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Dalla luce alla benzina -Un anno da dimenticare
...passato bene il Natale? benissimo, grazie... anche se un giornale di centro-destra come Il Giorno non sembra molto convinto... sono aumentati i prezzi legati al petrolio, e va bene... ma gli altri? ma cosa c’entra un aumento della scuola secondaria del 26% in quattro anni? ma l’inflazione del Cipria non era del 2,2% all’anno? ...e se stiamo tutti cosi’ bene, come spiegare il "brusco calo" degli acquisti di Natale? ...forse perchè in tasca non ci stava il terzo telefonino...
Roma, 26 dicembre 2005 - Un brutto anno per gli italiani e soprattutto per il portafogli. Stangata per le bollette della luce e del gas. Ma anche per i prezzi dei carburanti, dell’istruzione secondaria, dei trasporti marittimi, dell’acqua potabile, passando per i quotidiani fino ad arrivare agli affitti ed al latte.
In particolare, i costi dell’istruzione secondaria sono cresciuti, dal 2001 al 2005, di un complessivo 26,0%.... E’ la famosa politica delle tre "I"...
Nel 2005 le famiglie italiane hanno dovuto fare i conti con rincari - nel settore dei prezzi liberalizzati - del 5,1%. Vale a dire con aumenti pari ad oltre il doppio l’andamento dell’inflazione che si e’ aggirata introno al 2%.
Per chi si atteneva i promessi benefici dal processo di liberalizzazione di molti settori, la delusione sembra cosi’ certa: il rincaro del 5,1% dei prezzi liberali, certificato dal Tesoro nei primi 10 mesi dell’anno, e’ infatti il piu’ alto degli ultimi 5 anni. Mentre ’reggono’ i prezzi amministrati.
...e persino Vittorio Feltri lo ha capito: il Cipria rompe i coglioni
L’EDITORIALE: UNA SVEGLIA PER SILVIO di Vittorio Feltri
Ho un regalo di Natale per Berlusconi, spero proprio che lo usi
Caro Babbo Natale Silvio Berlusconi, so che sei incavolato con me; pertanto quest’anno non mi regalerai nulla. Peccato, i tuoi orologi mi piacciono moltissimo. Ne ho collezionati sette o otto. Il primo che mi donasti era un Rolex con lo stemma del Milan vincitore di un sacco di trofei. Correva l’anno 1994, mi pare, o 1995. Se lo vendessi a un supertifoso ci ricaverei una cifra. Invece me lo tengo. Ogni tanto lo metto al polso, così non si rovina. Poi una serie di Cartier. Non mancano altre marche importanti. Spesso spolvero gli orologi e li guardo. Penso: però quell’uomo là è generoso. Nei giorni scorsi ti ho fatto incazzare e non consentirai alla mia collezione di arricchirsi. Pazienza. Vorrà dire che stavolta ribalteremo i ruoli: tu premier, in scadenza come una mozzarella qualsiasi, riceverai da me una sveglia. Di lusso naturalmente. Nella speranza ti possa servire a tirare su il capino e a renderti conto che se vai avanti così, occhi chiusi (non lo dico a caso), sarà un disastro elettorale. Te la recapito personalmente, stamattina. Non pretendo tu mi riceva. Accetta la strenna e fanne buon uso. In attesa che la sveglia faccia il suo effetto, ti rivolgo alcune preghiere. Primo. La campagna elettorale sta entrando nel vivo. Sempre più spesso ti chiameranno in tivù per spiegare la rava e la fava. Va bene. Ma non esagerare nel tenere la parola. Dì le tue ragioni in fretta, senza menare il can per l’aia. Quando prendi in mano il pallino e non lo molli più, rompi le balle all’universo mondo. Poche parole bene assestate bastano. (...)(...) Evita di mostrare i grafici, le cartine, le tabelline: chi è a casa, in poltrona, davanti al televisore, non capisce un tubo. Ha la sensazione di essere turlupinato. Te l’ho detto recentemente a Porta a Porta: presidente, fai una gran confusione