concussione, non ci sono reati.
Di Pietro aveva già in mente di passare alla politica. Sente che il momento è pronto. Mani pulite si stava inaridendo, non c’erano più imprenditori che collaboravano e rivelavano le tangenti e i politici si stavano chiudendo a riccio; con l’arrivo di B e l’inizio della Seconda Repubblica tutto si sarebbe spento. Dunque Di Pietro si ritira come aveva fatto Falcone, o Colombo (come farà poi De Magistris). C’è un momento in cui il magistrato si rende conto che la sua opera è più utile da un’altra parte e allora decide di cambiare mestiere.
Il 27 novembre a Palazzo di Giustizia, Di Pietro si confida con Davigo su questo tentativo di ricatto ai suoi danni, ne parlano con Borrelli, Di Pietro annuncia che lascia il pool.
Ci sono minacce di morte contro Di Pietro, il 1° dicembre Di Pietro annuncia che se ne andrà a tutto il pool, Borrelli tenta un’ultima volta di trattenerlo, ma invano.
Il 6 dicembre Di Pietro conclude la requisitoria del processo Enimont, si leva la toga e se ne va. Viene invitato ad Arcore da B, che gli propone di entrare in FI e di diventare il numero 2 di Forza Italia e poi gli dice di scegliersi un incarico istituzionale: o capo dei servizi segreti, o capo di questa autorità anticorruzione, insomma quello che vuole. Perché? Perché Di Pietro è l’uomo più popolare d’Italia. Ma lui dice no. Dice che non intende fare politica subito, perché ha appena smesso di fare il magistrato e comunque, se la facesse, non la farebbe in un partito già esistente, né tantomeno nel partito di uno che lui stesso ha appena incriminato per corruzione della GdF e quindi da questo momento B smette di difendere pubblicamente Di Pietro, e i suoi giornali e le sue televisioni cominciano a massacrarlo, fino a quando, con opportune denunce riesce a attivare una serie innumerevole di processi contro Di Pietro a Brescia che dureranno 2 anni e terranno Di Pietro per 2 anni fuori dalla politica: perché? Perché è evidente che uno che ha detto che non bisogna fare politica da indagati, essendo indagato lui, non può certamente contraddirsi e conseguentemente aspetterà di essere prosciolto da tutto per poter entrare in politica dopo le elezioni del 96, quelle vinte da Prodi, alle quali lui non partecipa. Di Pietro accetterà poi il Ministero dei Lavori Pubblici nel 1° governo Prodi, salvo poi dimettersi di nuovo quando verrà di nuovo indagato a Brescia per il dossier D’Adamo /Pacini Battaglia.
Oggi sui giornali c’è un’altra storia che ricorda molto da vicino questa: c’è un signore che ha le mani molto lunghe, una specie di polipo e che qualunque dossier circoli, qualunque video o polpetta più o meno avvelenata, riesce, con i suoi mille tentacoli, a intercettarla. Perché la intercetta? Intanto perché è il Presidente del Consiglio, poi perché è il capo dei servizi segreti, poi perché è il capo di un governo che ha sotto di sé tutte le forze dell’ordine: i Carabinieri, la Polizia, la GdF e poi perché è un editore di giornali il cui pane quotidiano è quello di visionare foto più o meno rubate, filmati più o meno rubati, filmati che molto spesso vengono addirittura realizzati dalle sue tv, perché lui è anche proprietario di tv e quindi, quando i filmati non arrivano, vengono fabbricati in casa: per esempio, quello per screditare il giudice Mesiano.
Oggi il filmato non è di produzione di casa Silvio, è stato realizzato a scopi ricattatori da 4 Carabinieri mascalzoni che, avendo saputo che il governatore del Lazio frequenta un giro di trans ovviamente per scopi sessuali ma anche, probabilmente per la cocaina, perché il sesso a pagamento costa ma la cocaina costa ancora di più, e quei 3. 000 Euro sul tavolo che spariscono sono un pesante indizio, perché è evidente che non sono la marchetta del trans, ma anche il prezzo della droga. I Carabinieri girano questo video e poi lo danno a un fotografo specialista nel ramo trans, lo stesso che beccò il portavoce di Prodi, Sircana, mentre dalla macchina incontrava un trans in una strada di Roma e questo fotografo, Scarfone, che lavorava per l’agenzia Corona, cosa fa? Si rivolge alle agenzie che intermediano i giornali scandalistici. All’epoca le foto di Sircana furono acquistate dal settimanale Oggi, che poi non le pubblicò, ma prima erano state visionate anche dalla Mondadori.
Se uno viene a sapere una cosa compromettente di un politico, quel politico non è più libero; se qualcuno gli fa sapere di averlo filmato e di possedere il filmato, pregherà tutti i giorni che quel giornale non pubblichi le sue foto e, se appartiene al gruppo Rizzoli, dentro il quale c’è tutto il gota della Confindustria e del sistema bancario italiano, è evidente che quel gruppo lo terrà sotto scacco. Ecco perché, quando Belpietro pubblicò la notizia, che c’erano le foto con Sircana alle prese con trans, scrissi “anche se l’ha fatto Belpietro ha fatto bene a dirlo, perché solo facendo uscire queste cose finiscono i ricatti.
Lo stesso oggi. Il fotografo Scarfone cerca di piazzare il videotape in cui Marrazzo è con un trans e della droga. L’agenzia va dai soliti media scandalistici, il video è offerto a 200.000 € trattabili. Il settimanale Oggi lo rifiuta. Sappiamo che esiste anche una registrazione della D’Addario con B e spero che a nessuno verrà in mente di venderla insieme a qualche giornale! L’agenzia allora si rivolge a Chi?, giornale di gossip, diretta da Alfonso Signorini che ne parla coi vertici Mondadori. Marrazzo è davvero stato astuto come una volpe, perché già 4 anni fa gli spioni del cdx tentarono di incastrarlo con una storia di trans e lui sempre lì, con l’autoblu sempre nello stesso posto.
Signorini è un direttore di un giornale che, col gossip, è in grado di orientare la politica e l’elettorato con i milioni di lettori che leggono o che comprano Chi. Non dimenticate che è a lui che B rilascia le uniche dichiarazioni approfondite sui suoi scandali sessuali. ‘Chi’ è il Micromega del mondo berlusconiano, senza offesa per Micromega naturalmente, quello è il livello culturale del nostro cdx, purtroppo! Signorini informa la Presidente Marina Berlusconi e l’amministratore delegato Maurizio Costa e concordano di rifiutare la proposta.
B visiona le immagini prima di partire per la Dacia di Putin, poi chiama Marrazzo, lo informa che il video è nelle mani della Mondadori, gli assicura che non è interessato all’acquisto e gli fornisce addirittura i contatti dell’agenzia affinché Marrazzo, pagando o meno, riesca a fare sparire dalla circolazione il video. Ecco perché Marrazzo all’inizio tenta disperatamente di negare tutto. Ma qualcuno ha avvertito gli uomini del Ros che c’è un ricatto da parte di questi 4 Carabinieri contro Marrazzo e che l’arma del ricatto è il videotape.
Ora, visto che Marrazzo è convinto che a saperlo sono talmente pochi persone che si può mettere tutto a tacere, chi ha parlato?
A saperlo erano: la figlia di B, B, e i carabinieri che sono sotto B.
Ecco perché dico che Marrazzo non deve limitarsi a autosospendersi, ma deve proprio dimettersi, anche a costo di fare andare il Lazio alle elezioni, tanto andare alle elezioni adesso o andarci tra 3 o 6 mesi non è che faccia questa grande differenza, trovassero qualcuno spendibile, possibilmente non ricattabile.
D’altra parte anche il cdx ha visto cadere la sua Giunta per uno scandalo ben peggiore. Storace fu costretto a dimettersi da Ministro della Sanità dopo che si erano scoperte delle brutte faccende che riguardavano la gestione della sanità nel Lazio ai tempi in cui lui era governatore.
Marrazzo aveva fatto delle cose buone e anche delle cose pessime, soprattutto in materia ambientale, ma è evidente che, chi ha ceduto a un ricatto pagando, consegnando assegni a sua firma ai ricattatori e mettendosi quindi nelle loro mani, non può ricoprire una carica pubblica, esattamente per la stessa ragione per cui anche B dovrebbe dimettersi, visto che da tempo immemorabile è sottoposto a ricatti prima da parte della mafia, poi da parte delle escort, poi da parte delle ragazzine che piazzava Saccà, “perché sennò parlano”, adesso si è scoperto che perfino Ciancimino padre dal carcere lo ricattava mandandogli delle lettere in cui diceva “ se passa molto tempo senza che succeda qualcosa sarò costretto a uscire dal mio riserbo, che dura da anni”.
B ha il problema che ci sono centinaia di persone che, se escono dal loro riserbo, lo rovinano. Vive da decenni in una situazione oggettivamente ricattatoria, pensate se parlasse Mills, o Previti, o Dell’Utri, pensate se parlano quelli che pagano le tangenti alla GdF e si sono presi tutta la colpa e la condanna per salvare B e adesso però sono in Parlamento, pensate se parla un’altra di quelle decine di ragazze che andavano nelle sue varie residenze, pensate se parlasse un’altra Stefania Ariosto, che ha semplicemente visto alcune cose che avvenivano nell’entourage di B, di Previti e della magistratura romana.
Il terrore di quest’uomo è che parli qualcuno, lui vive in una situazione oggettivamente ricattatoria da ben prima addirittura che entrasse in politica, ma è chiaro che il prezzo del ricatto, quando entri in politica, decuplica. Il problema è che quello che si dice a proposito di Marrazzo sul fatto che uno che ha ceduto a un ricatto non può stare lì dove sta, non si riesce a dirlo a proposito di B, che è in una situazione ricattatoria per fatti molto peggiori.
Gherardo Colombo sulla bicamerale disse: “la politica italiana non conosce altro modo di fare le riforme se non con il consociativismo. Con tangentopoli abbiamo scoperto solo la punta dell’iceberg della corruzione, mentre il resto è rimasto sommerso e, su questo sommerso, si sono costruiti ricatti incrociati così inquietanti da indurre tutta la politica, senza distinzione di colori, a bloccare la magistratura prima che vi affondi ancora le mani. Chi non è stato toccato dalla magistratura e ha scheletri nell’armadio si sente non protetto, ma debole perché ricattabile: ecco, la società del ricatto trova la sua forza su ciò che non è stato scoperto”.
E Giuliano Ferrara a Micromega: “ oggi per fare politica devi essere ricattabile perché gli altri devono sapere fino a dove tu ti potrai spingere, quanto è lungo il tuo guinzaglio, quanto è lungo il tuo braccio”.
Ma noi abbbiamo bisogno di gente che B non possa alzare il telefono e dirgli: “sai, ho saputo questa cosa, però da noi è al sicuro, eh, te lo dico in amicizia, stai tranquillo che non la tiriamo fuori!”, da quel momento tu sei nelle sue mani.
Allo stesso modo, avremmo bisogno di qualcuno nel cdx che non fosse ricattabile dalla mafia, dalle prostitute, dai papponi e potesse fare politica invece di occuparsi quotidianamente di tappare la bocca a questo e a quello: da questo punto di vista nel cdx la situazione è disperata, perché, finché c’è quello lì e tutta la sua banda, esisterà un giro di ricattatori e di ricattati, ma il problema c’è anche nel csx. Non ho nulla contro Bersani, ma temo che uno che fa politica da 40 anni e che diventa il leader di un nuovo partito nato nel terzo millennio.. non è una bene che diventi segretario del PD, perché se il principale partito dell’opposizione è formato da uno che ha fatto già tutto, governatore della regione, Ministro 200. 000 volte etc., che è lì dalla notte dei tempi e conosce vita, morte e miracoli, operazioni finanziarie etc.., è evidente che sarà molto più facile che qualcuno gli telefoni per dirgli “ ti ricordi quando quella volta..” Noi avremmo bisogno di qualcuno un po’ più nuovo, non tanto per giovanilismo o per nuovismo, ma proprio per questa ricattabilità.
Finché l’opposizione sarà in mano a persone che possono ricevere quel tipo di telefonate non avremo un’opposizione.
Messaggi
1. La società del ricatto: Di Pietro ieri, oggi Marrazzo, 27 ottobre 2009, 19:02, di t.e.e.
oltre che per questi motivi... per fare una vera opposizione occorre anche avere in mente una società diversa dall’attuale... e dal liberismo tatcheriano di cui ti sei detto più volte sostenitore... caro il mio travaglio!
1. La società del ricatto: Di Pietro ieri, oggi Marrazzo, 28 ottobre 2009, 06:17, di viviana
Travaglio ha bene in mente la difesa della giustizia e la difesa della Costituzione. La sua battaglia si svolge su questo campo e non mi sembra cosa da buttare.
viviana
2. La società del ricatto: Di Pietro ieri, oggi Marrazzo, 3 novembre 2009, 12:08, di VINCENZO ALIAS IL CONTADINO
Pianga sulle sue lacrime, perchè la colpa è della Sinistra che non ha fatto di certo il danè con salcicce sul barbue di Concita alle feste de L’Unità: purtroppo dal tempo del terrorismo che l’Italia è in declino e non erano Brigate di Berlusconi, ma erano rossi dentro e fuori come l’anguria tanto è vero che sono tutti ben sistemati in cooperative, come chi, uscito dal carcere e fulminato sulla strada per Damasco- Bagdad, entra in Parlamento dalla porta di Caino: bella ciao motivetto andando allegro, mentre si costruiscono Payate nulla e niente da decenni riforme utile al Paese ecco del Casino come questo urgente e non fare gli gnorri che serve a berlusconi: date e vi sarà riconosciuto e dato!
Carceri nei sepolcri?
La prima volta che seppi del problema carcerario, quando alcuni miei superiori quasi tutti Pubblici Ufficiali che erano ex secondini di San Vittore a Milano che percepiva una paga da morto di fame, turni massacranti, e umilianti e ricattabili, tanto è vero che, erano carcerati, visto che entrava allegramente di tutto dallo champagne a piatti prelibati. Poi mi accostai nelle vicinanze visto che ero in cerca del famoso Cimitero di tenzone letterario sepolcri di Ugo Foscolo con Ippolito Pindemonte che mi affascinava: tema cimiteriale con considerazioni scettiche e materialistiche tendeva alla rivalutazione dei riti e delle tradizioni funerarie, del culto dei morti e del ricordo perpetuo delle loro virtù. Insomma: chiesi ad amici e conoscenti e ne veniva ori una tragedia con sovraffollamento più del doppio e di secondini sempre con più compiti ecco che ogni volta nei bar ascoltava un direttore di cui avvicendati a San Vittore la solfa non cambiava era sempre lo stesso un carcere che poteva sopportare circa 600 posti e se ne ficcavano sui 1500 unità. Poi se parliamo del periodo del terrorismo e Tangentopoli la cosa degenerò Governi che cadevano come le pere e quelle “ nelle vene ” causavano ricoveri ed arresti con reati più stupidi datosi che Felisetti gia negli anni ‘70 riscrisse i quattro codici, ma la volontà Politica, pensava più all’assistenza degli sfaticati al Sud serbatoio di voti, che per chi era in produzione, mentre si foraggiava la Fiat con Cig e, non per chi deviava: tanto che chiesi Politici e, al mio professore Dottor Guido Bandirali F.F. Pres. Del Tribunale Minorile spiegazioni le risposte era sempre competenza sociale della Politica. Persino un giorno ad un meeting alle Stelline di Milano affrontammo un tema giustizia col Ministro Rino Formica, Enzo Tortora e Ministro Franco Reviglio ex Presidente dell’Eni, ma nella Sinistra, la musica non cambiava, tanto che risposero no ad un piano di Rino Formica che consisteva di requisire i motoscafi a Scafisti che non trasportavano sigarette ed altre merci illegali, ma come sappiamo I sinistri si misero di traverso e Mani Pulite fu pietra tombale della Giustizia passati al Giustizialismo che ancora perdura. Fruttuoso ed è evidente spendere 150mln€ per l’edificazione di nuovi carceri del Senatore Gianfranco Tenaglia o Angelino Alfano? Per me sbagliato! M’appare evidente che dopo Falce e Martello, oggi abbiamo pure la Tenaglia: mentre la soluzione, è che, tutti i penitenziari compreso il palazzaccio ed altri inutili Tribunali sono da abbattere, per piantare prezzemolo e verdura, insomma, riutilizzarlo alla Michelle Obama, per risparmiare soldi e vite umane per suicidi vittime di carnefici. In poche parole, perché eliminare il carcere sostituendolo con microchips e Gps e, per reati di stragi, mafie e trafficanti ergastolo su Isole per non tenerle all’abbandono sotto il nome Unesco? Forse, meglio usarli abusivamente come i “ Sassi “ di Matera, trasformati in canile, mentre candidamente il Sindaco non sapeva o non vedeva il sito pensava ad accattare la Tenaglia? Sbaglio che oltre il 50% questi presunti inquisiti saranno assolti? Sbaglio che il costo è esorbitante per avere un piano civile con missione impossibile? Ma tra questi Politici non ho sentito nessuno dire che, in questi luoghi esiste la prostituzione omosessuale, forse, tabù? E’ notorio che oltre a essere Università del crimine, la carcerazione diventa tristemente luogo di malattie di veneree che gia nel 1980, erano 800 mila a Milano e 500 mila a Roma, me lo confidò il dott. Mandaradone a Kilifi in Kenya nel 1980. Quanti dati occultato al Paese per non infastidire la Chiesa, che, pensa all’anima e allo spirito, essa diventa secondo me, colpevole che, mai bisogna offrire l’altra guancia, visto che un criminale va fermato per non nuocere alla società fatte di Leggi e regole, ovvio che chi sbaglia va aiutato oltre il lecito desiderio. Ma sarebbe meglio chiudere questi lager , chiamati di “ rieducazione “. Occorre, invece, un piano attuato semplice ed immediato con totale libertà con presunti o detenuti “ semplici “: a casa nel loro domicilio, luoghi di lavoro privato o di Protezione Civile, ma fermi nel combattere senza pietà chi fa il criminale! Ecco, perché quei termini di Legge “ Non poteva non sapere “ o “ associazione esterno di mafia “ s’è abusato gli investigatori di tutte le Forse dell’Ordine umiliati, nel vedere criminali lasciati liberi per sbagli continui per incompetenza, ma mai questi considerati reati dai loro colleghi Magistrati che li puniscono per il danno arrecato alla Società: anzi, succede il contrario, molti vengono premiati come fu per il caso Enzo Tortora: me lo disse quel giorno alle Stelline ultima volta che lo vide, prima di morire e, come il mio amico Walter Tobagi senza giustizia! By http://vincenzoaliasilcontadino.blogspot.com/2009/11/carceri-nei-sepolcri-uccide-di-piu-del.html http://vincenzoaliasilcontadino.ilcannocchiale.it/ Matera
2. La società del ricatto: Di Pietro ieri, oggi Marrazzo, 28 ottobre 2009, 19:46, di michele Renzulli
Quando si uscirà da questo periodo buio di politica da incubo perchè fondata sul ricatto?. Abbiamo una società intera sotto ricatto. Il caso Boffo, il caso Marrazzo, lo stesso caso Fini-An, per citare gli ultimi nel tempo, ci mostrano uno scenario preoccupante. Quando il " popolo " si sveglierà da questo " intorpidimento "?. Già dimenticavo il " popolo " fece crocifiggere Gesù. Un Presidente che con il suo esempio ha tutto imbruttito. E’ possibile lasciare ad un uomo fare tanto male alla società?. Mi sono domandato negli ultimi tempi: Berlusconi ha frequentato decine di donne, ragazze, escort ecc. gli sono state presentate da un " certo " Tarantino o Tarantino" Lui non lo conosceva bene, però le ragazze sono state con Lui. A letto o no, non interessa, ma certo è, e me lo domando, è possibile che tra queste non ci sia stata un " spia "nel vero senso del termine? Non dimentichiamo che la seconda guerra d’indipendenza prima che sui campi di battaglia - S. Martino e Solferino-, fu combattota in una alcova tra Napoleone III e la Contessa di Castiglione, su suggerimento di Cavuor. Questa può essere una domanda ingenua, certo di questi tempi?. Quindi oltre ai ricatti sottintesi dall’articolo è possibile anche uno come questi?.
Michele Renzulli