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La storia siamo noi. Le prossime manifestazioni

Publie le venerdì 16 novembre 2007 par Open-Publishing

LA STORIA SIAMO NOI

Perche’ un evento storico come la mobilitazione contro il G8 del 2001, di straordinaria potenza e di innovazione delle forme di partecipazione politica, non venga riscritto nelle aule di tribunale.
Per impedire che 25 persone a Genova e 13 a Cosenza paghino, con secoli di carcere e milioni di euro, la volonta’ di rivalsa sul fatto che 300.000 persone scesero in piazza nel 2001 contro i padroni del mondo.
Perche’ questi processi con imputazioni assurde e anacronistiche come il reato di "devastazione e saccheggio" (nda: mai usato nel dopoguerra nemmeno negli anni di piombo) e con le loro prossime sentenze, non diventino un’ipoteca sulla liberta’ di manifestare di tutti i movimenti.
Perche’ Genova, come nel 2001, si faccia portatrice di un mondo senza frontiere, contro ogni forma di razzismo, contro politiche securitarie ed espulsioni di massa che mettono a rischio le liberta’ di tutti.
Le promozioni di De Gennaro e di molti altri dirigenti delle forze dell’ordine coinvolti nei fatti di Genova, la sicura prescrizione dei processi contro i poliziotti imputati per il massacro della scuola Diaz e le torture della caserma di Bolzaneto, l’archiviazione del processo per l’omicidio di Carlo Giuliani, cosi’ come la bocciatura della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’ordine pubblico in quelle giornate, rappresentano un’ulteriore offesa ai movimenti e uno schiaffo alla citta’ di Genova.
*Invitiamo a ripartire da Genova per mobilitarci contro chi devasta la nostra storia e saccheggia le nostre vite*.
PER ADERIRE: lastoriasiamonoi@sanbenedetto.org

LA STORIA NON SI RISCRIVE NEI TRIBUNALI. IL CONFLITTO SOCIALE NON SI ARRESTA

Non gli e’ bastato assassinare Carlo Giuliani; hanno dovuto archiviare il processo ai suoi assassini.
Non sono bastate la mattanza della Diaz, l’orrore delle torture di Bolzaneto, la macelleria cilena delle strade di Genova: devono far cadere in prescrizione i reati commessi dalle cosiddette forze dell’ordine e garantire, con centrodestra e centrosinistra in sintonia, la continuita’ del comando della polizia e la promozione di De Gennaro.
Oggi 25 compagni/e a Genova e 13 a Cosenza rischiano di pagare carissima, con secoli di galera e milioni di euro di multa, la rivolta, praticata insieme ad altri 300.000, contro la calata dei padroni del mondo a Genova per il G8 del luglio 2001.
A Napoli sono gia’ stati pesantemente condannati alcuni attivisti per una iniziativa di protesta contro il carovita alla Ipercoop di Afragola, mentre su altri 19 incombe il processo per una iniziativa analoga a Roma il 6 novembre del 2004. Diventa sempre piu’ frequente che i protagonisti dei conflitti sociali finiscano seppelliti dalle condanne piuttosto che vedere una risposta alle legittime esigenze popolari che pongono.
La magistratura genovese non ha esitato a sostenere contro i processati incredibili e pesantissimi capi di imputazione, devastazione e saccheggio (a Genova) e cospirazione contro i poteri dello stato (a Cosenza), che fanno accapponare la pelle a qualsiasi sostenitore dello stato di diritto.

Quello stato di diritto che viene ridotto a brandelli in questi giorni da una isteria securitaria, che, incubata dalla propaganda razzista e fascista durante il governo Berlusconi e poi accelerata dall’ossessione del controllo e dell’ingabbiamento sociale da parte dei sindaci-sceriffi del centrosinistra con le ordinanze repressive contro lavavetri e writers, oggi sfocia nel decreto del governo di chiara matrice razzista e xenofoba, con il “dolce” Veltroni a menare le danze contro romeni e rom.
Il tutto mentre governo, Confindustria, Cgil-Cisl-Uil procedono nella demolizione dei diritti sociali con il protocollo del 23 luglio che massacra la previdenza pubblica e rende eterna la precarieta’, con una Finanziaria che da’ soldi solo al padronato e immiserisce salari e servizi sociali, che aumenta ancora le spese militari e addirittura vede il centrosinistra compatto nello stanziamento di 30 milioni di euro per riportare in Italia (alla Maddalena) il G8 nel 2009.

I processi di Genova e Cosenza costituiscono una ignobile operazione liberticida, che non solo mette terribilmente a repentaglio la liberta’ degli imputati/e, ma rappresenta un monito minaccioso contro tutto il movimento antiliberista e no-war, contro tutte quelle lotte sociali che fuoriescono dalle compatibilita’ capitalistiche, contro tutti/e coloro che continuano a battersi per un altro mondo possibile e indispensabile.
Si processano i nostri compagni/e perche’ si vuole delegittimare e cancellare ogni traccia di conflitto sociale. Ma il movimento non si fa processare: per questo saremo tutti/e a Genova, nel ricordo di Carlo Giuliani, per richiedere l’assoluzione di tutti gli imputati/e di Genova e Cosenza, Lo faremo nella continuita’ ideale e concreta con le lotte di quest’anno, dal 9 giugno allo sciopero del 9 novembre, perche’ il conflitto sociale non puo’ essere ingabbiato, perche’ non permetteremo che siano i tribunali a riscrivere la storia dei movimenti e di chi si ribella ai padroni del mondo, al dominio spietato del profitto, della guerra, della mercificazione totale dell’esistente.

prime adesioni: Cobas, RdB-Cub, SdL, Sinistra Critica, PCL , Rete dei Comunisti, Global Network, Action, Rete semprecontrolaguerra , Rete nazionale Disarmianoli, Partito dei Comunisti Italiani (Campania)

PERCHE’ DICIAMO NO ALLA COMMISSIONE DI INCHIESTA E SI’ A UNA MANIFESTAZIONE DI MASSA

Supportolegale e’ un collettivo che da quattro anni si occupa di seguire i processi relativi ai fatti del G8 composto da persone che sono state protagoniste, insieme ad altre migliaia, di tutti gli eventi che hanno reso Genova un nodo delle nostre vite e della nostra storia.

La giornata del 17 novembre ha mosso i suoi primi passi anche e immodestamente vogliamo dire soprattutto da un appello generico alla mobilitazione sui processi genovesi che abbiamo pubblicato come Supportolegale su Liberazione e Manifesto nelle scorse settimane.
Supportolegale ha deciso di partecipare come promotore e organizzatore della giornata proprio per contribuire a focalizzare l’attenzione di tutti sulla necessaria difesa di 25 manifestanti usati come capro espiatorio di un episodio che non puo’ che essere visto e vissuto se non come un pezzo della nostra storia collettiva. L’operazione in corso nei tribunali di Genova - e di Cosenza - e’ un’operazione che mira a terrorizzare le forme piu’ decentralizzate e spontanee di partecipazione alla vita politica e sociale da parte delle persone.

Per questo l’appello che avevamo fatto e la giornata intera si e’ giustamente intitolata "La Storia Siamo Noi", perche’ pensiamo che siano i protagonisti stessi degli eventi a dover ricostruire insieme la verita’ e la complessita’ su quelle giornate: solo le 300.000 persone che erano in piazza in quei giorni possono essere in grado di raccontare agli altri e a se stessi cio’ che e’ avvenuto in quei giorni senza pruriti giustizialisti o moralisti, ma con il desiderio di capire il piu’ possibile quello che e’ accaduto.
E’ questo il motivo per cui, al contrario di altri promotori, noi non siamo d’accordo e non lo siamo mai stati con una commissione di inchiesta parlamentare in cui una parte di coloro che gestiscono e amministrano il potere cerchino di ufficializzare una propria verita’. Ed e’ anche per questo che il tema della commissione parlamentare non e’ uno degli elementi centrali dell’invito alla mobilitazione.
Come tutti gli altri promotori anche noi auspichiamo una manifestazione pacifica e di massa, in cui la nostra voce e le nostre idee possano tornare a farsi sentire, e speriamo nell’ospitalita’ della citta’ di Genova e dei genovesi, che in moltissime altre occasioni hanno dimostrato amore e rispetto per i movimenti sociali e politici protagonisti della storia del nostro paese e non solo.

Supporto Legale
http://supportolegale.org