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La soluzione di Tremonti

Publie le domenica 28 giugno 2009 par Open-Publishing
6 commenti

Inghiottito nelle oscurità di un governo che non governa, mentre il Sollazzatore prova contento altri quantitativi industriali di figa o fa cucù al convegno degli ambasciatori, Tremonti infine riemerge dalla montagna portando il solito topolino. Una robetta che, rispetto all’enormità del problema, passerà inosservata. Intanto l’Emerito che ci cogliona prosegue coi suoi attacchi all’informazione.

Vi immaginate uno che è malato e il direttore dell’ospedale impazzisce e gli fa portare una gazosa, mentre emana nuove regole sanitarie: ai malati non si faccia più sapere che sono malati, li si dimetta immantinente come sani, invitandoli a canti, balli e prove di forza, si dichiari che non esiste più alcuna malattia; se un medico si azzarda a diagnosi o terapie, sia licenziato in tronco e il potere ospedaliero sia dato a clown e buffoni.

Per quale bizzarro caso gli industriali abbiano applaudito tutto questo, resterà un enigma come quello dei Templari. Forse non era un convegno di Confindustria ma un coca party.

Ovviamente, se dovessimo imitare l’esempio fulgido del capo, due sole le terapie consentite per uscire dalla crisi: escort e coca.

Dubito che i disoccupati potranno praticarle, a meno che non smercino coca e, se le mogli lo consentono, non le invitino a battere.

masadaweb.org

Messaggi

  • Ormai in Confindustria applaudono qualunque stupidaggine Berlusconi o Tremonti dicano. Evidentemente devono aver avuto la promessa dell’abolizione dell’art 18 dello Statuto dei Lavoratori(un vecchio pallino di B. e della Confindustria) per quando le cose peggioreranno per cui peggio vanno e meglio va per loro.Michele

  • L’Italia è in mano a degli sciacalli e se eliminano anche l’articolo 18 la cosa incomincia a essere troppo insostenibile per i lavoratori!! SVEGLIA

  • Cara Viviana, forse gli industriali vogliono proprio un escutivo debole e ridicolo !!

    Possono così far facilmente passare tutti i provvedimenti e le iniziative che fanno a loro più comodo, senza dover star tanto a discutere e cotrattattare con controparti politiche più autorevoli e che godono della considerazione internazionale.

    Al grande capitale industrial-finanziario serve più un governo che attui una deregulation di fatto, lasciando che sia poi "il mercato" a decidere , cioè loro, piuttosto che un potere statale forte e dirigista in grado di attuare anche politiche neo-keynesiane che danno frutti ( indendo profitti per lor signori !!) a tempi medio-lunghi e potenzialmente in grado di contrastare le dinamiche speculative !!

    MaxVinella